Strade di mare

De Andrè a Salonicco

Clarissa
Next Stop Salonicco
2 min readMar 24, 2019

--

Salonicco, Grecia. La poesia in dialetto genovese di “Crêuza de mä” riempie l’aria del porto in un venerdì di primavera. Quattro musicisti e 360 studenti di Brescia e provincia, coinvolti nell’iniziativa “Un treno per l’Europa”. E poi i curiosi e i passanti che si sono lasciati attirare dalla musica.

Il quartetto era composto da Alessandro Adami ( voce, chitarra e bouzouki), Roberto Giannone (voce e chitarra), Maurizio Giannone ( voce e percussioni) e Stefano Zeni ( violinista).

Nato solo cinque anni fa questo gruppo è formato da amici apparentemente diversi tra loro, ma accomunati dall’amore per la musica e per il cantautore Fabrizio de Andrè, di cui hanno interpretato alcune canzoni tratte da uno dei suoi album più famosi, in dialetto genovese, “Crêuza de mä”: narrante storie di viaggi nel Mediterraneo e di migrazioni. “Crêuza de mä”, in genovese significa mulattiera, ma indica anche le strade di luce che si creano sulle onde del mare grazie ai raggi del sole e al vento. Strade impervie e senza fine in cerca di un porto.

Intervistandoli, abbiamo compreso quanto la loro passione per la musica li abbia spinti e abbia dato un ulteriore senso a questo progetto di cittadinanza europea.

Questa serata, come hanno detto i musicisti, non è stata solo di musica, ma anche di incontro tra varie culture, di ballo, di gioia.

Gli stessi strumenti utilizzati richiamano popoli e tradizioni diverse, come il Bouzouki, una specie di mandolino greco, l’Ulusi di origine cinese, o altri strumenti a fiato armeni.

Quando tutto ormai sembrava concluso, alla melodia si è aggiunta una musica di djembé e maracas, suonata dai ragazzi del Blue Refugee Centre, che si occupa di accogliere i rifugiati e i richiedenti asilo.

La risposta degli studenti è stata calorosa e spontanea, la musica è riuscita a creare un’atmosfera di unione e divertimento, trasportando tutti in danze e canti.

Esperienze di questo genere dimostrano come gli studenti siano sensibili alle tematiche attuali e desiderosi di cambiamento. Roberto Giannone lo ha notato subito: “Siamo felici di vedere così tanti giovani per questa causa, vorrei che qualcuno passasse di qua per vederli”.

di Clarissa Colosini e Maria Perotti

--

--