Kafka sulla spiaggia di Twin Peaks

Marco Zoppas
Mitologie a confronto
4 min readOct 2, 2018

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Prefettura di Yamanashi, ore 10 di mattina del 7 novembre 1944. Data in cui, secondo documenti classificati riguardanti un’indagine condotta da marzo a aprile del 1946 e rilasciati al pubblico nel 1986, un velivolo tuttora non identificato sorvola quella regione in concomitanza con il manifestarsi di un presunto fenomeno di ipnosi collettiva, in occasione di una gita scolastica.

“Kafka sulla spiaggia” di Murakami Haruki

La trama di Kafka sulla spiaggia di Murakami Haruki gira intorno ai file desecretati relativi al tentativo delle forze dell’ordine di fare chiarezza su quanto avvenuto. Uno degli insegnanti afferma di aver visto una luce di color argento palesarsi nel cielo. Il Giappone si trovava in guerra con gli Stati Uniti. Non risulta però che nessun aereo militare sorvolasse la zona interessata in quel preciso momento.

I bambini della scuola erano a caccia di funghi selvatici. Si accasciano a terra ad uno ad uno, coi corpi afflosciati e privi di forza. Continuano però a respirare normalmente, le pulsazioni rimangono normali come pure la loro temperatura corporea. L’aspetto è calmo e non danno alcun segno di dolore, i bambini sono semplicemente privi di conoscenza.

Gli occhi sembrano guardare verso qualcosa — riferisce sempre l’insegnante rimasta immune dallo svenimento generale — ma non si capisce cosa. A poco a poco l’intera classe si risveglia, tranne uno degli studenti il cui stato di incoscienza si protrarrà per altre giornate ancora. Nessuno comunque conserva alcun ricordo dell’episodio e la vita della scolaresca riprende come se nulla si fosse mai verificato. I successivi esami svolti dai medici competenti non rilevano alcuna traccia di avvelenamento da gas o cibo. Non si trova una spiegazione e i fatti non verranno mai riportati dai giornali giapponesi.

La figura di Franz Kafka fa senz’altro da anello di congiunzione fra Murakami e David Lynch. Entrambi hanno voluto affrontare il tema della metamorfosi, seppur da prospettive diverse. In Twin Peaks, nel’ufficio del responsabile FBI Gordon Cole interpretato dal regista stesso, viene due volte inquadrato un grande ritratto di Franz Kafka. Non ci interessa per ora appurare se gli eventi della prefettura di Yamanashi siano reali o solo frutto della fantasia di Murakami. Ci interessa invece constatare che circostanze simili accadono in Twin Peaks.

Perché il personaggio Margaret Lanterman parla con i tronchi d’albero portandone uno sempre con sé, tanto che ormai la chiamano la “Signora Ceppo”? Margaret fa parte del gruppo di tre studenti delle elementari che il 12 settembre 1947 scomparvero senza lasciare traccia da una gita scolastica e furono ritrovati illesi il giorno dopo, riporta un articolo del giornale locale Twin Peaks Gazette.

Come in Kafka sulla spiaggia i bambini non ricordano alcun dettaglio della notte trascorsa nei boschi. Proprio come Margaret in età adulta sviluppa una coscienza ecologica e parla con gli alberi, allo stesso modo l’unico bambino rimasto traumatizzato della prefettura di Yamanashi acquisisce in età adulta il dono di parlare con i gatti e di capirli, nel racconto di Murakami.

Un’altra rassomiglianza tra i mondi di Murakami e Twin Peaks riguarda i Little People. Il personaggio di Lawrence Jacoby, lo psichiatra che tra l’altro aveva in cura Laura Palmer prima dell’omicidio, ritiene di essere entrato in contatto con l’entità spirituale dei Little People, un mito di derivazione hawaiana, i quali gli avrebbero rivelato le loro origini extraterrestri e la loro missione di creare una nuova razza umana meno violenta ed autodistruttiva di quella nostra attuale.

I Little People sono anche i protagonisti del romanzo fantasy 1Q84 di Murakami, forse la sua opera più ambiziosa. La co-protagonista Aomane, una killer professionista, nel corso di una delle sue missioni si ritrova a percorrere a piedi la scala d’emergenza in una tangenziale di Tokyo. Apre una botola, prende un’uscita non prevista e si ritrova in una ramificazione spazio-temporale parallela. In una situazione tipicamente lynchana il tempo ha operato uno scambio di binari.

L’anno in cui Aomane si ritrova a vivere non è più il 1984, e lei lo ribattezza il 1Q84. Un’epoca alternativa dove regnano i Little People, creature dei boschi invisibili, non si sa se benigne o maligne. Vi ricordate le avventure di Gulliver che dopo aver incontrato i lillipuziani approda in una terra del Nord America popolata da giganti? Anche il nostro intreccio di storia e fantasia ritorna e si conclude nel Nord America, negli stessi boschi di Twin Peaks dove si erano perduti i tre bambini.

Infatti un ulteriore articolo del Twin Peaks Gazette risalente al maggio 1927 racconta dell’avvistamento avvenuto proprio in quei boschi di una sagoma di gigante. Protagonista della storia è di nuovo un bambino in gita escursionistica, un boy-scout di nome Andrew Packard che scatta una foto delle enormi impronte lasciate sul terreno dal presunto gigante. Twin Peaks non ha spiagge ma è surreale quanto Kafka.

Scena tratta Twin Peaks: The Return

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Marco Zoppas
Mitologie a confronto

Insegnante e traduttore. Autore dei libri “Ballando con Mr D.” su Bob Dylan, “Da Omero al rock” e “Twinology. Letteratura e rock nei misteri di Twin Peaks”