Perché stavolta non faccio il NaNoWriMo

Marco Castellani
StarDust
Published in
2 min readNov 5, 2012

Alla fine mi sto decidendo a lasciar perdere, e ne sono contento. Chissà perché, ci sono cose che si riescono a fare con la sufficiente motivazione soltanto una volta. Come, nel mio caso, il tragitto Roma-Argentario in bicicletta (quella estate dopo gli esami di maturità, con due amici), e per venire a questo post, il National Novel Writing Month (NaNoWriMo), quell’esercizio estremo di scrittura per cui la sfida è scrivere 50000 parole nell’arco di un mese.

https://maps.google.it/maps?saddr=Roma&daddr=Argentario&hl=it&sll=42.164545,11.824345&sspn=0.802114,1.425476&geocode=FcpdfwId5iK-ACm7jpL5lmEvEzE4bmWTBncPuQ%3BFWQ6hwIdfaiqACHnDEgxs46nMCkfmrQjI1soEzHnDEgxs46nMA&t=h&dirflg=w&mra=ltm&ie=UTF8&ll=42.164421,11.821289&spn=0.802114,1.425476&output=embed

Argentario 005

A proposito di luoghi, il mio secondo romanzo si apre qui, in Argentario…Lo so, ci saranno giorni in cui non metterò giù parola. Lo metto in conto. Ma allora — perlomeno — mi dovrò confrontare onestamente con quanto ho scritto qui, adesso. Con l’impegno a cercare di diventare sempre migliore nello scrivere. Ecco un’altra ragione per …. scriverlo. Qui. Nero su bianco (diciamo, sfondi colorati a parte…). In un certo senso è un impegno pubblico, per cui spero che la cosa mi aiuti a tenerlo in maggiore considerazione riguardo — poniamo — ad un patto segreto tra me e me.

Allo stesso tempo, cercherò di postare periodicamente qui dei resoconti sullo stato del progetto. Per lo stesso intento motivazionale. E anche con l’intento (segretissimo!) di creare almeno un po’ di interesse :)

Per cioò che concerne il numero di parole, vediamo se 500 vanno bene o se dovrò ritoccare in qualche modo. Io spero che possa andare: nell’arco di una settimana (lasciando un giorno fuori per riposare o recuperare) vuol dire 3000 parole. In cento giorni di scrittura dovrei avere le cinquantamila parole del NaNoWrimo.

Non è male, se pongo mente a quanto la scrittura sia terapeutica, per me. No, non è male, se penso a quante trances di cento giorni ho fatto passare scrivendo poco o anche meno…

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