È impossibile!
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Non ho mai provato prima, quindi penso che dovrei essere in grado di farlo — Pippi Calzelunghe
La vita è piena di cose che sono impossibili.
Almeno finché qualcosa o qualcuno non dimostra il contrario.
Il confine tra possibile e impossibile infatti, dipende fondamentalmente dalle nostre conoscenze, esperienze e credenze.
Lord Kelvin è uno dei migliori scienziati della storia. Le temperature assolute sono indicate in unità kelvin in suo onore. Persona incredibilmente colta e preparata, fossimo stati suoi contemporanei ci saremmo fidati ciecamente della sua capacità di discernere ciò che è possibile da ciò che non lo è. Nel 1895 affermò con sicurezza che “è impossibile creare macchine volanti più pesanti dell’aria.” Otto anni dopo, i fratelli Wright completarono il loro primo volo.
Fino agli anni ’90, fare un salto mortale all’indietro con una moto da cross era considerato fisicamente impossibile. Nel 2015 Josh Sheehan ha realizzato il primo salto mortale all’indietro triplo.
E se ti chiedessi se ritieni possibile riportare in vita un animale estinto? Molto probabilmente penseresti che è una di quelle cose che può accadere solo in un film di fantascienza su dinosauri pazzi. L’Aldabra è un uccello che si è estinto quasi 100.000 anni fa. Eppure un’esemplare di Aldabra è stato avvistato, ben vivo e vegeto, nel 2020. Uno stuolo di scienziati si sta grattando la testa cercando di capire come sia successa una cosa che è impossibile.
Personalmente, sono convinto che molte cose siano impossibili.
Ma questo non significa che lo siano davvero.
La nostra convinzione su ciò che è possibile e impossibile, definisce il perimetro entro cui agiamo. Se pensiamo che una cosa sia impossibile, non ci proviamo nemmeno.
E proprio qui sta uno dei grandi valori del mentoring.
Una relazione di possibilità.
“Di solito si pensa alla possibilità come a delle opzioni. Sebbene questo sia in un certo senso vero, la possibilità esiste anche a un livello di astrazione più profondo, che definisce quali opzioni sono ammissibili. Quindi, creare una possibilità significa creare un dominio in cui nuove opzioni diventano possibili. Non si tratta semplicemente di trovare nuove opzioni all’interno della stessa gamma di opzioni, ma di produrre intere nuove gamme di opzioni. È in realtà il far emergere la possibilità stessa. È un atto decisamente umano, molto più umano della semplice scelta tra le opzioni che ci vengono presentate. È l’atto di far emergere intere gamme di opzioni, opzioni che non vi sono state presentate e che tuttavia avete fatto sì che ci fossero.”
Ho preso queste parole da una lunga intervista a Werner Erhard sul suo lavoro e sul suo concetto di trasformazione. Secondo Erhard, creare possibilità non significa solo dare delle opzioni, ma soprattutto creare uno spazio in cui qualcosa di nuovo può accadere. E il semplice atto di rendere visibile e affermare una possibilità, la rende reale.
Tutte le persone che ricordo come mentori nella mia vita hanno, consapevolmente o inconsapevolmente, creato per me possibilità: mi hanno fatto diventare consapevole e aiutato a vedere nuove possibilità che non riuscivo a vedere. E tutto perché hanno creduto e credono per primi nelle mie possibilità di crescere, di fare la differenza, di realizzare le mie potenzialità.
Il semplice atto di credere nelle possibilità di un’altra persona, fa si che, ogni volta che entriamo in una conversazione con tale persona, quella possibilità diventi reale. E magari, con gli strumenti giusti, possiamo aiutarla a capire che ciò che crede impossibile, è solo qualcosa che, come ci ricorda Pippi Calzelunghe, non ha ancora provato.
Scegliere di mettersi a servizio di altri come mentor, significa diventare la possibilità per l’altra persona di realizzare sé stessa.
Puoi immaginare un dono più grande da fare ad un’altra persona?
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