Zerow, la startup che elimina gli scarti dell’industria della moda

I founder Gabriele Rorandelli e Alessio Troisi spiegano come la loro piattaforma tramite machine learning e blockchain rende più agile e trasparente il processo di circolarità: “Ad oggi meno dell’1% degli scarti di produzione in questo settore vengono riciclati”.

Nana Bianca
Nana Bianca
4 min readJun 12, 2024

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Circolarità, tracciabilità, ecodesign: il mondo della moda si sta preparando a una rivoluzione, trainata dalle nuove normative europee e da una nuova consapevolezza dei consumatori sull’impatto negativo della fast fashion. Se ad oggi tra il 25% e il 40% dei tessuti utilizzati dalle industrie di tutto il mondo diventa rifiuto (per approfondimenti) , nel giro di pochi anni grandi brand e piccoli produttori locali vorranno incorporare il tema della circolarità nelle loro strategie di prodotto e di business ed è giusto in questo momento che arriva Zerow. La startup che ha partecipato al programma di accelerazione Hubble all’Innovation Center di Fondazione CR Firenze dà già risposte alle esigenze di sostenibilità di oltre mille clienti.

Tramite la sua piattaforma Zerow permette di vendere e acquistare gli scarti di pelle e tessuto dei produttori per dar vita a nuovi capi e accessori che, tramite la blockchain, hanno una loro carta di identità che parla di provenienza e sostenibilità all’insegna della trasparenza della filiera.

I due founder Gabriele Rorandelli e Alessio Troisi si sono incontrati a una festa a Napoli, a casa di amici comuni, Zerow nasce così tra chiacchiere e brindisi un progetto che mette con convinzione sotto i riflettori il tema del riciclo nel settore della moda: “Ad oggi meno dell’1% degli scarti di produzione vengono riciclati, ma il valore globale del materiale in eccesso nei magazzini dell’industria della moda è stimato in circa 120 miliardi di euro — spiega Rorandelli — solo in Italia ogni anno si producono fino a 750.000 tonnellate di scarti di pelle (fonte ISPRA). Abbiamo progettato una piattaforma che mette in contatto fornitori e buyer per vendere e riciclare materiali in eccesso e scarti e per misurare e ridurre l’impatto ambientale dei produttori di moda. L’Europa di qui a cinque anni vieta la distruzione del materiale in esubero e se da un lato il problema delle giacenze ostacola moltissime aziende c’è anche una forte domanda di materiali da parte dei grandi brand desiderosi di aumentare il loro impegno per la sostenibilità”.

Zerow offre un servizio in abbonamento per l’utilizzo della piattaforma che lavora tramite smart match, mettendo in relazione domanda e offerta attraverso un algoritmo di machine learning, spiega Troisi: “Riusciamo a identificare le specifiche dei materiali (colore, spessore, dimensioni del lotto e altro) che le aziende mettono a disposizione e ad abbinare le proposte con profili buyer, che potrebbero essere interessati all’acquisto e al riciclo del materiale. Lo smart match è il fattore facilitante dell’abbinamento che si avvale di una componente statistica e su una componente probabilistica che mira a trovare un’offerta sempre più personalizzata”.

Zerow è basato su una tecnologia blockchain per dare tracciabilità al processo, ovvero maggiori informazioni all’acquirente che ha maggior contezza di cosa è stato scambiato, in quale data, da chi, in modo tale che una filiera, fino a questo momento sconosciuta, sia portata alla luce. Nella nostra road map c’è anche la possibilità di fornire ai brand un servizio di gestione dei fornitori”, aggiunge Rorandelli che parla di un altro servizio offerto ai propri clienti: “Abbiamo sviluppato anche un tool che si occupa di misurare l’impatto ambientale dell’azienda: la piattaforma va ad analizzare le area attività in particolare quella del waste e fornisce una misura in percentuale di quanto si è alzato il proprio livello di sostenibilità mettendo in circolo il proprio materiale. Quante più pratiche sostenibili sono state adottate tanto più si alza la percentuale di riduzione dell’impatto ambientale: una certificazione che serve per comunicare l’impegno dell’azienda in favore dell’ambiente e per ottenere un vantaggio competitivo”.

La startup si muove in più direzioni, spiegano i suoi founder: “Proprio perché il nostro obiettivo di ridurre l’impatto ambientale della filiera, un elemento distintivo della piattaforma di Zerow è che qui possono essere venduti anche macchinari e materiali di produzione vari, tutto quello che va in produzione può essere valorizzato trovando una nuova destinazione all’interno della filiera”.

Ma oltre ad offrire un marketplace per tutto questo materiale Zerow sta per mettere a terra un servizio di consulenza per aiutare le aziende interessate alla circolarità a partecipare ai bandi europei e nazionali e ottenere contributi per implementare le proprie pratiche sostenibili.

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