Nino Oxilia e Maria Jacobini nel primo colossal della storia del cinema su Giovanna d’Arco

Primato del 1913 reso noto in Italia da Patrizia Deabate

Marco Asteggiano
Esperienze di un Narratore
3 min readMay 25, 2018

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Il primo colossal della storia del cinema su Giovanna d’Arco, la santa combattente patrona di Francia, non fu francese né statunitense, ma italiano: per la precisione, torinese, interpretato nel 1913 dalla diva Maria Jacobini (parente di Benedetto XV, il papa che avrebbe proclamato la santità di Giovanna d’Arco nel 1920) e diretto dal di lei fidanzato, il poeta e regista Nino Oxilia(1889–1917). Lo rivela un saggio di Patrizia Deabate apparso sul numero 14 di “Immagine”, la rivista dell’AIRSC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sulla Storia del Cinema.

Il volume, curato da Serena Facci e Elena Mosconi, dedicato a “Cinema muto e canzone”, è stato presentato lo scorso autunno al Teatro Verdi di Pordenone nella prestigiosa cornice internazionale delle Giornate del Cinema Muto.

Come affermato da Claudia Gianetto, direttrice della Cineteca del Museo Nazionale del Cinema di Torino (“Idea”, 15/02/2018) e da Carlo Sburlati, responsabile del Premio Acqui Storia su “Il Giornale d’Italia” (Giovanna d’Arco e un misconosciuto primato cinematografico italiano, 11/02/2018 ), si tratta di una informazione che, prima del saggio della Deabate, non era reperibile in alcuna pubblicazione italiana.

La notizia è stata ripresa anche da “Il Borghese” del marzo di quest’anno e da Margutte.com.

Questa scoperta avrebbe dovuto essere inserita nello studio Maria Jacobini in Joan of Arc (1913): un successo del cinema muto da Torino agli Stati Uniti segnalato da Aldo Cazzullo nel suo libro Le donne erediteranno la terra (Mondadori, 2016) e pubblicato dal Centro Studi Piemontesi di Torino nel 2015 in concomitanza con la riproposta alla Scala di Milano, dopo 150 anni, dell’opera lirica di Verdi dedicata alla Pulzella.

Ma l’Autrice non aveva fatto in tempo a trovare la conferma della propria intuizione, conferma arrivata successivamente grazie allo studioso svizzero Hervé Dumont ed inserita, per inciso, in un altro lavoro dedicato ad un film della diva amata da Nino Oxilia. Infatti lo scritto pubblicato su “Immagine”, Dall’inno goliardico al successo cinematografico: da “Giovinezza” (1909) ad “Addio giovinezza!” (1918) con Maria Jacobini, è uno studio comparato fra le trasformazioni dell’inno scritto da Nino Oxilia e destinato a segnare la storia dell’Italia nel Novecento e le differenti versioni cinematografiche della commedia Addio giovinezza! del 1911.

In particolare, si tratta del primo studio compiuto sulla pellicola del 1918 interpretata dalla Jacobini subito dopo la morte in guerra, nel novembre del 1917, del fidanzato Nino Oxilia, alla memoria del quale fu dedicata.

La pellicola Addio giovinezza! a lungo considerata perduta, è stata presentata al Festival del Cinema Ritrovato di Bologna nel 2014, dopo il restauro del Museo Nazionale del Cinema di Torino e della Cineteca di Bologna in collaborazione con il National Film Center di Tokyo.

Ecco ciò che ha scritto la Deabate su “Immagine” a proposito della purezza della Jacobini rilevata dalla critica dopo l’uscita del film nel 1918:

“Sicuramente la purezza era tra le doti che avevano permesso alla diva, agli albori della carriera, di ottenere il plauso internazionale in Giovanna d’Arco: il primo lungometraggio della storia del cinema dedicato alla condottiera francese beatificata da Pio X nel 1909, girato a Torino nel 1913 con la direzione di Ubaldo Maria Del Colle e di Nino Oxilia.

Il saggio apparso su “Immagine” è corredato dalla riproduzione di un ritratto di Oxilia al fronte con dedica che fa parte della collezione dell’Autrice donatale dall’avvocato torinese Piero Cazzola (1921–2015).

Infine è da ricordare che la Deabate, in occasione del centenario della scomparsa del poeta regista, ha dedicato alla raccolta postuma Gli orti (1918) un saggio innovativo, in cui l’analisi della cinematografia dell’Autore è utilizzata quale chiave interpretativa della sua poetica (Nino Oxilia: Gli orti (1918), l’amore per Maria Jacobini, il Futurismo e il Cantico dei Cantici, “Studi piemontesi”, n. 46, 2017).

A questo link i miei precedenti articoli in italiano sulla Deabate.
Qui gli articoli in lingua inglese.

Marco Asteggiano
www.marcoasteggiano.com

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Marco Asteggiano
Esperienze di un Narratore

Blogger e Social Content Manager. Autore di libri sul #cinema e sul #teatro in Italia. Lettore e scrittore di #libri #fantasy e di #fantascienza.