Dalle immagini alla notizia

Marco Pedroni
Mapping Journalism
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5 min readMay 22, 2024

di Vincenzo Santoro; fotografie di Eleonora Marzola

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Sin dal suo approdo nelle case italiane, la televisione ha conservato una certa rilevanza nel panorama dell’informazione giornalistica, fornendo, attraverso i telegiornali, una copertura mediatica sia a livello nazionale che regionale, con una maggiore attenzione ai temi e agli eventi delle comunità locali.

A guidarci all’interno della macchina operativa di un telegiornale regionale è Giacomo Susca, giornalista del TGR Puglia ed ospite del ciclo di seminari Mapping Journalism all’Università di Ferrara.

L’attenzione verso le comunità locali​

Quello che contraddistingue l’edizione nazionale da quella regionale è lo stretto rapporto con la comunità di riferimento. Le tematiche e gli avvenimenti, che l’edizioni nazionali non riescono a coprire durante i loro trasmissioni, sono al centro del lavoro delle redazioni regionali che Susca definisce come “gli avamposti del giornalismo sul territorio”.

Un esempio è l’orario delle edizioni dei telegiornali – diversa da regione a regione – legato alle abitudini della popolazione di riferimento, dimostrando un’ulteriore vicinanza ed una costante interazione con la comunità locale.

Lo stile televisivo

Se il ruolo del giornalista, le regole deontologiche della professione e di costruzione di una notizia rimangono le stesse, lo stesso non si può dire del linguaggio e dello stile, che vengono adattati secondo le caratteristiche del mezzo televisivo.

A causa della durata media (di un minuto e mezzo circa) di un servizio televisivo, lo stile e la scrittura si “asciugano” per mettere in risalto il contenuto essenziale della notizia.

Il giornalista, spiega Susca, non è solo in questa impresa ma è affiancato da un team di professionalità legate al mondo della produzione video come cameraman e montatori, essenziali nella costruzione di un servizio.

Un racconto per immagini

La televisione è un racconto per immagini e con le immagini” spiega Susca, aggiungendo che un servizio fatto bene ed efficace si ha quando, in assenza del racconto del giornalista, con una accurata selezione delle immagini e un ottimo montaggio, si restituisce il cuore informativo della notizia.

Qui entrano in gioco le abilità dell’operatore di ripresa e del montatore nel cogliere, tramite le giuste inquadrature, gli elementi visivi essenziali per una migliore fruizione e comprensione della notizia

Una corsa contro il tempo

La giornata di un giornalista regionale inizia molto presto. Nella prima riunione delle 5:30 si fa un primo sommario delle notizie del giorno precedente, vengono raccolte quelle avvenute durante la notte e si preparano il giornale radio e l’edizione mattutina del telegiornale. Si chiama Buongiorno Regione in tutta Italia ed è declinato in ogni regione, esempio Buongiorno Regione edizione Puglia. Non è solo un primo telegiornale, ma un programma di approfondimento completo di rassegna stampa, ospiti, dirette.

La mattina prosegue con la riunione delle 9: si fa il punto della giornata e si prepara l’edizione principale delle 14. Principale solo per abitudini del pubblico generalmente al Sud, ma in tutte le regioni i tg vanno in onda alla stessa ora: alle 14 e alle 19.30. Nell’edizione delle 14 sono presenti una diecina di servizi, gli “effetti”, cioè delle brevi notizie accompagnate da immagini e alcuni approfondimenti con la presenza di ospiti in studio.

La seconda e ultima edizione, quella serale delle 19:30, viene diversificata con nuovi servizi e un sommario delle notizie più importanti della giornata. Per l’edizione delle 19.30 è prevista una ulteriore riunione di coordinamento e di sommario alle ore 16.

Non solo in televisione

La televisione non è l’unico mezzo di comunicazione coperto. La giornata inizia con la preparazione della prima edizione del giornale radio, trasmissione radiofonica, sincrona a livello nazionale alle 7.18, della durata di 12 minuti. Durante la giornata vengono trasmesse altre 2 edizioni: alle 12:10 ed alle 18:30.

Il web non è escluso ma è parte integrante nel processo di copertura mediatica, integrandosi e mescolandosi con i vari canali mediali. E’ un mezzo strategico, dove vengono presentate notizie, interviste integrali e approfondimenti che, per motivi di tempo e di spazio, non possono essere coperti dai telegiornali.

Un mondo in continua evoluzione

Sono rimasto molto sorpreso della vivacità presente nella redazione di un telegiornale regionale, dalla passione e la cura presenti nei lavori di Susca, dalla continua ricerca di un servizio preciso, affidabile e aggiornato alle ultime tecnologie. Anche dall’attenzione riguardo alla comunità, con la produzione di un giornalismo legato alle dinamiche, agli eventi e ai temi delle singole comunità regionali, spesso messe in secondo piano dai mezzi d’informazione nazionale.

È sconfortante per un aspirante giornalista conoscere le modalità di accesso a questo settore. Susca ha raccontato la sua esperienza come giornalista prima del TGR Puglia, dell’iter burocratico per entrare nella rete pubblica e dell’età anagrafica media all’interno della redazione. Da una parte ci sono i tanti anni di esperienza nei media giornalistici, espressione di una competenza solida, dall’altra però è un settore il cui accesso richiede molti anni.

In questo periodo storico, la televisione è attraversata da una profonda crisi legata al calo degli ascolti, dall’abbassamento della qualità dei prodotti al controllo spasmodico da parte del governo in carica, criticità che portano me e le generazioni più giovani a prendere le distanze da questo mezzo. Ma è dall’esempio di giornalisti come Giacomo Susca che è possibile sperare per un giornalismo attento e di qualità nel panorama televisivo italiano.

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Marco Pedroni
Mapping Journalism

Proudly a sociologist, whatever that means. I write about digital media, cultural industries, artificial intelligence, and academia