Roma-Tripoli-Washington: una partita di giro

Antonino Monteleone
2 min readNov 1, 2008

Una delle priorità di Silvio Berlusconi, nella sua prima estate di nuovo alla guida del Governo, è stata quella di siglare con il controverso leader libico, il colonnello Muammar Gheddafi, un “accordo di amicizia e cooperazione”.

Costo dell’amicizia e cooperazione? Un modesto obolo da 5 miliardi di dollari (8mila miliardi delle vecchie lire), da versare in comode rate annuali da 250 milioni.

Il prezzo che l’Italia paga, solo alla Libia però, per il suo passato coloniale. Gheddafi nel 1948 rimase ferito ad un braccio a causa dell’esplosione di una mina italiana risalente agli anni ’20. Deve essersela legata al dito e meditare piccole vendette. Ustica, ad esempio.

Berlusconi, sempre orgoglioso quando fa una minchiata, ha parlato di un evento «di portata storica, che mette fine a 40 di malintesi».

Ma un vantagglio, la firma degli “accordi di Bengasi” il 30 agosto scorso, doveva pure darlo all’Italia. Infatti l’accordo comprende «meno clandestini, più gas e più petrolio». Anche se a quel prezzo Gheddafi avrebbe dovuto annettere Lampedusa alla Libia.

Esattamente due mesi dopo, però, Tripoli cosa fa?

Con i soldi dell’appacificazione con l’Italia, Gheddafi fiuta un nuovo affare.

Versa agli Stati Uniti 1 miliardo e mezzo di dollari che confluiranno in un fondo destinato alle vittime (americane, of course!) del terrorismo di marca libica. In particolare le vittime di una Ustica americana. Un volo della Pan Am che sorvolava la Scozia che, il 21 dicembre del 1988, esplose: persero la vita 270 persone. Due anni prima si contarono tre morti e 200 feriti all’attentato alla discoteca berlinese “La Belle” luogo di ritrovo abituale di marines statunitensi.

L’accordo tra Washington e Tripoli fu siglato, badate bene, il 14 agosto scorso.

Due settimane dopo Berlusconi firma un accordo con la Libia che comprende il pagamento di un “pizzo” da 5 miliardi di dollari.

Giovedì scorso il figlio di Gheddafi ha parlato alla Farnesina intervenendo ad un convegno sull’accordo Italia-Libia senza fare cenno al fatto che l’indomani il suo paparino avrebbe destinato i primi sette anni dei versamenti italiani, alle vittime americane.

La politica estera del duo Berlusconi-Frattini.

Togliere alla scuola per far contenti gli amici…degli amici!

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