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Episodio 3 — Su Naruto, la solitudine ed il conoscersi

Capita a tutti di restare soli prima o poi. Ed è come affronti questa solitudine a definire che tipo di persona sei

L’Architetto della Mente
M.A.D. Gazette

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Ricordo che tantissimi anni fa, ero ragazzino, ero a Parigi con mia zia e stavamo parlando di vita e difficoltà e di relazioni che finiscono.
Avevo già avuto la mia bella dose di sfighe e qualcosa l’avevo imparata.
In particolare, avevo imparato una lezione che pronunciai ad alta voce per la prima volta in quell’occasione.

“Capita a tutti di restare soli prima o poi. Ed è come affronti questa solitudine a definire che tipo di persona sei”

E’ una lezione che è tornata a chiedere conferma tante altre volte nella mia vita, dopo quella chiacchierata.

In occasione di altre relazioni che sono finite, e pensavo sarebbero durate per sempre.

In occasione di persone che amavo e che sono morte, e una parte di me sperava sarebbero vissute per sempre.

La solitudine è sempre stata una mia compagna, sin da quando ero piccolo.

Credo sia per questo che Naruto mi ha colpito così tanto.

Se non affronti i tuoi demoni non puoi crescere

Naruto è il protagonista del manga omonimo realizzato da Masashi Kishimoto, pubblicato dal 1999 al 2014.

Si tratta di uno dei manga più venduti e conosciuti degli ultimi 20 anni, che insieme a Bleach e One Piece è andato a coprire il vuoto lasciato dalla morte dell’Imperatore, Dragon Ball, di cui parleremo in un altro episodio.

La storia è semplice.

Naruto è un bambino che abita nel Villaggio della Foglia nel Paese del Fuoco e sogna di diventare Hokage, ovvero il Ninja più forte di tutti e capo del Villaggio.

Il classico sogno di un bambino, con una differenza.

Quando Naruto è nato il suo villaggio fu attaccato da un demone potentissimo, la Volpe dalle Nove Code.

Era impossibile sconfiggerlo, ma il quarto Hokage riuscì a trovare una soluzione: sigillò il Demone nel corpo di Naruto e nel farlo morì.

Da quel momento in poi nessuno nel villaggio riuscì più a guardare quel bambino senza pensare che dentro di lui viveva il demone che aveva causato così tanto dolore.

La conseguenza fu tragica: Naruto visse tutta la infanzia in solitudine, disprezzato e temuto da tutti senza neanche capire bene perché.

All’inizio della storia Naruto combatte costantemente questo clima di odio ma non si fa abbattere.

E’ un ragazzino divertente e positivo, e nonostante non sia granché come Ninja, la sua motivazione è inarrestabile.

Nel corso dei 72 volumi su cui si dipana la sua avventura Naruto incontrerà tanti altri Ninja e crescerà tanto, limando alcuni lati del suo carattere e diventando sempre più forte.

Il tema ricorrente di Naruto è soprattutto uno: la Solitudine.
Da Gaara a Sasuke, passando per Rock Lee (il mio personaggio preferito!) e tutte le altre decine di personaggi che compongono questo splendido arazzo narrativo, la Solitudine verrà osservata da diverse prospettive, ma ci sarà sempre un punto in comune: essere soli ti uccide dentro.

La Solitudine non è infatti essere soli: è sentirsi soli.

E’ una sensazione tremenda, che ti porta ad essere distante, fuori fase, fuori sincrono da tutto ciò che ti circonda.

Ma ciò che imparerà Naruto, che impareranno tutti gli altri, è ciò di cui parlavo con mia zia.

Tutti ci ritroviamo soli, prima o poi, almeno una volta.

Non è questo a renderci speciali.

E’ come scegliamo di reagire a questa Solitudine a definirci.

E questa è una delle lezioni più importanti che ho imparato leggendo la storia di Naruto.

Non importa chi sei.

Conta solo chi vuoi diventare.

Il che si traduce in 5 lezioni pratiche da ripetere ogni santo giorno.

1) Non lasciarti condizionare dal passato

Photo by Nathan Dumlao on Unsplash

Ciò che scegli oggi determina ciò che accadrà domani.

Non devi mai dimenticarlo.

Ognuno di noi ha un passato, fatto di problemi e scelte e vittorie e sconfitte.

Troppo spesso lasciamo che tutto questo gigantesco bagaglio emotivo ci influenzi, crediamo di essere obbligati a ripetere la nostra storia, ma non è vero.

Naruto si batte continuamente contro l’idea che tutti hanno di lui.

Non vuole che la gente pensi che sia “solo” il ragazzino della Volpe.

Si ostina, insiste, si allena, non perché voglia cancellare il passato.

Vuole costruire il suo futuro un giorno dopo l’altro.

E’ difficile, certo.

Ma anche continuare a ripetere ciò che ci fa male, è sofferenza.

Quindi perché non scegliere di credere nel futuro?

2) Scopri i tuoi limiti e trasformali in risorse

Photo by Victor Freitas on Unsplash

Vogliamo essere perfetti, vorremmo non sbagliare mai.

Ma questo non è possibile.
Ciò che è possibile è invece imparare dagli errori.

Nel mondo di Naruto esistono tante tecniche ninja che possono essere imparate, mentre altre sono trasmesse per via genetica all’interno della propria famiglia (il che rende alcune di loro tremendamente potenti ed importanti).

Tra le prime tecniche c’è la Moltiplicazione del Corpo, con cui è possibile creare propri cloni e farli combattere al proprio posto.

Naruto ha una difficoltà incredibile nell’imparare ad usarla, tanto da essere preso in giro dai suoi compagni.

Ma non si arrende e continua a fare pratica.

Succede che durante un torneo deve sfidare Neji del clan Hyuga, in possesso di un potere tremendo chiamato Byakugan.

Questo potere permette di osservare tutte le linee dei Chakra di una persona e associate ad una particolare tecnica di arti marziali di interromperle.

Risultato?
Il tuo avversario non potrà più usare nessuna arte magica, fondamentale nel mondo di Naruto.

Lo scontro tra i due si basa dunque su una precisa tematica di fondo: l’idea che esistano persone, come Neji, destinate a vincere per diritto di nascita ed altre, come Naruto, destinate a perdere.

Ma ricordi?
Il tuo passato non deve condizionarti.

Nessuno scommetterebbe su Naruto, eppure grazie ad un particolare stratagemma e all’uso della Moltiplicazione del Corpo sconfiggerà Neji in uno dei momenti più belli del manga.

Naruto riuscirà a vincere proprio grazie alla tecnica che lo ha fatto soffrire tanto.

Ha sconfitto il destino grazie alla sua testardaggine e ad una consapevolezza precisa.

La terza lezione di Naruto.

Ehy, se hai tempo qui trovi tutto il combattimento tra Neji e Naruto :)

3) Fidati del possibile e realizzerai l’improbabile

Uno dei miei personaggi preferiti è Rock Lee.

Questo ragazzino ha una particolarità: è nato senza Chakra e quindi non può usare nessuna arte Ninja.

Eppure si tratta di uno dei combattenti più temibili di tutta la storia di Naruto.

E’ infatti il migliore nell’uso delle arti marziali ed è in grado, a 12 anni, di usare tecniche che molti adulti neanche conoscono tanto sono potenti e segrete.

Ma qual è il segreto di questa sua forza?

Beh, l’aver incontrato il Maestro Gai e averne assorbito l’attitudine straordinariamente positiva.

Da bambino nessuno voleva giocare con Rock Lee, figurarsi allenarlo.

Un giorno, il Maestro Gai sta lanciando una delle sue solite sfide assurde a Kakashi, uno degli insegnanti di Naruto, e scommette che se perderà farà 500 giri del villaggio della Foglia sulle mani.
Ovviamente perde e inizia il suo giro.

Durante la notte Rock Lee continua a seguire il Maestro Gai e si arrabbia, chiedendogli perché continui a girare intorno al villaggio nonostante non interessi a nessuno, soprattutto a Kakashi.

Il maestro Gai gli spiega allora che mantenere un patto non è qualcosa che fa per gli altri, ma che fa per se stesso, e che è questo a renderlo un uomo ed un ninja migliore.

Questo insegnamento trasformerà radicalmente Rock Lee, che smetterà dunque di provare a fare ciò che non gli riesce ed inizierà dunque ad addestrarsi nell’uso delle arti marziali, diventando una risorsa straordinaria per il Villaggio della Foglia.

La lezione di Rock Lee è dunque una: forse è improbabile che tu diventi il migliore, ma è possibile.

E quando una cosa è possibile, non devi mai arrenderti.

Giungiamo allora alla quarta lezione di Naruto.

4) Una cosa ha valore solo se tu gli dai valore

Durante un combattimento difficile Oonoki, che il capo del Villaggio della Roccia, sta per essere sconfitto.

Pensa di essere ormai troppo vecchio, debole.

Quando sta per cedere ricorda però un momento della sua infanzia.

Gli era stato assegnato il compito di pulire il simbolo del suo villaggio, un piccolo sasso messo su un piedistallo.

Oonoki è annoiato, trova che sia un compito stupido come quel simbolo, una semplice roccia.

Il suo Maestro gli dice allora di portare rispetto e di eseguire il suo compito al meglio.
Oonoki si arrabbia ed il suo maestro fa una cosa assurda: prende il simbolo e lo butta in una pozza piena di sassi tutti uguali!

Oonoki è sconvolto, e quando si volta scopre che il suo Maestro ne ha semplicemente preso un’altra e messa sul piedistallo.

“E’ vero. E’ solo un sasso. Nessuno noterà la differenza. L’unica cosa che conta è la Volontà dentro di te”.

Un simbolo, qualunque simbolo, ha senso solo se noi gli riconosciamo il valore.

Diventa a quel punto la manifestazione esterna di ciò che abbiamo dentro, ed è questo “qualcosa” ad essere davvero importante.

Puoi gettare un simbolo in acqua ma non cambierà ciò che ho dentro di me.

Ricordando quel momento Oonoki riuscirà a rimettersi in piedi e tornare a combattere, più forte che mai.

Perché l’ultima lezione di Naruto è anche la più importante di tutte.

5) Scegli in cosa credere

Sei tu a scegliere la tua strada.

In questo mondo niente ha valore in sé, niente è assoluto, niente è definitivo, niente è vero.

Esiste solamente l’Adesso, il momento in cui devi giocarti costantemente il tutto per tutto.

Questo atteggiamento tipicamente Zen torna costantemente in Naruto.

Sia i “buoni” che i “cattivi” sono infatti accomunati da un elemento preciso: credono fermamente in loro stessi.

E’ questo a renderli così affascinanti e a creare legami molto intensi anche tra rivali e nemici.

Il principio fondamentale che muove i guerrieri orientali è la consapevolezza della morte.

La morte non è mai qualcosa di lontano nel tempo e nello spazio.

La morte è Adesso, perché ogni secondo che passa non tornerà più e dobbiamo vivere pienamente ogni cosa che accade.

Devi lottare con tutto te stesso.
Insistere con tutto te stesso.
Vivere e amare con tutto te stesso.
Ed infine morire con tutto te stesso.

Non abbiamo altro che l’Adesso per esprimere chi vogliamo essere davvero.

Conclusione

Photo by Marília Castelli on Unsplash

La morale di Naruto è importantissima al giorno d’oggi: non importa chi sei, importa solo chi vuoi diventare.

Tutti dobbiamo affrontare la Solitudine ma è come ne emergi a definire chi sei.

Questa morale si declina in 5 Lezioni:

  1. Non lasciarti condizionare dal passato
  2. Scopri i tuoi limiti e trasformali in risorse
  3. Fidati del possibile e realizzerai l’improbabile
  4. Una cosa ha valore solo se tu gli dai valore
  5. Scegli in cosa credere

Soprattutto quest’ultima lezione è stata una delle svolte della mia vita e del mio lavoro.

Ho passato un paio di decenni a pensare di non contare nulla, credendo che la vita non mi avrebbe dato altro che… solitudine.

Ancora oggi a volte sento una distanza molto grande tra me e gli “altri”.

Ma scelgo di credere ogni giorno che la vita sia splendida, nonostante tutto.
Mi fido che la felicità sia qualcosa di possibile, che la pace sia qualcosa di possibile.
A volte incontro un mio limite e allora so che è un terreno da esplorare per crescere.

Ed il mio passato… beh.

E’ passato :)

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