Il ruolo del mentoring in fusioni e acquisizioni (M&A)
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Fondere due organizzazioni non è un’impresa facile. Tutt’altro. Diversi studi dimostrano che circa il 50% delle fusioni e acquisizioni (M&A) fallisce nel raggiungere i risultati desiderati, a volte in modo significativo e doloroso.
Molte sono le ragioni che portano a una fusione o a un’acquisizione, ma una volta iniziato il processo, l’obiettivo è generalmente lo stesso: realizzare una sinergia che renda l’insieme maggiore della somma delle parti. Tuttavia, anche laddove il potenziale per creare tale sinergia è presente, è spesso difficile realizzarla.
La maggior parte degli studi su fusioni e acquisizioni evidenzia come il fattore critico per un risultato positivo sia la gestione efficace dell’integrazione delle persone e delle culture organizzative.
Attenzione però, non si tratta solo di andare d’accordo. Si tratta di creare qualcosa di nuovo.
Proprio come gli scontri di personalità e le incomprensioni portano a difficoltà nelle relazioni personali, differenze di cultura organizzativa, problemi di comunicazione e presupposti errati portano a conflitti nelle partnership organizzative.¹
I ricercatori hanno identificato cinque fattori umani critici per implementare ed eseguire con successo una fusione o un’acquisizione: comunicazione, leadership e fiducia, cultura organizzativa, cambiamento e stress.
Uno studio³ del 2011, riconosce che il mentoring è l’ingrediente segreto per affrontare con successo tutti questi fattori.
IL MENTORING È UNA PARTNERSHIP INCLUSIVA E RECIPROCA PER IL MUTUO APPRENDIMENTO E LA CRESCITA.
Il mentoring svolge un ruolo fondamentale nel migliorare la comunicazione, in particolare durante la prima fase o fase di limbo, in cui vi è molta incertezza e mancanza di chiarezza a causa delle numerose formalità. Il mentoring aiuta a condividere le informazioni in modo chiaro, a comprendere le diverse sfide del processo e a ridurre le indiscrezioni e gli errori di comunicazione. Tutti questi elementi favoriscono la creazione di fiducia, aiutano a superare lo stress e alimentano la capacità di aprirsi a una nuova cultura.
Soprattutto il mentoring consente di valorizzare le differenze. Infatti, se da un lato, potrebbe sembrare più facile integrare culture organizzative simili, in realtà è nella valorizzazione delle differenze che si nasconde il vero potenziale dell’integrazione fra due culture. Come ci insegna il mentoring, le somiglianze ci uniscono, ma è nelle differenze che troviamo la crescita.
Come integrare il mentoring in un processo di M&A?
Abbiamo raccolto sei suggerimenti ispirati dalle riflessioni di David Clutterbuck⁴, pioniere del mentoring evolutivo e cofondatore dell’European Mentoring and Coaching Council (EMCC), e dalla nostra esperienza in diversi settori.
- Essere strutturati. Un programma di mentoring efficace è un programma ben strutturato. Deve avere uno scopo chiaro, principi e regole di ingaggio ben definiti, strumenti e sistemi di supporto e metriche che consentano di guidare e monitorare con successo il programma.
- Prima è, meglio è. Per motivi pratici e legali, potrebbe essere impossibile avviare il mentoring interaziendale nelle primissime fasi del processo di fusione e acquisizione. Tuttavia, la prima fase del processo è una delle più critiche, in cui la mancanza di chiarezza può creare tensioni e fratture che potrebbero essere difficili da risolvere in seguito. Quindi, almeno la progettazione del programma dovrebbe iniziare il prima possibile.
- Più si è, meglio è. L’ideale sarebbe coinvolgere tutti nel programma di mentoring. Quanto più il mentoring è pervasivo all’interno delle due organizzazioni, tanto più significativo sarà il suo impatto. In particolare, si rivelerà immensamente utile per trattenere i talenti all’interno della nuova organizzazione.
- Creare una miscela unica. Esistono molti tipi di mentoring, ognuno dei quali ha uno scopo diverso. La cultura di ogni organizzazione è unica, così come lo è ogni processo di fusione e acquisizione. Un programma di mentoring efficace dovrebbe combinare mentoring interno ed esterno; mentoring individuale e di gruppo; mentoring senior, inverso e tra pari, per rispondere alle diverse esigenze delle organizzazioni e delle loro persone.
- Fornire formazione. L’impatto del mentoring diventa esponenziale quando sia i mentori che i mentee ricevono una formazione di base sulla metodologia. Come abbiamo sperimentato nel nostro progetto con l’Università di Trento, che ha coinvolto oltre 500 mentori e mentee, fornendo una formazione adeguata sulla struttura, la mentalità, le competenze e gli strumenti del mentoring sia ai mentori che ai mentee, oltre l’80% dei partecipanti ha sperimentato un impatto che va dal positivo al trasformativo.
- Garantire un sostegno costante. Sia i mentori che i mentee hanno bisogno di un sostegno continuo. Questo è vero per tutti i programmi di mentoring, ma ancora di più durante un’operazione di fusione e acquisizione, dove l’incertezza e lo stress sono maggiori. Un Programme Manager attivo e presente è essenziale per la riuscita del programma, così come la creazione di una comunità di mentori e mentee in cui ricevere sostegno reciproco.
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Fonti e approfondimenti
- Why Mergers Fail and How to Prevent It by Susan Cartwright
- Mergers 101 (part one): training managers for communications and leadership challenges, 2007
- Efficacy of Coaching-Mentoring for Communications and Leadership: To Overcome HR Challenges in Mergers and Acquisitions by Shyamasundar Tripathy & Sanjay Kumar Satapathy, 2011
- Mentoring in acquisitions and mergers by David Clutterbuck