PERSONAGGI MONDIALI GIRONE H

Chi sarà protagonista in Brasile? Da chi ci si aspetta di più? E chi stupirà il Mondo? Tra certezze, attese e sorprese ecco i protagonisti di Brasile 2014, girone per girone. È il turno del Girone H.

Contropiede
Mondiali 2014

--

La certezza: THIBAUT CORTOIS

Al momento il miglior portiere del mondo. Thibaut Courtois ha vissuto una stagione da autentico protagonista che, dopo aver vinto il premio come miglior portiere della Liga 2012-13, gli ha permesso di vincere il campionato spagnolo e arrivare a due soli minuti dal trionfo europeo a Lisbona con l’Atletico Madrid. Parte quindi per il Brasile a soli 22 anni con la possibilità di mostrare al mondo intero tutte le sue qualità, e desideroso di accumulare ulteriore esperienza internazionale. Dopotutto non è stato così facile guadagnarsi i gradi di titolare della porta belga che, vista la tradizione di grandi portieri come Pfaff e Preud’homme, ha proposto un amichevole duello con l’estremo difensore del Liverpool Simon Mignolet, reduce anche lui da una straordinaria annata. Ora il Belgio ha quasi l’obbligo di essere la squadra rivelazione in Brasile, anche perché l’urna è stata fin troppo benevola con Hazard e soci: la coriacea Russia di Capello potrebbe essere l’unico scoglio per il primato in un girone dove Algeria e Corea del Sud sembrano più che altro destinate al ruolo di vittime sacrificali. Tanti giocatori interessanti per Marc Wilmots ed una sicurezza costituita dalla linea centrale: Courtois — Kompany — Witsel — Hazard — Lukaku. Courtois sarà fondamentale nel dirigere la difesa in un Belgio che, soprattutto se dovesse giocare Fellaini davanti alla difesa, sarebbe costantemente a trazione anteriore, e quindi facilmente esposto alle ripartenze degli avversari. Tranquillità e sicurezza sono le caratteristiche che il giovane portiere deve trasmettere al resto della squadra, capacità non comuni a tutti i portieri di 22 anni. È il primo passo in un’estate che per Courtois sarà particolarmente turbolenta; continue infatti sono le voci che lo vorrebbero, graditissimo ritorno, al Chelsea di Mourinho, proprietario del suo cartellino. Il problema è che i Bleus pare abbiano fatto i conti senza l’oste, dato che il giovane portiere ha dichiarato che rientrerà a Stamford Bridge «solo per giocare», visto che per ora «ci sono passato solamente per fare le visite mediche». Altro segno di serenità ed esperienza di un 22enne che ragiona già da grande campione.

Il più atteso: HEDEN HAZARD

Hazard in francese significa “pericolo” e mai nome fu più azzeccato. Una brezza apparentemente leggera ma che quando si scatena diventa vento impetuoso innanzi a cui le difese avversarie traballano, sbandano e crollano. Veloce, rapido, tecnico: tutto ciò sono le fondamenta del calcio di Eden Hazard, su cui sta, stagione dopo stagione, costruendo però un magnificente castello fatto di qualità e sostanza. Considerato inizialmente un lusso, un delizioso ornamento calcistico più che un calciatore, la sua esplosione nel Lille ha attirato l’attenzione di molti, ma è stato il Chelsea ad accaparrarselo per primo. E proprio a Londra Hazard è sbocciato in calciatore maturo, non più vezzo, ma elemento fondamentale ed imprescindibile, la cui passione per l’estetica calcistica porta naturalmente alla ricerca anche della giocata che lascia il pubblico a bocca aperta e l’avversario col culo a terra, perdonate l’eufemismo. Quell’allegra combriccola di talenti calcistici che è il Belgio attuale trova in Hazard il diamante più brillante. Non più grezzo, ma già lavorato, finemente tagliato, elegantemente reso gioiello di lusso. Il Paris Saint Germain lo vorrebbe strappare alla Premier, del resto in Francia si sa come abbiano sempre apprezzato l’estetica portata ai massimi livelli. Intanto però Eden si gioca l’occasione della vita con la sua Nazionale: difficile pensare che uno Stato di appena 10 milioni e 700 mila abitanti riesca a sfornare in continuazione talenti come quelli che compongono l’attuale generazione calcistica, e se invece accadesse realmente facciamoci dire che danno da mangiare ai loro bambini. Ma restando nel campo della razionalità, il Belgio non è mai stato così forte e difficilmente lo sarà nuovamente. Hazard ha l’onere e l’onore di rappresentare l’icona di questa generazione belga di talenti e non c’è dubbio che il più atteso sia proprio lui. Algeria, Russia e Corea paiono già spacciate e la curiosità attorno alla squadra di Wilmots è veramente alta. L’obbiettivo è passare il turno e divenire poi la scheggia impazzita della rassegna iridata brasiliana. Perché ciò accada però Hazard deve rendere onore al proprio nome ed essere un pericolo per tutti gli avversari.

La sorpresa: MAROUANE FELLANI

Il Belgio, insieme al Brasile padrone di casa, è probabilmente la squadra più attesa di questo Mondiale. La spaventosa crescita, a livello sia tecnico che di personalità, avvenuta negli ultimi due anni da parte dei suoi giocatori è sotta gli occhi di tutti: un mix di tecnica sopraffina, spregiudicatezza e intelligenza tattica. Hazard senza dubbio è il fiore all’occhiello di questa nazionale, che conta anche giocatori di ormai affermata caratura come Courtois, Lukaku, Mertens, Kompany, Hazard, Witsel e Fellaini. Già, Fellaini: (stra) pagato 40 milioni di euro l’estate scorsa dal Manchester United, è reduce da un’annata disastrosa, in cui i Red Devils hanno chiuso il campionato fuori dalle coppe europee, e in cui lui, su cui gravava una grandissima aspettativa, ha deluso in maniera clamorosa. Personalmente, sentendo quelli (tanti) che già lo etichettano come un bidone, non posso che ridere: Fellaini è un giocatore dalle qualità tecniche e atletiche indubbie, ha solo avuto la sfortuna di capitare nello United in quella che è stata probabilmente una delle peggiori stagioni della storia dei Diavoli Rossi. Con la Nazionale, sono certo, la musica sarà diversa: non sarà più costretto a giocare da mediano ma avrà la possibilità di dedicarsi a ciò che meglio gli riesce, ovvero costruire gioco e spaziare fino all’area di rigore avversaria; le pressioni saranno decisamente minori, visto che al momento sono altri i giocatori da cui ci si aspetta di più in questo Belgio. Fellaini, il clamoroso bidone, il giocatore finito ancor prima di iniziare, stupirà tutti, mettendo a tacere tante malelingue.

--

--