L’ITALIA E LA GERMANIA: DA STATI DIVISI A STATI UNITARI

Marco Pilotto
mapgavazine
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3 min readDec 12, 2017
Johann Friedrich Overbeck, Italia e Germania. 1828. München, Neue Pinakothek.

L’Ottocento fu un secolo di grandi cambiamenti sotto diversi punti di vista. Infatti dopo la caduta di Napoleone e la Restaurazione, i diversi stati europei iniziarono un processo di unificazione, se frammentati, e di consolidamento, se già stati unitari come l’Inghilterra e la Francia. I due fenomeni che cambiarono profondamente la storia europea furono i processi di unificazione che diedero vita al Regno d’Italia e all'Impero di Germania. L’unificazione dei due regni frammentati presenta contemporaneamente analogie e differente, nonostante le seconde siano molto più sostanziali delle prime.

Entrambi i processi di unificazioni hanno avuto un regno, un re e un capo di governo fondamentali per l’esecuzione e la riuscita dell’indipendenza dei vari stati. Nel caso del processo italiano spiccano le figure dello stato sabaudo che con il suo re liberale moderato Vittorio Emanuele II, che iniziò un’opera di svecchiamento del regno e divenne poi essenziale per l’unificazione italiana. Ancora più importante fu la figura del capo di governo dello stato dei Savoia, infatti il Cavour fu il padre dell’Indipendenza italiana, grazie alla sua diplomazia e alla sua intelligenza politica.

Nel caso tedesco la figura monarchica è quella del re Guglielmo I che mise in atto molte riforme finalizzate all'unificazione degli stati tedeschi, mentre a capo del suo governo ci fu il cancelliere Bismarck che si focalizzò principalmente sull'indipendenza tedesca. La figura di Bismarck e la figura di Cavour condividono l’aspetto realista e machiavellico delle loro politica e la fiducia incondizionata nella corona; ma, se Cavour era diplomatico, liberale, parlamentare e riteneva importante il consenso popolare e il ruolo che svolsero i plebisciti, Bismarck era di stampo conservatore e anti-parlamentare, inoltre escluse il popolo dall'azione di unificazione e si appoggio principalmente sulle forze belliche del Regno di Prussia.

Nel processo di indipendenza italiana alla guida ci fu un’intesa tra l’ala dei conservatori moderati e i liberali, affiancati dai democratici che speravano in un’Italia unita e repubblicana secondo il pensiero mazziniano. Essenziale fu anche l’aiuto delle potenze straniere in un primo momento con l’aiuto militare e politico dell’imperatore francese Napoleone III, in un secondo momento con l’intervento navale inglese ed infine con lo stesso Bismarck che fu essenziale per l’annessione al Regno d’Italia del Veneto con la terza guerra d’Indipendenza; inoltre al termine del processo unitario si ebbe come risultato una monarchia costituzionale guidata dalla casata reale dei Savoia.

Nel processo tedesco invece alla guida delle azioni ci furono i conservatori con spirito di autoritarismo che si appoggiarono unicamente all'incredibile potenza bellica prussiana che portò alla loro vittoria sulle potenze politica e militare dei ducati danesi, con la guerra 1864–1865, dell’impero Austriaco, con la guerra austro-prussiana del 1866, e dell’Impero Francese, con la guerra franco-prussiana che andò dal 1870 fino al 1871. Tale processo ebbe come risultato la formazione di un impero che non sorgeva dalla volontà popolare ma dal diritto divino dei sovrani, che decisero di unirsi sotto la corona di Guglielmo I dopo la sua schiacciante vittoria contro la Francia, e dal trionfo della forza delle armi, cioè “dal sangue e dal ferro” come disse lo stesso Bismarck.

Infine se il processo unitario tedesco richiese pochi anni e si concluse immediatamente, l’indipendenza italiana si protese per tutto il secolo con le tre guerre di indipendenza e si concluse soltanto dopo la Prima Guerra Mondiale che portò l’annessione di Trento e Trieste al Regno d’Italia. Inoltre il sentimento nazionale tedesco fu molto più forte di quello italiano: esso ebbe un processo di maturazione che si protrasse durante tutto l’Ottocento e il Novecento. Ciò permise alla Germania di rialzarsi molto velocemente dalle difficoltà: infatti essa usci dalla Prima e dalla Seconda Guerra Mondiale come nazione perdente ma la sua ripresa economica e politica fu molto veloce, e le concesse di essere sempre una figura importante per la storia europea moderna e odierna.

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