Maestri e giovani emergenti protagonisti del terzo Asti Film Festival

La manifestazione, in programma dal 6 al 21 dicembre, porterà in città un variegato spaccato della miglior cinematografia nazionale

Gabriele Massaro
Published in
4 min readNov 29, 2013

--

Sarà forse per un residuo di discrezione tutta sabauda o, più prosaicamente, perché si svolgono al di fuori dei circuiti principali, ma, quasi sempre, gli eventi cinematografici organizzati in Piemonte non godono della stessa “buona stampa” spettante a manifestazioni più radicate (Festival di Venezia) o mediaticamente più esposte (Festival del Film di Roma).
Tale constatazione, riferita al Torino Film Festival in svolgimento nel capoluogo di regione, è applicabile anche alla terza edizione dell’Asti Film Festival, presentata poche ore fa nel corso di una conferenza stampa, aperta al pubblico (che ha risposto positivamente), seguita dalla proiezione di Un borghese piccolo piccolo.

Capolavoro del 1978 — frutto dell’incontro tra i geni creativi di Vincenzo Cerami (che ne scrisse il soggetto, tratto dal suo omonimo romanzo), Mario Monicelli (che ne curò la sceneggiatura con Sergio Amidei e che lo diresse) e lo sconfinato talento di un Alberto Sordi all’apice delle sue performance attoriali drammatiche — scelto con passione cinefila di chi ha ricordato che, proprio il 29 novembre di tre anni fa, l’autore di cult quali I soliti ignoti, La grande guerra, L’armata Brancaleone, I compagni, Speriamo che sia femmina e molti altri, ha deciso lucidamente di porre fine alle sofferenze che stavano caratterizzando i suoi ultimi mesi di vita terrena.
E proprio una “divorante” passione per il cinema è il tratto caratterizzante del lavoro egregiamente svolto da Riccardo Costa, Filippo Mazzarella e gli altri curatori della manifestazione, in programma ad Asti dal 6 al 21 dicembre scorso.
Una “febbre” che, unita ad altrettanto grande tenacia, consentirà a questo giovane Davide di non sfigurare affatto di fronte a ben più strutturati Golia.

Il Festival, strutturato in tre sezioni (Asti Doc, Asti Short e Asti Prima Cosa Bella, ovvero esordi registici nei lungometraggi di particolare qualità), porterà infatti in città grandi nomi del panorama cinematografico nazionale, affiancandoli ad autori emergenti che, c’è da augurarglielo, proprio da Asti potrebbero spiccare il volo verso la grande notorietà. Il programma, davvero fitto ed interessante, prevede poi spazi dedicati agli studenti, altri che vedranno protagonisti gli eccellenti attori che, nel doppiaggio, prestano la loro voce alle star internazionali, altri ancora d’incontro con chi (come peraltro il già citato Filippo Mazzarella) il cinema “lo racconta” agli altri per lavoro, ovvero i critici cinematografici).

Guardando, in estrema sintesi, agli ospiti previsti, non si possono non citare i registi Marco Ponti (Santa Maradona, A+R, Passione Sinistra e il, purtroppo desaparecido, Ti amo troppo per dirtelo), Riccardo Milani (nelle sale, la scorsa stagione, con Benvenuto Presidente, commedia scritta da Fabio Bonifacci e interpretata dal mattatore Claudio Bisio), Giorgio Diritti (che porterà la sua “prima cosa bella”, ovvero Il vento fa il suo giro), Silvio Soldini (in proiezione il suo esordio L’aria serena dell’Ovest), il Leone d’Oro (per Sacro GRA) Gianfranco Rosi e Marco Bellocchio,vera punta di diamante del Festival, che sarà protagonista di due incontri e riceverà il Premio Città di Asti. Tra gli attori, doveroso segnalare Maya Sansa, madrina del festival ed intensissima interprete di Bella Addormentata, ovvero la più recente prova cinematografica dell’autore de I pugni in tasca e di Vincere.
Oltre a lei, grandi interpreti cinematografici e teatrali quali Gianfelice Imparato e Pippo Delbono, la meritatissima Coppa Volpi (per Via Castellana Bandiera) Elena Cotta ed attrici sempre più affermate quali Diane Fleri. Da segnalare, ancora, l’anteprima del corto Veruska, girato in città e che ha visto impegnati molti talenti astigiani (Lucio Pellegrini alla regia, Giorgio Faletti tra gli interpreti e Laura Calosso, autrice del romanzo A ogni costo, l’amore da cui il corto è tratto).
Sempre in ambito letterario,resta da segnalare l’incontro con Gaia Rayneri, che presenterà Pulce non c’è, suo esordio letterario trasposto anche al cinema per la regia di Giuseppe Bonito.
Infine, per i “malati di cinema”, imperdibili occasioni per incontrare faccia a faccia alcuni tra i più noti critici cinematografici italiani: autori di dizionari cinematografici (Luisa Morandini, Paolo Mereghetti) o che, quasi quotidianamente (il direttore di Film Tv Mauro Gervasini e Monica Barengo, che presenteranno l’Annuario Film TV 2014) analizzano a 360° la Settima Arte.

Un carnet ricchissimo, sul quale torneremo anche nell’ambito dell’edizione di Dentro la Notizia in distribuzione da venerdì 6 dicembre, che fa davvero ben sperare per il futuro di questo giovane Festival.

--

--

Gabriele Massaro
Malati di Cinema!

Direttore di un free press locale, di me dissero: giovane uomo, aspirante maturo intellettuale, fondamentalmente malinconichironico e dall'animo inamidato