2012 — Otto donne e un mistero

Primo spettacolo “Govone in giallo” 2012 del Liceo Govone di Alba

Marco Asteggiano
Esperienze di un Narratore
4 min readJun 9, 2018

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L’ottimo lavoro svolto da un gruppo di giovani e bravissime interpreti, in gran parte esordienti, è riuscito a svelare le simboliche maschere di immoralità della società occidentale moderna, convincendo lo spettatore in sala sia per la profonda attinenza con il testo originale del francese Robert Thomas, sia per l’incredibile livello di immedesimazione raggiunto, in grado di celare al pubblico l’inaspettata conclusione di questa splendida commedia noir attraverso l’utilizzo di efficaci battute mirate e ad effetto.

A partire dalle ore 21.00 di venerdì 27 aprile 2012, il cinema “Moretta” di Alba ha ospitato la messa in scena della commedia noir “Otto donne e un mistero”, diretta dal regista Luca Franchelli come parte della rassegna “Laboratorio teatrale 2012 — Govone in Giallo”, dell’Istituto di Istruzione Superiore “G.Govone” di Alba.

È stato grande il successo di pubblico riscontrato da questo importante evento artistico e culturale a cadenza annuale. Anche nel 2012, come già accaduto in passato, lo stesso ha rappresentato certamente qualcosa di più di una semplice recita scolastica.

Stupore e meraviglia sono forse le parole che meglio possono definire le sensazioni provate, nell’assistere a questa piece teatrale, dalla maggior parte degli spettatori in sala, i quali hanno avuto modo di assaporare un’esperienza particolarmente emozionante, basata sull’impossibilità di rivelare, prima del tempo, il nome della presunta colpevole in quello che, solo all’apparenza, poteva sembrare un giallo convenzionale.

All’improvviso quanto inesorabile passaggio dal registro comico a quello drammatico, proposto da un finale inaspettato, è stato dato il compito di simboleggiare l’assurdità di quel gioco delle parti sul quale può fondarsi la maggior parte degli stereotipi delle tipiche famiglie borghesi, quali, ad esempio, il quieto vivere, la felicità coniugale, il rispetto dei figli ed il ricambio generazionale.

Nessuno dei valori della socetà occidentale moderna può rimanere integro dopo la visione di Otto donne e un mistero, opera teatrale che si dimostra in grado di svelare e di mettere alla berlina quelle maschere di immoralità che, indossate quotidianamente da molti nel tentativo di rendere accettabile la loro esistenza, sono destinate a cadere quando chiamate a confrontarsi con una realtà basata sulle conseguenze di azioni scellerate.
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Focalizzandosi sulla deriva di una tipica famiglia altolocata e sulle numerose menzogne che sono chiamate a sorreggerla ad un passo dalla definitiva caduta, il lavoro portato avanti da Luca Franchelli e da un gruppo di attrici decisamente al di sopra di ogni aspettativa si presenta come un sottile confronto psicologico tra diverse personalità femminili.

Ognuno dei personaggi proposti si rende colpevole, a suo modo, della disgrazia che incombe sulla villa nella quale il gruppo è stato rinchiuso da uno di loro.

Come un sole che sorge inevitabile al mattino, la verità celata dalle singole protagoniste verrà infine portata alla luce, ma sarà ormai troppo tardi per rimediare .
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Questo spettacolo, previsto in replica la mattina di lunedì 28 maggio 2012 al Teatro Sociale Giorgio Busca di Alba, vuole essere innanzitutto la dimostrazione che per ottenere grandi risultati sul palco non è necessario essere importanti attori o attrici, ma solo esseri umani in grado di dimostrare impegno e sensibilità.

Attraverso l’utilizzo di battute mirate e ad effetto, le interpreti del Govone si sono dimostrate in grado di raggiungere un livello di immedesimazione davvero incredibile, che trascende la loro età e si manifesta come il risultato di numerose ore trascorse nello studio dei personaggi posti in evidenza.

In questo senso, si sono rivelati fondamentali, per la buona riuscita del loro lavoro, la riduzione e l’adattamento operati dal regista Luca Franchelli, che ha reso quella di “Otto donne e un mistero” una sceneggiatura in grado di competere sia con il testo teatrale originale “Huit femmes”, del francese Robert Thomas, sia con il film omonimo realizzato dal regista François Ozon nel 2002.

Marco Asteggiano

Scheda

Genere: commedia noir.

Soggetto e sceneggiatura: basata sulla pièce teatrale “Huit femmes” di Robert Thomas.

Riduzione, adattamento e regia: Luca Franchelli, come parte della rassegna “Laboratorio teatrale 2012 — Govone in Giallo”, dell’Istituto Superiore “G.Govone” di Alba.

Luci e suono: Nadia Cesaro.

Assistente alla regia: Giada Scibilia.

Ufficio stampa: Serena Anselma.

Locandina: Nadia Boasso.

Collaboratori: Elena Rolando.

Coordinamento generale: Laura Dolcino.

Personaggi ed interpreti:

Giorgia Quinterno (Gaby)
Susanna Tavella (Suzon, figlia maggiore di Gaby)
Rita Abrardi (Catherine, figlia minore di Gaby)
Laura Demichelis (Mamy, la nonna)
Anna Galvagno (Augustine, sorella di Gaby)
Laura Dolcino (Signora Chanel)
Francesca Gatti (Louise)
Elena Ferrero (Pierrette).

Sito ufficiale.

www.classicogovone.it

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Marco Asteggiano
Esperienze di un Narratore

Blogger e Social Content Manager. Autore di libri sul #cinema e sul #teatro in Italia. Lettore e scrittore di #libri #fantasy e di #fantascienza.