Home Schooling

Emanuele Cisbani
Mitologie a confronto
2 min readSep 4, 2021

Caro Marco Dal Pra, mi complimento con te e Stefania per la vostra esperienza di successo nel fare Home Schooling. E lo faccio nonostante io non sia affatto un promotore di questa soluzione. Credo infatti che sia una soluzione valida ma per pochi, non per tutti, e con alcune limitazioni.

Per prima cosa tre ore al giorno, più qualche ora per prepararsi, non sono alla portata di tutti: per molte famiglie sono un lusso. Si tratta cioè di una soluzione elitaria, per genitori capaci di insegnare e con la disponibilità di tempo necessaria. Era appannaggio solo delle famiglie aristocratiche di una volta e lo è anche oggi, forse, ma di una nuova aristocrazia fatta di persone “smart” e di successo.

E poi mi ricorda quando si mandavano (e si mandano ancora) i figli nelle migliori scuole private ed esclusive, con il risultato che quei giovani crescevano in un ambiente elitario, chiuso su se stesso come in una bolla, lontano dal contatto con giovani di altre classi sociali. Ne ho visti gli esiti e non li ho trovati incoraggianti.

Quindi se avessi dei figli ancora piccoli non andrei oltre il terzo o quarto anno delle elementari. E in generale non promuoverei l’Home Schooling perché non mi sentirei di consigliarlo a tutti. Anche se in alcuni casi, come il vostro, può essere un successo. Ma a ciò si aggiunge un altro motivo importante, di carattere squisitamente politico.

Ho infatti il timore nell’Home Schooling si celi un mito e una moda, in circolazione da alcuni anni, come parte di una tendenza generalizzata volta a distruggere la scuola pubblica. Quella scuola pubblica che invece credo essere stato un pilastro importante del progresso civile in molti paesi. Quella scuola pubblica sta andando in rovina, purtroppo, anche da sé, dal suo interno, ma che è anche sotto attacco da anni su molti fronti.

Immagine di un’aula di scuola distrutta, tratta dal film Detachment
Fotogramma tratto dal film Detachment del 2011

Forse perché, come tante conquiste del welfare del secolo scorso (come la sanità e la pensione), oggi semplicemente non serve più a difendere il sistema capitalistico (un mito che sembra aver vinto definitivamente) dalle accuse dei socialisti che sognavano un mondo migliore perché più equo (e altrettanto mitico). E lo sognavo anche io, che pure sono un libertario, e mi illudevo (come si deve pur fare da giovani).

Ma così va il mondo, mi si potrà giustamente obiettare. Vero, infatti crescono le disuguaglianze economiche e aumentano i poveri. Forse allora dovremmo domandarci tutti se è questa la direzione migliore, per noi e ancor più per i nostri figli, dei quali ci sta a cuore l’istruzione e il futuro.

--

--

Emanuele Cisbani
Mitologie a confronto

Tecnico: per la libertà dai vincoli della natura. Anarchico: per la libertà dal potere dei tiranni. Cattolico: per l'universale libertà dei figli di Dio.