Come cambia il significato di formazione in base ai bisogni
(an abstract)
“(…) Per vendere formazione occorre prima avere competenza di quello che si va a commerciare, perché, come ogni altro prodotto, occorre saperlo spiegare bene al compratore e al destinatario — che molto frequentemente non sono la stessa persona (e questo fatto è veramente caratteristico e di grande importanza).
Senza nessuna presunzione di essere esaustivo, ma con la preoccupazione di risultare meno pedante possibile ho isolato cinque situazioni possibili. Le prime due attengono al dominio della Didattica; le ultime due a quello della Crescita; quella centrale costituisce un momento di transizione altamente rappresentativo.
Didattica
- Il primo livello consiste nella situazione più universalmente nota e forse proprio per questo gestita con una superficialità spesso scandalosa:
Ricevere. Insegnare o favorire l’apprendimento di basi di conoscenza teorica (formazione) o competenze pratiche (addestramento) poco o per niente note al destinatario. (…) - Il secondo livello della didattica consiste nella naturale evoluzione del precedente, ovvero:
Collaborare all’apprendimento. Sviluppare nel destinatario conoscenze avanzate di ciò che in parte si conosce sul piano teorico (formazione) o pratico (addestramento) con modalità di trasferimento assistito o di collaborazione in supervisione. (…)
(…) Nel prossimo articolo vedremo avanzare progressivamente il ruolo del cliente come artefice dell’apprendimento e con esso il marketing formativo fino a comprendere come questo processo rinforza il design dell’offerta (cfr. Massimo Manzari) formativa professionale e commerciale. Di pari passo anche gli strumenti utilizzati passeranno dall’automazione all’arte liberale (Jobs), dall’LMS allo Zenware.
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