Dalla penna al post: giornalisti lifestyle o influencer?

Giulia Banfi
Mapping Journalism
Published in
10 min readJul 26, 2024

La stretta contaminazione tra social e giornalismo ha permesso a molti giornalisti di diventare nuovi “influencer”, ma quali sono le differenze con gli influencer commerciali o gli influattivisti?

di Arianna Menegatti

In un’epoca in cui il mondo del lavoro è stato completamente stravolto dalla digitalizzazione, anche il giornalista lifestyle ha dovuto modificare completamente il suo approccio alla scrittura, adattandosi ad una nuova forma di giornalismo diffuso e partecipativo introdotto dai social media.

Con l’esordio della figura dell’influencer, si è rivoluzionato il modo di fare comunicazione in tutti i settori, portando non solo i consumatori a cambiare le proprie abitudini, ma spingendo i giornalisti stessi a riconsiderare ogni pratica legata alla creazione e alla pubblicazione di contenuti.

Fino a qualche anno fa, i giornalisti lifestyle erano le uniche fonti affidabili per l’accesso alle informazioni riguardanti moda, bellezza, viaggi e cultura. Ciò che recensivano e promuovevano influenzava le tendenze e la vita quotidiana di tutti i lettori appassionati.

Con l’avvento degli influencer sui social media, questo sistema è variato notevolmente ed ha stravolto completamente il lavoro di queste figure, portandoci a considerare il giornalista moderno come un imprenditore che gestisce la sua carriera su più piattaforme multimediali.

La figura del giornalista lifestyle

Il lifestyle journalist è una figura che rappresenta quella branca del giornalismo che si occupa di raccontare tutti gli aspetti legati allo stile di vita, al benessere, alla cultura, all’intrattenimento e alle tendenze sociali. In un certo senso, fornisce un servizio ai lettori pubblicando consigli e recensioni rivolgendosi direttamente agli utenti come individui che fanno scelte di consumo. I temi trattati nei suoi articoli fanno parte di quelle che vengono chiamate “soft news”: notizie che non hanno la particolare urgenza e rilevanza sociale delle “hard news”, ma allo stesso tempo attirano una certa fascia di lettori particolarmente interessati al settore. Questa nicchia di giornalismo viene considerata anche come “giornalismo di consumo” o “giornalismo popolare/culturale” che si dirama in ambiti più specialistici in base al giornale o al giornalista che scrive.

Rappresentazione di “Lifestyle Journalism” di Franziska Barczyk

La scrittura di un articolo lifestyle è un’arte che combina l’intrattenimento e l’informazione stimolando la curiosità del lettore. Alla base vi è una ricerca approfondita dell’argomento di interesse poiché vengono selezionate le informazioni rilevanti ricavate da fonti affidabili o direttamente da interviste con esperti. Nella stesura del testo il giornalista aggiunge il proprio tocco personale per rendere il suo lavoro autentico. Il linguaggio è accattivante e dinamico, solitamente tende a rivolgersi al lettore alimentando l’interesse nella lettura, che è facilitata anche da una suddivisione del testo in paragrafi e dalla presenza di immagini coerenti.

Ad oggi, il giornalista lifestyle deve essere in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti culturali e tecnologici, mantenendo sempre un occhio attento alle nuove tendenze emergenti e alle esigenze del pubblico. È fondamentale mantenere un’ampia conoscenza degli argomenti trattati e un’abilità comunicativa efficace e adatta al contesto, poiché si ritroverà a lavorare in una varietà di piattaforme che differiscono dalla classica carta stampata, tra cui televisione, radio, web e social media.

Quando il giornalista approda sui social

Indipendentemente dal livello di familiarità relativa all’utilizzo delle piattaforme social, esse rappresentano ormai una componente consolidata nell’arsenale di strumenti a disposizione dei giornalisti per la comunicazione. Queste piattaforme sono vere e proprie infrastrutture di distribuzione con due principali funzioni: il dialogo, che consente l’interazione con gli utenti e la distribuzione dei contenuti, realizzabile in tempo reale ed in qualsiasi parte del mondo. Questo segna un cambiamento epocale nel modo in cui le notizie vengono concepite, redatte e condivise, poiché l’audience sta modificando e continua a modificare le proprie abitudini di consumo informativo, cercando le notizie attraverso una molteplicità di punti di accesso offerti dai social network e dal web.

I giornalisti esperti non si limitano più ad usare le loro capacità di narrazione solo per l’esposizione di notizie, ma sfruttano questa capacità per collaborare con le organizzazioni, sviluppando narrazioni di marca per diverse aziende. Essi hanno imparato a padroneggiare tutte le piattaforme multimediali click dopo click e si sono adattati naturalmente alla strategia pubblica di scrittura su qualsiasi piattaforma.

I social sono senza dubbio un elemento ad oggi essenziale per l’immagine del giornalista, poiché sono in grado di modificare la percezione del mestiere stesso e al contempo la loro riconoscibilità professionale. Infatti, un giornalista conosciuto viene seguito e supportato anche sui canali web da una fanbase particolarmente appassionata a quella nicchia che ha un particolare interesse nell’approfondire alcune tematiche.

Egli, quindi, per garantire una pubblicazione e promozione ottimale, non si limita solo alla scrittura di articoli, ma apprende anche la gestione di account, la creazione di video e tante altre funzionalità appartenenti a queste piattaforme. Deve quindi sviluppare le sue abilità di scrittura nella creazione di una didascalia per un post su Instagram, ad esempio, calandosi nei panni di un creator altamente informato, utilizzando un’immagine ed un testo accattivante ed un argomento che verrà esposto impiegando un approccio informale ed amichevole; testi brevi, arricchiti di domande, emoji, hashtag e sondaggi sono spesso utilizzati dal giornalista per invitare all’interazione. Non si tratta quindi di prendere un articolo di giornale e trasferirlo su un’altra piattaforma, ma di ideare dei contenuti che siano adeguati a quel social, dove l’informazione adattata al contesto sarà quindi più frammentata e presentata come una storia a sé.

Si è introdotta così un’idea di giornalismo collaborativo che si basa sul principio di reciprocità con il pubblico, che non consiste più solamente nello scrivere e nel pubblicare un articolo, ma anche nel coinvolgere i lettori inserendo call to action, analizzando domande e commenti e riflettendo su critiche ed osservazioni.

La pubblicità ed il personal branding

Un elemento fondamentale da considerare è il forte legame che esiste tra le tematiche lifestyle ed i brand di prodotti e servizi, che impattano il mondo della promozione sui social ma anche la carriera lavorativa dei giornalisti stessi.

Un giornalista di questo settore cha ha l’obiettivo di farsi conoscere sui social, dà il via ad un processo di promozione che abbina la sua attività giornalistica a quella di definirsi come personaggio pubblico, realizzando un progetto personal branding: egli ha una reputazione giornalistica già ben costruita e definita che userà al fine di identificare e comunicare nella maniera più efficace la ragione per cui un lettore (o un utente in questo caso) dovrebbe sceglierlo come riferimento per un certo settore d’interesse. Per prima cosa, il giornalista imposterà una strategia per individuare o definire i suoi punti di forza, ossia ciò che lo rende unico e differente rispetto alla concorrenza comunicando nei diversi post: di cosa si occupa, quale tipologia di contenuti porta e la motivazione per la quale seguirlo; dovrebbe quindi avere come asset principale sé stesso ed il proprio lavoro.

Gli utenti si aspettano che una notizia letta sul web e pubblicata da un giornalista provenga da fonti verificate e tratti tematiche di una certa rilevanza, che argomentino la questione in modo fluido ma pur sempre tecnico, lasciando spazio alla propria opinione e a quella di critici ed esperti.

Il rapporto fra lifestyle journalist e marketing

Non c’è alcun modo, per un giornalista lifestyle con un grande seguito sui social, di non entrare in contatto con le proposte di collaborazione di giornali e brand, interessati a godere della risonanza sociale di quello che potrebbe scrivere per loro. La scelta del giornalista di aderire a queste dinamiche, lo pone in una situazione di scelta che confermerà o modificherà completamente la sua reputazione.

In un rapporto di collaborazione tra giornalista e testata giornalistica, in cui egli è chiamato a scrivere di un determinato argomento sotto pagamento di un compenso, è molto importante che la resa dello scritto e il contenuto prodotto rimangano trasparenti, senza sbilanciamenti evidenti a favore degli interessi dell’editore per cui sta scrivendo. Questa caratteristica evidenzia la serietà professionale e la credibilità di quella figura in quanto giornalista qualificato.

Valutando casi già esistenti, molti giornalisti che hanno aderito ad alcune pratiche pubblicitarie, si sono ritrovati spesso a ricevere accuse e giudizi che hanno avuto come conseguenza la messa in discussione della loro autorevolezza e indipendenza professionale. Questi processi hanno portato a rendere sempre meno chiari e labili i confini fra professionisti e non professionisti.

Giornalisti o influencer?

Quando il giornalista lifestyle aderisce completamente ed esplicitamente alle dinamiche di collaborazione e partnership pubblicitarie sui social media, si cala nei panni di influencer, realizzando collaborazioni con brand di moda e proponendo prodotti ed articoli che ha ricevuto in omaggio da parte di marchi. Questa pratica definita “gifting” prevede, appunto, l’invio di articoli gratuiti ad un personaggio particolarmente seguito sui social, che può testarli e recensirli parlandone sui propri social network; la loro recensione pubblica non è sempre obbligatoria ed accordata, ma implicitamente richiesta a seguito del regalo.

Questa recensione positiva indotta, potrebbe portare i giornalisti lifestyle a perdere quella credibilità dovuta all’imparzialità ed alla naturalezza nell’esprimere la loro opinione al di fuori della collaborazione con il marchio, compromettendo la loro integrità professionale e violando uno dei doveri previsti dalla Carta dei doveri del giornalista, secondo la quale, è a loro vietato prestare il nome, la voce, l’immagine, per iniziative pubblicitarie. Mentre per gli influencer lo scambio di promozione e opinioni, talvolta discutibili, in cambio di prodotti e benefici finanziari, rappresenta una delle loro attività principali sui social ed è in un certo senso il significato ed il motivo della loro esistenza.

È evidente che questa opportunità potrebbe allettare molti giornalisti lifestyle, che, spinti dalla possibilità di guadagno e visibilità derivanti dalle collaborazioni con i brand di moda, potrebbero considerare l’opzione di appropriarsi del ruolo di influencer.

Immagine dal profilo di Alexandra Steinherr, ex beauty director di Glamour Uk,. Ha lasciato il posto di lavoro per iniziarne uno indipendente sui social.

Case study: i gioielli di Francesca Fagnani

Francesca Fagnani a “Belve” con gli orecchini di un noto marchio

La vicenda degli orecchini di Francesca Fagnani rappresenta un interessante caso di studio che si adatta perfettamente ai temi trattati fino ad ora.

La giornalista conduttrice del programma Le Belve su Rai 2 è finita sotto i riflettori a causa dei suoi appariscenti gioielli. La donna, durante lo scorso Festival di Sanremo ed in diverse puntate della trasmissione da lei condotta, ha indossato orecchini e collane che hanno suscitato l’interesse di molti. Infatti, durante un’intervista di Vanity Fair del maggio 2023, alla domanda relativa a questi appariscenti collier ed orecchini, ha replicato menzionando apertamente il marchio e descrivendoli in modo dettagliato esaltandone le qualità.

Il programma Striscia la Notizia ha prontamente realizzato un servizio a riguardo, dichiarando che questa esposizione pubblicitaria a favore del marchio di gioielli, apparisse come una violazione delle norme deontologiche del giornalismo.

In risposta a queste accuse, Francesca Fagnani ha dichiarato che i gioielli le vengono prestati senza alcun compenso e che non vi è nessun contratto che la lega al brand, rendendo noto che tali pratiche sono comuni tra i presentatori televisivi​.

Il caso è stato poi segnalato al presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, che si è esposto contro la conduttrice ribadendo l’importanza per un giornalista di mantenere la credibilità ed il rispetto del codice dei giornalisti, invitando a segnalare casi omologhi in modo da scongiurare completamente queste pratiche.

Francesca Fagnani è finita così in una tempesta mediatica che ha diviso l’opinione pubblica tra coloro che credono nella sua integrità professionale e coloro che sospettano un comportamento non etico. La questione sottolinea l’importanza della trasparenza e della professionalità nella pratica del giornalismo, evidenziando come queste dinamiche apparentemente comuni possano diventare controverse quando non sono gestite con la massima chiarezza.

Nuova percezione dell’informazione di moda

Con l’emergere della figura dell’influencer, la percezione dell’informazione di moda esposta da un giornalista ha subito una significativa evoluzione. Mentre i giornalisti tradizionali hanno storicamente rappresentato l’autorità nel settore della moda, gli influencer hanno gradualmente guadagnato terreno, offrendo una prospettiva “dal basso” più personale e soggettiva, condividendo le proprie esperienze, le opinioni e le preferenze attraverso piattaforme social come Instagram, YouTube e TikTok. Questo approccio più informale, basato sulla formulazione di opinioni derivanti da conoscenze acquisite in modo sicuramente meno approfondito, crea un senso di vicinanza e connessione con il pubblico, che si sente rappresentato o quasi identificato nella figura di riferimento, assimilando la sua esperienza alla propria.

Gli influencer sono noti per la loro capacità di creare contenuti accattivanti che si integrano naturalmente nelle loro piattaforme, rendendo la sponsorizzazione più organica e credibile agli occhi dei follower. La loro fanbase è enorme e diversificata rispetto a quella dei giornalisti di moda, che sono principalmente seguiti da ammiratori della figura professionale stessa e nuovi follower acquisiti grazie alla permanenza sui social e alla pubblicazione. Il grande numero di follower offre al brand un potenziale maggiore per raggiungere un pubblico più ampio, aumentando di conseguenza la visibilità del marchio e l’impatto della sponsorizzazione.

Gli influencer tendono ad avere un pubblico con un alto tasso di interazione e partecipazione ai contenuti, rispetto a quella di un giornalista, che potrebbe avere una fanbase più passiva nell’interazione ma molto più interessata all’informazione ed al contenuto proposto.

Giornalista lifestyle come fonte di informazione

Possiamo dire che la figura del giornalista lifestyle e quella dell’influencer rappresentano due approcci complementari nel panorama della comunicazione moderna. Il giornalista lifestyle, con la sua formazione, esperienza e rigore professionale, continua ad essere una fonte essenziale di informazione dettagliata e approfondita. D’altro canto, gli influencer hanno introdotto un livello di informazione meno accurato ma più immediato e personale di comunicare, capace di coinvolgere soprattutto le giovani generazioni.

Nonostante le sfide poste dalla crescente presenza degli influencer, il giornalista lifestyle mantiene un ruolo fondamentale grazie alla sua capacità di coniugare informazione ed intrattenimento con professionalità e competenza rappresentando un pilastro della comunicazione contemporanea. È fondamentale ribadire l’importanza per un giornalista di proteggere la propria credibilità professionale; senza credibilità un giornalista perde la capacità di informare efficacemente la società. Solo in questo modo il giornalismo, pur continuando ad evolversi, può continuare a svolgere il suo ruolo essenziale di informatore.

Riferimenti utili

https://shorturl.at/LrclH

https://shorturl.at/HE4cE

https://shorturl.at/GX7l3

https://t.ly/RQwaw

https://t.ly/fZFXu

https://t.ly/e2t1q

https://t.ly/33abd (Seminario con Giuliana Matarrese di martedì 30 maggio 2024)

Sitografia immagini

https://t.ly/Ho1Tc

https://t.ly/sbRkX

https://t.ly/rmhsu

https://t.ly/C3iMF

https://t.ly/A6Id9

https://shorturl.at/L4MXW

https://rb.gy/91bvaa

https://rb.gy/irb10m

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Giulia Banfi
Mapping Journalism

PhD Student @Unife. Studio la società, analizzando i processi comunicativi e la transizione digitale della PA ✏️ Credo in un’innovazione sociale accessibile.