La Grecia ha voglia di accogliere, ora serve coordinare gli aiuti

Saba De Rocco
Next Stop Salonicco
2 min readMar 24, 2019
Due cuori e una famiglia, i valori che uniscono. — Ph. Kamaldeep Kaur

“Non avevamo altra scelta; abbiamo dovuto accoglierli e iniziare ad organizzare progetti per aiutarli nella loro integrazione”. Esordisce così Giota Gatsi, non formal education consultant dell’Unicef. Molte persone arrivano in Grecia accompagnate dalla famiglia, spesso con tanti figli. Anche per questo è indispensabile trovare loro un alloggio, nel minor tempo possibile. La Grecia ha molto a cuore l’intregazione dei migranti e per garantirla mette a disposizione associazioni e progetti per aiutarli con diverse modalità di assistenza diretta. Ogni membro di queste organizzazioni ha un compito specifico, dal sostegno psicologico alla gestione di tutta la documentazione necessaria. Il problema più grande è riuscire, però, a coordinare tutti gli enti coinvolti. “La paura di non riuscire a coordinare tutto è ciò che frena altri Paesi a seguire l’esempio della Grecia”, spiega Giota Gatsi.

Il passo più importante da compiere per garantire l’integrazione è l’educazione. I migranti hanno la possibilità di seguire lezioni di greco, ma anche della lingua madre, al mattino e al pomeriggio. Tutti i progetti di formazione sono organizzati tenendo conto delle varie necessità e dei talenti di ciascuno. L’obiettivo è infatti valorizzare le tradizioni, gli usi e le peculiarità di ognuno per far emergere queste persone nella nuova società in cui stanno cercando di inserirsi.

Oggi sono 750 i bambini migranti a Salonicco che studiano nelle scuole cittadine. La formazione delle tante associazioni che lavorano con i rifugiati è importante anche per migliorare l’accoglienza di questi ragazzi. È fondamentale sensibilizzare i genitori dei bambini greci e i loro insegnanti. A queste iniziative legate al mondo della scuola si aggiungono anche seminari per studenti organizzati dall’università e eventi pensati per coinvolgere tutta la popolazione. Un altro aiuto, ha spiegato Gatsi, arriva dai Media, in particolare dalla televisione e dalla radio: vengono trasmessi documentari e servizi che raccontano la situazione dei migranti a Salonicco. Questo ha una doppia funzione: sensibilizzare la popolazione e aiutare i migranti a restare in contatto con la nuova realtà che li circonda.

I corsi, la formazione, i documentari sono tutti strumenti importanti per sensibilizzare all’accoglienza. “Ma sono già tante le persone in Grecia che decidono di aiutare, non solo gli adulti. Anche nei bambini si vede la voglia di giocare con i nuovi compagni di classe”, spiega Gatsi. Nella disponibilità della popolazione ritroviamo il significato delle parole: “xénos” in greco indica sia lo straniero che l’ospite. L’accoglienza parte dalla lingua e diventa un gesto quotidiano.

di Saba De Rocco e Irene Sandrini

--

--