El hoyo (il buco): La recensione (Voto 8/10)
Inferno solo andata
Visto che ieri non avevo niente da fare, ho deciso di guardarmi questo film su Netflix del regista Spagnolo Galder Gaztelu-Urrutia,si tratta del suo primo lungometraggio si tratta di un horror fantascientifico, anche se è difficile catalogarlo come genere sembra Saw e The Cube .
La storia parla di un tizio che per ottenere un titolo di studio si fa rinchiudere in una prigione in verticale con 300 livelli per 6 mesi.
In mezzo alla cella c’è un buco dove scende una piattaforma con abbondante cibo, se nei primi piani è una cosa paradisiaca negli ultimi piani è un inferno poiché arrivano poche briciole o quasi niente.
Infatti il cibo gioca un ruolo importante in questo film è inquadrato come un oggetto sacro che viene dal paradiso, simbolo di sopravvivenza.
Se manca il cibo scoppia l’inferno e la gente diventa violenta, l’unica soluzione è quella di alimentarsi dei propri compagni di cella per poter sopravvivere.
Quello che non mi è piaciuto del film è stato il finale, il direttore secondo me ha lasciato un finale sospeso per far riflettere gli spettatori.
Sconsiglio questo film per deboli di stomaco.
PRO
- Ottimo film per gli amanti di film horror/filosofici
- Ottimo esordio di Galder Gaztelu-Urrutia
- Fa riflettere
CONTRO
- Il finale con poche spiegazioni