Neuromagma (ITA)

Franco Bifo Berardi
Neuromagma
4 min readFeb 21, 2022

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Neuromagma è il titolo di un libro che pubblicai nel 1995 con un editore romano.

Nei primi anni Novanta c’era nell’aria l’illusione di essere sbarcati in un mondo in cui non vigono le regole del potere e del mercato, ma proprio a metà del decennio quell’illusione cominciava a incrinarsi per effetto di alcune innovazioni, come Windows95, che aprivano la strada alla colonizzazione del ciberspazio.
Dopo averlo pubblicato ho dimenticato quel libretto, che si esaurì rapidamente nelle librerie e solo recentemente mi è capitato di sfogliarlo. Mi sono accorto allora che là dentro avevo cercato di costruire congegni concettuali e verbali che nei decenni seguenti mi hanno aiutato ad inerpicarmi lungo rizomi intricati e scoscesi ghiacciai del tempo che abbiamo vissuto.

Qui di seguito riporto alcuni brani che mi hanno colpito sfogliando un me stesso più giovane.

“Internet rappresenta la secessione in atto, e poco importa che qualche benintenzionata BBS continui a occuparsi delle vicende del pianeta. Il pianeta si allontana là fuori, perché Internet rappresenta lo sganciamento di un mondo dal pianeta terra. Da questo momento in avanti dovremo tener conto del fatto che la secessione è in corso e che ogni considerazione sul pianeta e la sua catastrofe non coinvolge, o coinvolge marginalmente quella porzione di umanità che si è imbarcata sull’astronave Internet.

Abbiamo vissuto in un’increspatura del tempo prima che sopravvenisse la catastrofe di temperature impossibili, di ambienti sovraccarichi in cui l’uomo soffoca di pazzie polmonari. L’epoca clean costruiva spazi protetti. Ma spazzatura cosmica inesorabile si accumula dietro le pareti di vetro delle city patinate e trasparenti. Abbiamo vissuto nell’intervallo fuggevole tra una speranza e un incubo: nel primo decennio, gli ottanta, la disillusione rimase tollerabile perché avevamo l’aria condizionata, l’acqua minerale e il pullover di cachemire. Poi, in mancanza di astronavi capaci di portarci fuori dallo spazio terrestre, ci rinchiudemmo in queste capsule sigillate in cui luccicano cento milioni di terminali interconnessi da cavi in fibra ottica, a simulare una vita scomparsa. Del pianeta, degli uomini, della carne, più nessuna notizia.” (83)

“Quando la ferrovia taglia le vie dei canti di cui parla Chatwin, gli aborigeni non possono più riconoscere il territorio che gli antenati hanno loro consegnato, né i segni che vi hanno impresso. Il territorio diviene incompatibile con le cartografie oniriche delle quali dispongono da millenni. Allo stesso modo oggi il territorio fisico e culturale del pianeta viene riattraversato, riquadrettato e risemiotizzato da una macchina enunciativa che non lo cancella, non lo stravolge materialmente (come ha fatto negli ultimi due secoli la macchina industrial), ma piuttosto lo duplica spettralmente. E, dopo averlo spettralizzato, lo pervade di virus interpretogeni mutanti.

Cos’è un virus interpretogeno? Un congegno linguistico che genera interpretazione. I virus interpretogeni mutanti son gli agenti di enunciazione che producono la mutazione del cervello collettivo.

(169)

Uso talvolta il prefisso “tardo” piuttosto che il prefisso “iper” davanti alla parola moderno. Non è casuale. Tardomoderno è un’espressione che indica l’esaurimento e lo svuotamento elle forme ereditate dalla modernità, il depotenziamento e in alcuni casi l’impazzimento dei meccanismi di controllo e socializzazione come lo stato l’ideologia la nazione.

Iper-moderno è invece un termine che permette di cogliere lo spostamento della dimensione proiettiva e semiotizzante su un piano più complesso e astratto di quello della realtà esistente. La mutazione in corso si gioco nel rapporto tra permanenza delle strutture pratico-epistemiche della tarda modernità e l’ergere di forme tecnologiche e comunicazionali di tipo postmoderno.

La mutazione in corso è definibile anche come un mutamento di formato degli agenti di enunciazione (ovvero dell’universo delle macchine emittenti) a cui non corrisponde automaticamente un mutamento di formato degli agenti di interpretazione, ovvero dell’universo degli organismi riceventi (gli esseri umani con le loro orecchio, occhi cervello…)

La mutazione è provocata da virus interpretogeni mutanti cioè quei dispositivi che producono un adattamento cognitivo degli organismi a l’ambiente infosferico, un adeguamento del formato delle riceventi al formato delle emittenti.” (170)

Adesso smetto di sfogliare quel libretto lontano e mi rimetto in viaggio.

Ma sono più vecchio e più saggio.

Ho visto accadere cose che un tempo con strane parole tentavo di immaginare..

E saggio è colui che molto ha visto, nulla ha dimenticato eppure vede le cose come se fosse per la prima volta. (William Blake)

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Franco Bifo Berardi
Neuromagma

born in 1949, based in Bologna, phd in philosophy, writer