La svolta digitale nel giornalismo: ‘Il Post’ come caso di innovazione editoriale

Marco Pedroni
Mapping Journalism
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4 min readApr 4, 2024

di Chiara Storari, Vittoria Bertoldi e Chiara Temporin

Il 26 marzo 2024 la lezione di Giornalismo e media digitali ha ospitato Luca Misculin, redattore de “Il Post”, un giornale online fondato nel 2010. Inizialmente descritto dai motori di ricerca come un “super blog”, “Il Post” mira a introdurre uno stile giornalistico anglosassone in Italia, caratterizzato da un’attenzione ai fatti e all’utilizzo di un linguaggio chiaro e accessibile, diversamente dalla tradizione letteraria italiana che predilige lo stile e l’estetica.

Un caso di innovazione nel giornalismo italiano

Da sottolineare è la scelta del giornale di pubblicare articoli esclusivamente online, con l’intento di dimostrare la dignità e l’utilità di questa modalità al pari della versione cartacea.

Fin dall’inizio, “Il Post” ha offerto contenuti gratuiti di qualità, stabilendo un rapporto di fiducia con i lettori che ha portato alla possibilità di sottoscrivere abbonamenti, dal 2019, per ridurre la dipendenza dalla pubblicità pop-up.

I pilastri del successo

Fare giornalismo per “Il Post” significa analizzare e riportare gli eventi in maniera chiara e comprensibile, senza semplificarli eccessivamente. L’impaginazione ordinata, un linguaggio accessibile ma accurato, e l’aggiunta di numerosi link per approfondimenti sono solo alcuni dei pilastri su cui si basa il giornale.

“Il modo migliore per dare una notizia è quello che usereste con una persona molto cara”, sostiene spesso Luca Sofri, direttore de “Il Post”. In Italia, i giornali tradizionali sono rivolti a persone che sono già a conoscenza dei fatti precedenti a quelli scritti. Molto spesso, manca un riepilogo delle “puntate precedenti”, a differenza de “Il Post” e dei giornali anglosassoni. Ciò avviene perché i giornali cartacei hanno definito il loro target di pubblico, ovvero persone che hanno già familiarità con le notizie proposte, essendo clienti da diversi anni.

Questa scelta esclude giovani senza esperienza per ragioni economiche e di business. Questi giornali adottano un linguaggio proprio, che esclude chi non lo conosce. Al contrario, “Il Post” utilizza un linguaggio accurato ma quotidiano. Se l’obiettivo del giornale è fornire agli lettori strumenti per comprendere la realtà che li circonda, è logico che il giornale dovrebbe rivolgersi al maggior numero possibile di persone, al fine di assicurare che tutti i cittadini siano informati.

Rivolgersi ai giovani

“Il Post” punta a raggiungere un pubblico ampio, prestando particolare attenzione ai giovani. L’assunzione di giovani redattori e il trattamento maturato dei lettori più giovani, insieme alla scelta di racconti meno stereotipati, testimoniano l’impegno del giornale a rendere l’informazione accessibile a tutti.

Giornalismo contemporaneo e podcast

“Il Post” ha saputo intercettare modalità di giornalismo particolarmente contemporanee, come evidenziato dall’utilizzo di podcast. Il giornale si adatta a vari contenitori, mantenendosi indipendente da singole piattaforme o media, un approccio che permette ai redattori di sperimentare e adattare i contenuti ai futuri strumenti di comunicazione.

Finanziare l’informazione

In che modo “il Post” si sostiene economicamente? Misculin risponde che ci sono diverse forme di finanziamento tra cui l’abbonamento al giornale, il quale offre contenuti aggiuntivi come i podcast. La sicurezza economica viene garantita quindi principalmente dagli abbonamenti dei lettori.

La sostenibilità economica è cruciale: “Il Post” esplora varie forme di finanziamento, da iniziative editoriali quali “Cose spiegate bene”, fino a eventi dal vivo e co-marketing. Questo modello permette di mantenere l’essenza del giornale, integrando finanziamenti senza compromettere l’indipendenza editoriale.

La selezione dei fatti

La selezione dei fatti da riportare è guidata dal desiderio di rendere il lettore più consapevole. “Il Post” presta particolare attenzione agli affari esteri e supera la disposizione classica delle notizie, preferendo analisi approfondite che rispondano alle domande dei lettori, piuttosto che provocare un coinvolgimento emotivo momentaneo.

Intelligenza artificiale: un dilemma

L’integrazione dell’IA nel giornalismo rappresenta una sfida: da un lato offre l’opportunità di produrre contenuti in modo più efficiente e accessibile, dall’altro pone rischi che potrebbero superare i benefici. “Il Post” considera attentamente queste dinamiche, valutando come le nuove tecnologie possono influenzare il futuro dell’informazione.

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Marco Pedroni
Mapping Journalism

Proudly a sociologist, whatever that means. I write about digital media, cultural industries, artificial intelligence, and academia