4# Molestia a parte (con Marvi Santamaria)
Da finestra sul mondo a covo di molestatori, come è cambiato Internet coi social network e le dating app?
Quando piove grandine, senti queste piccole pietruzze che ti colpiscono come proiettili di ghiaccio.
Fanno male, ma c’è una soluzione: ripararsi in uno spazio chiuso.
E quando piovono insulti? E quando piovono cazzi? Qual è la soluzione?
Un tempo erano le sole celebrità ad essere esposte.
Oggi, famosi, non famosi, minorenni e maggiorenni di tutto il mondo condividono lo stesso palcoscenico: i social media.
“Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti” -Andy Warhol
Lo zio Andy non aveva tutti i torti.
Magari non tutti diventano effettivamente famosi, ma questa sovraesposizione può avere comunque un impatto importante sulla sfera privata.
Il palcoscenico può infatti trasformarsi in gogna, quando dietro lo schermo, armato di connessione, c’è un completo pezzo di merda.
Nel caso delle donne, il problema è amplificato.
Si parte dagli apprezzamenti spinti sotto una foto al mare, passando per il cosiddetto body shaming (offese inerenti all’aspetto fisico), gli insulti gratuiti, il revenge-porn e il piatto forte dei disagiati gravi: le dick-pic (foto del pene).
I Bomberoni e altri fenomeni da tastiera
I commenti alle foto di Diletta Leotta sono un perfetto bestiario di sottosviluppati.
Persone che nella vita di tutti i giorni vi stringono la mano, vanno a comprare il pane e che magari, la sera, mettono a letto le proprie figlie con un bacio.
Persone apparentemente normali.
Zii, cugini, fratelli, che dietro lo schermo di un computer diventano dei mostri irriconoscibili.
Ma il lato oscuro non si scatena solo nel caso di battutacce sessiste sul culo perizomato della VIP di turno.
Un’altro trigger efficacissimo è quando la vittima donna, osa esprimere una posizione femminista.
Apriti cielo.
La stand-up comedian americana, Alison Leiby, ha provato sulla sua pelle cosa significa azzardarsi a scrivere una battuta femminista su Twitter.
Le risposte? Migliaia di insulti e minacce di morte.
Ma perché?
Perché Internet è diventato un posto così ostile, soprattutto per le donne?
Cosa spinge un uomo ad inviare un foto del proprio pene ad una perfetta sconosciuta?
La super ospite della puntata
Per capirci qualcosa ho deciso di intervistare Marvi Santamaria, sex-blogger e fondatrice di Match And The City.
Sul suo blog, Marvi, pone un focus particolare su esperienze e disagi derivanti dall’utilizzo delle dating app (Tinder, Grindr…), ma in generale affronta anche tematiche legate alla sessualità e al femminismo.
Se alcuni imbecilli si sentono in diritto di scrivere porcate immonde sui profili social delle ragazzine, figuratevi di cosa possono essere capaci all’interno di app il cui scopo principale è il dating.
Sulle esperienze da dating app, Marvi ha anche scritto un libro:
Tinder and the City, Avventure e disagi nel mondo delle dating app, edito da ALCATRAZ
Riferimenti e consigli
Ecco il classico piccolo elenco di cose che mi hanno ispirato per la realizzazione di questa puntata:
- How online abuse of women has spiraled out of control | Ashley Judd
- 6 cose da sapere sulla violenza contro le donne online, articolo illuminante di Amnesty;
- Insieme diciamo basta alle molestie online, qualche numero su quanto sia allarmante il fenomeno e i consigli della Internet Society per difendersi (utile anche agli uomini per mantenere privato ciò che è privato);
- matchandthecity.it, il blog di Marvi Santamaria, graditissima ospite di questa puntata di Mercurio.
Buon ascolto!
🔥 P.S. Ancora una cosa…
A causa di un difetto di fabbrica sono avido di attenzioni e, se non dovessi riceverne la giusta dose, mollerei tutto.
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