Passeggiando…
E’ come un riprendersi la città, è come poter dire (sommessamente, come tra sè e sè) che tutto questo è anche mio.
Così rientrando dal funerale della mamma di un mio amico e collega, mi trovo a passare con la macchina in uno degli spigoli di Roma che più amo, quello che parte da Piazza Sempione, si arrampica sereno su Viale Gottardo e poi prosegue, di nuovo tuffandosi verso la Nomentana, su Via Cimone.
Trovo un posto (incredibile! una coincidenza cosmica…) lascio la macchina e mi avvio a piedi lungo il viale.
E passeggio lungo il mercato, piano piano. Lasciando galleggiare i pensieri, senza fretta. E ogni percorso esteriore è anche un percorso dell’anima, la geografia esterna ed interna si rimbalzano segreti messaggi, e finalmente si riannodano.
E io posso solo abituarmi a questo, ad essere un po’ più spettatore di quanto mi accade, come ad arrendermi un pelo di più, come a fare quel passo indietro, piccolo ma percettibile, che consente alla realtà di giocare intorno a te, e di venirti a cercare.
Spesso, con qualche sorpresa interessante, con qualcosa che era fuori dal perimetro ristretto della mia mente.
Qualcosa — quindi— di veramente nuovo.