8. Elogio del viaggio di gruppo

(dipende dal gruppo)

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Il Quinto Stato: i camminatori

“Cosa ti porti a casa da questo viaggio?” Quando si avvicina l’ultima tappa, è questa la domanda che aleggia nell’aria umida del camping in riva al mare. Aria di pre-addii o meglio di arrivederci.

Aria di nuove amicizie di nuove simpatie e di stanca ma spensierata convivenza forzata che dura da quasi due settimane.

Il bagno a mare, un toccasana per piedi e cuori, si conclude alla luce di un tramonto che vede tutto il gruppo riunito ad occupare un lembo di sabbia e farlo rivivere di vite uniche, a volte particolari e fuori le righe.
Una fauna, quella deambulata dai nostri 74 piedi, che rievoca scene da film corali e mitici: un carosello alla “8 e 1/2” di un gruppo in gita di persone “speciali” alla “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. Bello. Pazzo. Bello pazzo.
E allora forse questo viaggio che ancora mi vuole a sé per qualche giorno, forse non mi ha ancora regalato tutto. Aspetto ancora un paio di giorni per rispondere alla domanda “Cosa ti porti da questo viaggio?”. Poi la risposta arriverà, come hanno fatto i miei nuovi amici di viaggio e d’impresa: inaspettati, vari ed eventuali. Speciali.

Lettura del mattino… c’era chi si allenava per il premio “Abiocco molesto”
Furgonisti Seriali & Occasionali
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