Tampon Tax in Italia: IVA al 5% sugli assorbenti, ma quali? Facciamo chiarezza

Stella Fumagalli
Mestruazioni senza tabù
3 min readJan 9, 2020

Negli ultimi mesi si è sentito parlare molto di “ tampon tax” (letteralmente “ la tassa sui tamponi”); con questo termine si fa riferimento all’ IVA che viene applicata ad assorbenti, tamponi, coppette e tutti i prodotti per l’igiene mestruale.

In Italia l’IVA sulla maggior parte di questi prodotti (come vedremo a breve) è pari al 22% anche se è stato proposto più di una volta di abbassarla al 10%: uno degli ultimi tentativi risale al 12 al novembre del 2019 quando Laura Boldrini ed altre 31 deputate di maggioranza ed opposizione sottoscrissero un emendamento proprio per abbassare l’aliquota di questi articoli come hanno fatto altri Paesi europei (ad esempio la Francia con l’IVA al 7% o la Spagna con l’IVA al 4%).

In questo caso l’emendamento fu respinto anche se due giorni dopo, il 14 novembre, fu riammesso: venne poi approvato a fine novembre 2019 un emendamento che prevede l’abbassamento dell’IVA su tamponi e assorbenti al 5% (aliquota per i beni di prima necessità) ma solo per alcune tipologie di assorbenti:

  • assorbenti compostabili
  • assorbenti biodegradabili
  • assorbenti lavabili
  • coppette mestruali riutilizzabili

Di certo un passo avanti che incentiva l’uso di prodotti a basso impatto ambientale ma, purtroppo, ancora non è abbastanza per garantire l’accesso ai prodotti per l’igiene mestruale a tutte le fasce delle popolazione.

Gli assorbenti usa e getta compostabili e biodegradabili, infatti, costano significativamente di più rispetto a quelli classici: con il taglio dell’IVA al 5% passeranno ad avere un costo praticamente equivalente agli assorbenti tradizionali.

Certo, questo da una parte può portare tutte coloro che non hanno problemi nel sostenere la spesa mensile di assorbenti e tamponi a preferire quelli a basso impatto ambientale (ed è senz’altro un bene) ma non aiuta in alcun modo tutte quelle donne che non hanno accesso in maniera adeguata ai prodotti per l’igiene mestruale.

Un’altra questione è quella dello smaltimento degli assorbenti: abbiamo visto che l’IVA al 5% si applicherà a quelli biodegradabili e compostabili che, però, non sono la stessa cosa.

Un prodotto per essere definito biodegradabile deve decomporsi al 90% in sei mesi o meno mentre per essere definito compostabile deve degradarsi al 100% entro tre mesi: è chiaro quindi che tutti i materiali compostabili sono anche biodegradabili mentre non è vero che tutti i materiali biodegradabili sono sempre compostabili e, per questo, è diverso il modo di smaltirli.

Gli assorbenti compostabili si potrebbero buttare nell’umido dopo averli sanificati (operazione che tendenzialmente non fa nessuno).

Quelli biodegradabili invece vanno buttati nel secco e finiranno comunque in discarica insieme agli altri assorbenti e agli altri rifiuti (mettendoci meno tempo a degradarsi).

E’ quindi evidente che l’uso di queste soluzioni non è garanzia di basso impatto ambientale (di come smaltire i vari tipi di assorbenti, tamponi e coppette avevamo parlato in un post dedicato).

E’ diverso il discorso per quanto riguarda gli assorbenti lavabili e la coppetta mestruale riutilizzabile (esistono anche quelle usa e getta che però continuano ad avere IVA al 22%): in questo caso acquistiamo prodotti che possono durare anni e l’IVA al 5% ci aiuta davvero a risparmiare sul costo iniziale, che può essere piuttosto alto soprattutto nel caso di assorbenti lavabili (è necessario comprarne diversi, avevamo dedicato un approfondimento a questi prodotti).

Speriamo che questo emendamento possa essere un primo passo avanti verso una riduzione dell’IVA che non faccia discriminazioni sui prodotti per l’igiene mestruale a cui viene applicata e, di conseguenza, che non faccia discriminazioni su nessuna donna: come abbiamo sentito dire spesso negli ultimi mesi “ il ciclo non è un lusso “.

Originally published at https://www.xn--mestruazionisenzatab-gdc.it on January 9, 2020.

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Stella Fumagalli
Mestruazioni senza tabù

Nasco come traduttrice letteraria e audiovisiva ma mi evolvo in web copywriter nel 2011. Odio cucinare, amo i libri, gli animali, il cinema horror, la scienza.