Notre-Dame e i Segni dei Tempi

Emanuele Cisbani
Mitologie a confronto
2 min readApr 16, 2019

Lacrime di coccodrillo sono quelle dei tanti laici, che non vanno mai a messa, che non pregano, che dicono di non credere oppure di credere in Dio a modo loro, senza aver bisogno di chiese e di preti. Lacrime di coccodrillo perché in queste ore si strappano le vesti per il rogo di Notre-Dame, simbolo di una fede e di una cultura cristiane che non gli appartiene più.

Perché chi va a messa tutte le domeniche è una parte sempre più esigua della popolazione. Allora per la maggior parte di quelli che adesso piangono, in verità Notre-Dame è solo una meta turistica, oggetto al più di concupiscenza estetica, certo non più di contemplazione mistica. Lacrime di coccodrillo, anche perché è proprio per l’osservanza ingorda alla fede capitalista che sono mancati i fondi per manutenere questa cattedrale.

Un’osservanza evidente, che si esprime in un culto quotidiano ed esclusivo per la produzione e il consumo, che cancella lentamente e inesorabilmente dalla vita ogni aspetto di sacralità, ogni segno di un senso trascendente. Che la settimana Autentica inizi con questo rogo, per un vero credente non può che essere letto come un chiaro segno dei tempi.

In un’Europa così profondamente scristianizzata, le cattedrali non hanno più senso perché non esiste più una maggioranza che le abiti costantemente per pregare. L’esigua minoranza che ancora crede e prega quotidianamente è da tempo invitata a farlo con più discrezione, meglio se privatamente. È quindi perfettamente comprensibile e sensato che le chiese brucino o crollino prima di trasformarsi in musei, negozi o ristoranti.

Ma come disse Francesco Rossi de Gasperi S.J. il 1° ottobre 2012 a Milano, presso la chiesa di San Martino in Greco: “Se sono finiti i primi due Templi [a Gerusalemme] vuol dire che bisogna andare avanti, non indietro, e che il Tempio di Dio veramente è l’esistenza dell’uomo, il corpo umano. Gesù l’ha detto, parlava del suo corpo. Questo è il Tempio. Noi siamo il Tempio di Dio. Noi siamo la Chiesa, non il Duomo di Milano, non la Basilica di San Pietro a Roma. Questo è finito, questi sono segni sorpassati. Il Tempio siamo noi esseri viventi. È inutile spendere miliardi per i nostri templi, per le nostre chiese e non cambiare noi. Dobbiamo cambiare il nostro cuore prima di tutto: questo è l’unico Tempio della Nuova Alleanza.”

Il muro del Tempio di Salomone in un dipinto di Jean-Léon Gérôme del 1867

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Emanuele Cisbani
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Tecnico: per la libertà dai vincoli della natura. Anarchico: per la libertà dal potere dei tiranni. Cattolico: per l'universale libertà dei figli di Dio.