Claustro Inferno

Giacinto Miglionico
N-Stories — Altamura
4 min readJul 8, 2017

È l’alba di un nuovo giorno al Claustro Inferno, la signora Vincenza (87 anni) si è appena svegliata e già saluta le sue poche ma buone vicine Palma (85 anni), Teresa (85 anni) e Tina (58 anni). Vincenza, Teresa, Palma e Tina sono le poche donne rimaste ancora in questo claustro, assieme ai rispettivi mariti, nonostante ci vivano sin dalla loro nascita!

Quest’oggi le abbiamo intervistate e abbiamo scoperto molte cose interessanti su questo claustro, come ad esempio il fatto che si chiami Claustro Inferno a causa del groviglio di stradine che somiglia a un labirinto e in particolar modo ai cerchi infernali descritti da Dante Alighieri nella Divina Commedia. E in effetti è un vero e proprio labirinto, perché voi dovete immaginare che nonostante io sia della città di Altamura, mi sono perso solo a cercarlo!

I suoi muri sono molto colorati, in particolar modo in arancione; dicono che sia solo un puro caso, nonostante siano state loro a suggerire al pittore di dipingerli di quel colore.

L’abbellimento con piante è stato suggerito dal Comune, ma i costi sono rimasti a carico di chi abita nel claustro, la statua della madonnina nella nicchia lì accanto, che originariamente era un dipinto, è stata messa da una delle signore e fino a molti anni fa veniva venerata nel mese di maggio da tutte le abitanti del claustro. Prima il claustro era abitato da molte persone, successivamente sono decedute o andate via con i figli, a causa ella scomparsa dei propri coniugi, e da quando la parte più inaccessibile del claustro è stata abbandonata, molte persone hanno lasciato che il tempo (in tutti i sensi) rovinasse quella zona.

C’è anche un piccolo portone che inizialmente era una casa, ma che poi è diventato un piccolo deposito dopo la scomparsa della proprietaria. Finita l’intervista, io e la mia collega abbiamo ammirato il paesaggio del claustro e abbiamo notato i vari B&B della zona, tra cui il bed and breakfast “S. Francesco”, il B&B “Paradiso al Claustro Inferno” (inteso in modo ironico) e il B&B “Inferno”, che è ancora in costruzione.

Infine abbiamo incontrato anche un ingegnere, di nome Michele Cappiello, che ci ha spiegato com’è la vita nel centro storico e in particolare nel claustro inferno.

E questo è il suo studio?

Ma lei abita qui ?

No, io abito dall’ altra parte del claustro

E da quanto lavora qui ?

Dal 2000

Wow! Sono 17 anni! Ma come mai avete scelto di vivere proprio nel centro storico di Altamura ma soprattutto di lavorare proprio in questo claustro?

Perché a me piace molto svegliarmi la mattina,andare in giro per il centro e poi andare a lavorare, è una mia scelta ! Anche se un po’ mi devo lamentare del fatto che tu non possa neanche far crescere una pianta che i ragazzi di oggi te la distruggono, insieme anche a porte e non solo,io mi lamento anche del fatto che qui nel mio studio siano avvenuti numerosissimi furti !

E per finire… cos’è un claustro?

Il claustro trae origine dalla “curtis”,uno spazio adibito all’abitazione di un gruppo familiare in cui ci sono resti di costruzioni agricole. Nel XV secolo accanto al termine “curtis” appare quello di “clastrum” che indica uno spazio chiuso a pianta semplice attorno al quale si aprono diverse abitazioni contraddistinte da archi, volte, sale di accesso, da un sottano, da un soprano e completate da uno stretto terrazzino. Nel XVI secolo il claustro si allarga intorno alla “chiazzodda” o piazza e si articola in diversi bracci a causa delle esigenze del gruppo etnico. Con il passare del tempo i claustri vengono modificati e si hanno 2 piani ma anche uno spazio per riunirsi nel tempo libero con i vicini.

Molte ristrutturazioni sono ancora in corso alle “gnostre” che impediscono alla luce del sole di entrare e all’aria di circolare. Anche i balconi hanno subito con il passare del tempo varie modifiche e molti non credono al fatto che in futuro si possa continuare a contribuire alla ristrutturazione dei claustri perché è da molto tempo che essi non sono molto di interesse per il comune, basti pensare al fatto che l’arco situato all’entrata del claustro inferno stia cadendo a pezzi da tanto tempo e che non si trovi ancora una soluzione.

(Tratto da: Anna Berloco e Vito Picerno, Altamura Antica. 2002).

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