Talvolta anche la stella più brillante non ce la fa più.
Succede che quando esaurisce il suo carburante collassa su se stessa ed esplode in una supernova.
Parrebbe la fine, in realtà non è altro che un nuovo magnifico inizio: sebbene solo per un breve istante diventi l’oggetto più splendente nel cielo, le conseguenze che questo porta con sè influenzano a lungo tutto l’ambiente circostante.
Le onde d’urto generate da questa esplosione, sovraccaricando questo folgorante relitto stellare e tutto ciò che lo circonda, fanno brillare i detriti in un’incredibile varietà di radiazioni elettromagnetiche.
Non posso fare a meno di cogliere la connessione con l’universale afflato che aggrega il cosmo in una catena in cui l’uomo è al contempo riproduzione infinitesima e infinita.
E in questo equilibrio in cui ci troviamo per un caso divino, dove la divinità è chimica e casualità cui il nostro alito di vita vuol dare nome di Dio, il concentrato splendente di energia che divampa in ognuno di noi può esaurirsi.
L’esplosione che ne consegue spesso si stempera nell’indifferenza ma talvolta alcuni soli folgorano le nostre anime e si…