La versione Netflix di Dracula fa resuscitare i morti (in senso negativo)
Quando Dracula incontra Buffy
La versione Netflix di Dracula, uscito quasi un mese fa inizia nei migliori dei modi ma poi la fine è una catastrofe.
Dracula in questi anni è stato protagonista di molte trasposizioni, sia cinematografico che videludico, ma nessuno ha avuto il coraggio di fare una serie TV decende che parli del conte Vlad fino ad oggi. La serie che ho visto è stata prodotta dalla BBC e da Netflix e ideata da Mark Gatiss (sceneggiatore Sherlock) e Steven Moffat.
Il primo episodio mi ha fatto venire in mente l’immaginario universale di Dracula, pensavo che si trattasse di una serie perfetta sotto ogni punto di vista che ricalcasse nei minimi particolari il libro di Bram Stoker. Ma era troppo presto per festeggiare.
Il professore Abraham Van Helsing in questa serie è una suora che studia il fenomeni dei vampiri,ma nonostante questo la serie è andata avanti senza intoppi lasciando litri sangue e molti cadaveri, il primo episodio mi è piaciuto molto.
Il secondo episodio è stato troppo contorto, parla di Dracula che cerca di arrivare a Londra ma Mark Gatiss per complicare ulteriormente le cose decide d'inserire un plot twist che non serve a nulla. L’episodio finisce con una barca che esplode e Dracula che si salva grazie alla sua bara e poi, sorpresa…passano 250 anni e la serie arriva ai giorni nostri. Quando in realtà mi aspettavo una Londra vittoriana.
Il terzo episodio inizia con Dracula con uno smartphone in mano e si scopre che la suora, morta dentro la barca, aveva dei parenti che si dedicavano alla stessa cosa. La serie in questo episodio assomiglia a Buffy, Dracula grazie ad un avvocato esce dal laboratorio della famiglia Van Helsing e si fidanza con una escort. Poi decido di non continuare la serie per rispetto nei confronti di Bram Stoker.
