Giornalismo al passo tra inclusione, diversità e sfide future

Giulia Banfi
Mapping Journalism
Published in
10 min readJun 22, 2023

Come è cambiato nel tempo il giornalismo? Quali sfide ha colto e quali invece sta cogliendo solo ora? Un percorso tra inclusione, diversità e il ruolo del giornalismo in una società in continuo divenire.

di Giulia D’Isep

In un mondo in cui tutto cambia rapidamente, le tecnologie evolvono velocemente e con esse anche le esigenze, le sensibilità e le diversità presenti all’interno della società, è importante che anche il giornalismo instauri continue occasioni di riflessione sul turbolento divenire di eventi per sviluppare una capacità critica nel lettore.

Per mantenere questo impegno deve fare un grosso sforzo, affrontare sfide sempre più difficili e abbattere ostacoli che trova sulla strada creando un sentiero chiaro a tutti, fatto di immediatezza e professionalità per il livello di contenuti che porta. Come può, il giornalismo, continuare verso un progresso proficuo togliendo però gli elementi di criticità? Vediamolo di seguito, analizzando gli elementi di qualità del giornalismo, le sfide future e le opportunità.

Il ruolo perduto del giornalismo di qualità e le sfide del futuro

In tutto il mondo il giornalismo sta attraversando un momento di incertezza che pone le redazioni davanti ad un necessario ripensamento di alcuni processi. Non è ancora confermato quale sarà il modello di business del mercato editoriale, e questo sta accadendo proprio in un’epoca in cui l’informazione è diventato un elemento sempre più centrale nella vita delle persone.

La pandemia da Coronavirus ha messo in rilievo due dimensioni: la vita reale e la vita remota. I cittadini confinati a casa hanno consultato molte più notizie per restare aggiornati sulle implicazioni del Covid-19. Questo è avvenuto in una modalità non necessariamente proficua per il mondo dell’informazione e mai come in questa fase si è assistito alla proliferazione di fake news e informazioni non verificate.

Questo è un grande ostacolo riscontrato dal giornalismo nell’era digitale e che lo caratterizzerà ancora per tanto tempo perché è un fenomeno in smisurata crescita che porta alla difficile riconoscibilità e svalutazione di quelle che sono le informazioni veritiere e durature.

Per paura o frustrazione di non sapere le ultime notizie, dettata anche dalla paura di rimanere indietro rispetto al mondo intero, il Covid ha creato una sorta di continuo scambio di informazioni che ha portato al mutamento del modo di informarsi degli individui come, ad esempio, sottoscrivere un abbonamento a siti o riviste online con la funzione di attivare le notifiche direttamente sul proprio smartphone per restare sintonizzati. Per questo la promozione degli abbonamenti digitali è stata considerata un obiettivo molto importante. Gli editori pensano, infatti, che le piattaforme tecnologiche potrebbero avere un ruolo ancora più importante per supportare il giornalismo creando unicità e togliendo barriere che dividono gli individui. Sfruttare le potenzialità ancora non sfruttate a pieno delle piattaforme digitali è l’idea condivisa da molti editori, che sta portando ad una nuova prospettiva positiva del futuro del giornalismo.

Il cambio di paradigma e l’intermediazione giornalista

Gli studi rilevano continuamente che i motori di ricerca e la vasta gamma di social media spingono le persone a utilizzare fonti d’informazione diversificate. Il rischio che si potrebbe riscontrare, però, è quello di non saper selezionare in maniera opportuna le notizie creando confusione e fraintendimenti. Oggi il fragore è rappresentato dai social network e dagli stessi utenti che producono notizie. Sempre più utenti si improvvisano professionisti in molti ambiti del sapere e spesso le informazioni vengono distorte o male interpretate, finendo per generare informazioni fuori controllo.

Mentre i giornali cartacei vendono meno copie, l’ascesa dei media digitali si intensifica in una quantità considerevole di format diversi. Una delle aree in più rapida espansione è quella dei podcast. L’enciclopedia Treccani definisce il podcast un «brano audio o video digitalizzato, diffuso attraverso la rete telematica utilizzando il protocollo di codifica dei dati Rss». Questa è stata una grande introduzione all’interno del mondo della diffusione delle notizie perché ha permesso e tutt’oggi permette sempre di più una diffusione delle informazioni in maniera diretta e coinvolgente per gli utenti di varie fasce d’età.

Con il passare del tempo, il giornalismo professionale indipendente sarà un fenomeno sempre più centrale per aiutare le persone a comprendere le principali sfide del mondo che cambia, dagli eventi locali quotidiani alle grandi questioni globali. La capacità di coinvolgere in maniera accattivante e divertente di questi format permetterà sempre più di raggiungere non solo utenti di diversa età ma anche di garantire una fruizione dell’informazione in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento della giornata con un semplice click.

D’altra parte, però, cambiando il modello di business, il giornalismo rischia di diventare anche meno robusto e incapace di fornire informazioni, analisi e interpretazioni accurate. Questo è un rischio dettato dal continuo cambiamento della società in cui viviamo.

L’era delle redazioni ibride

A seguito di analisi fatte in questo campo è emerso che alcune persone ritengono che Il lavoro a distanza potrebbe aver reso le organizzazioni più efficienti ma con effetti negativi sulla creatività e sui team. Questo perché stando da soli si perdono i rapporti umani nel campo lavorativo con una conseguente maggiore concentrazione sui risultati del proprio lavoro. Altri ritengono che il lavoro a distanza abbia reso, infatti, più difficile costruire e mantenere relazioni, con molti che sollevano preoccupazioni su come comunicare in modo efficace e sulla salute mentale dei dipendenti. Per evitare questi problemi dovrebbero essere introdotti all’ interno del campo lavorativo una serie di sondaggi che facciano emergere le esigenze, le emozioni e i problemi dell’ambiente lavorativo creando così un clima il più possibile inclusivo e sereno.

Un altro elemento importante è che la crisi ci ha mostrato quanto bisogno abbiamo di giornalisti che sappiano di scienza e tecnologia e siano in grado di spiegare questioni complicate al grande pubblico, proprio perché le esigenze e i bisogni sono cambiati. I temi dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, nonché i contenuti rivolti a un pubblico più giovane, diventeranno prioritari per stare al passo con i tempi. Le prospettive per un giornalismo di alta qualità, credibile e originale sono ancora incoraggianti.

Diversità e inclusione al Festival del Giornalismo 2023

Dall’articolo pubblicato il 28 aprile 2023 da Arianna Lombardozzi nel Libero Pensiero, si capisce l’elemento portante della conversazione all’interno del festival ovvero il giornalismo. Dalle sue parole si capisce che a parlare di inclusione all’ interno del festival di Perugia è Catherine Gicheru, oggi direttrice dell’Africa Women Journalism Project.

È stata ospite di Arianna Ciccione fondatrice dell’International Journalism Festival e del blog collettivo Valigia Blu che giunto alla sua diciassettesima edizione accoglie ogni anno giornalisti, attivisti, accademici e divulgatori provenienti da tutto il mondo per discutere delle questioni che accendono e intrattengono le nostre società.

Elementi portanti sono stati inizialmente gli obiettivi del Panel, che sabato 22 aprile ha ospitato Gicheru e Sisi Wei nel ventre del Palazzo dei Priori, si è voluto fare il punto sulla questione di genere nel mondo lavorativo, più precisamente sulle esperienze di leadership inclusiva all’interno delle redazioni giornalistiche. Questo è un elemento che ci fa progredire sempre di più.

Tra i risultati emersi, uno è particolarmente rilevante: in una popolazione costituita per il 51% da donne, solo al 2% di loro viene permesso di far sentire la propria voce. Un dato allarmante che trova riscontro anche nella testimonianza di Sisi Wei, che spesso si è ritrovata ad essere l’unica donna in una sala le cui sedie erano occupate da uomini. Questo è un fenomeno più comunemente noto con il nome di Leaky Pipeline ovvero, formula metaforica con cui si vuole indicare la graduale riduzione del numero di donne che occupano posizioni di potere negli ambienti lavorativi, sempre più restii a favorire processi di inclusione.

Sul tema, la prima cosa da fare è senz’altro quella di creare un ambiente sicuro che fa del valore dell’inclusione il suo fondamento, a fronte degli innumerevoli episodi di molestie sessuale di cui le donne sono vittime, che può passare anche attraverso licenziamenti o le mancate assunzioni dovute alle volontà delle singole donne di incorrere in una futura maternità, che vengono preceduti da colloqui i cui quesiti vertono sempre più sulla sfera intima delle singole candidate.

Percorsi per costruire «una sfera pubblica funzionante e sana»

Secondo l’articolo sulla diversità delle redazioni pubblicato nella rivista accademia Journalism Practice «un principio fondamentale del giornalismo è contribuire alla costruzione una sfera pubblica funzionante e sana», gli autori e le autrici Julia Lück, Tanjev Schultz, Felix Simon, Alexandra Borchardt e Sabine Kieslich affermano che per avere successo in questo ambito le redazioni dovrebbero trattare argomenti da più prospettive, rappresentando le opinioni di diverse parti della società. Inoltre, sostengono che ciò può essere ottenuto solo se il personale della redazione rispecchia davvero la diversità della società in cui opera.

Le autrici e gli autori del Paper hanno considerato per la maggiore i dati relativi a etnia, migrazione, classe e genere mentre, durante le interviste, sono emersi altri fattori come il background regionale, l’età e la disabilità. Tutti elementi importanti e costruttivi perché mettono in rilievo sia i problemi della società ma anche quelli che possiamo riscontrare nel giornalismo stesso.

La pressione sulle redazioni per promuovere team e prospettive diverse è il risultato di una più ampia spinta per l’uguaglianza, spinta che si è intensificata ultimamente in seguito al successo di campagne globali come Black Lives Matter e l’impatto di iniziative come l’annuale Black History Month, progettato per attirare l’attenzione sui contributi spesso trascurati della popolazione nera. La comunità afro-americana si sta battendo sempre di più per far valere i suoi diritti e grazie al giornalismo che rappresenta una via di espressione per questo enorme gruppo, la loro voce sta uscendo e si sta intensificando. Sono portatori di cambiamenti con l’obiettivo di togliere il razzismo e creare quindi uno spazio libero e sicuro per tutti.

Infine, altri argomenti importanti che sono stati trattati riguardano l’importanza di creare una leadership che permetta di creare consapevolezza per promuovere cambiamenti strutturali concreti. Questo risulta fondamentale per avere un modello da seguire per evitare di creare o compromettere l’equilibrio di tutti gli individui. L’importante è farsi voce in argomenti come questi tanto delicati e altrettanto indispensabili.

Inclusività e giornalismo: il miracolo sull’ Hudson come primo caso di citizen journalism

Parlando ora di un esempio pratico di questa inclusività si ritiene opportuno citare questo avvenimento. Il 15 gennaio 2009, un aereo della US Airways aveva effettuato un atterraggio di emergenza nel fiume Hudson, a New York. Anche se le sedi delle principali agenzie di stampa internazionali e delle reti televisive sono vicinissime al luogo dell’incidente, basta una foto pubblicata da un account Twitter di appena 170 follower per cogliere in svantaggio giornali e notiziari di tutto il mondo.

Janis Krums, tornando a casa su un traghetto, si accorge dell’avvenuto e scatta una foto ai passeggeri che erano rannicchiati sull’ala dell’aereo. Dopo aver condiviso l’immagine del sinistro nel suo account Twitter, questa viene ripresa da tutti i principali notiziari e lo stesso Krums viene intervistato per dare la sua testimonianza sull’accaduto. Questo è ora famoso come il “Miracolo sull’Hudson” poiché è diventato l’ammaraggio di maggior successo nella storia dell’aviazione, grazie alla professionalità e all’intuizione del comandante.

Il caso del “Miracolo sull’Hudson” è stata una dei primi casi in cui la collaborazione tra giornalisti e cittadini si è consolidata, dimostrando a tutto il mondo il potere che i cittadini hanno di diffondere news sui social media. Il Miracolo sull’Hudson è stato solo un chiaro esempio dell’entrata a tutti gli effetti dei cittadini nel mondo dell’informazione; i social media hanno avuto un forte impatto in tema di inclusività, mettendo in luce il contributo che una varietà di soggetti può dare al giornalismo e valorizzando il contributo degli utenti nelle filiere mediali. Dal 2009 molte cose sono mutate, in particolare gli stessi social media e Internet si sono diffusi in modo saccente in tutto il mondo e queste pratiche di inclusione degli utenti sono ormai all’ordine del giorno.

Questo episodio ha permesso di aprire gli occhi a molte persone e ha evidenziato un notevole cambiamento che sta avvenendo nella società ovvero quello del coinvolgimento della popolazione nel campo dell’informazione, fenomeno che è direttamente correlato ad un accrescimento del senso di appartenenza alla società.

La diversità e l’inclusione sono elementi fondamentali per la nostra società complessa e per questo devono essere rispettati e protetti da ogni individuo. La strada per la perfezione è ancora molto lunga ma molti passi avanti sono stati fatti grazie a una sempre più ricca forma di giornalismo culturale e interculturale che mette insieme più realtà creando unicità e benessere per tutti gli individui.

Questo inoltre ha permesso di combattere in parte episodi di scetticismo costruendo elementi inclusivi per tutti gli individui attraverso una riqualifica anche delle persone più emarginate della società come, per esempio, i detenuti che attraverso attività sempre più inclusive nelle carceri hanno potuto dare anche loro voce al loro pensiero critico attraverso le nuove tecnologie in continuo cambiamento come i social media.

Riferimenti utili

FOCUS. Il ruolo perduto del giornalismo di qualità e le sfide del futuro di Andrea De Tommasi — Venerdì 02 Aprile 2021. Disponibile in: t.ly/UQLX

Podcast in enciclopedia treccani . Disponibile in: t.ly/HhIG

Diversità e inclusione al Festival del Giornalismo 2023 di Arianna Lombardozzi — 28 Aprile 2023. Disponibile in: t.ly/jA_j

La difficile promozione della diversità nelle redazioni di Olivia Samnick — 11 novembre 2021. Disponibile in: t.ly/P9WI

Inclusività e giornalismo: il miracolo sull’Hudson come primo caso di citizen journalism di Raffaella Lamacchia Acito — 21 giugno 2022. Disponibile in: t.ly/_W-l

Immagini

t.ly/Me_w

t.ly/CmA14

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t.ly/u-pGP

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Giulia Banfi
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PhD Student @Unife. Studio la società, analizzando i processi comunicativi e la transizione digitale della PA ✏️ Credo in un’innovazione sociale accessibile.