Un viaggio di incontri

Andrea Francesconi
Next Stop Salonicco
3 min readMar 24, 2019

Un treno per Europa: #salonicco360. 360 sono stati i ragazzi partiti all’alba di mercoledì 20 marzo 2019 alla volta del “luogo dove non si può buttare la carta nello scarico del water”, la Grecia, ma anche un giro a tutto tondo in un mondo diverso dal nostro.

Un viaggio lungo e lento, proprio come era stato presentato ai ragazzi, ma sicuramente diverso rispetto a ciò che ognuno si era immaginato prima della partenza. Dopo Brescia, Ancona, l’alternarsi di autobus e traghetto (più o meno confortevoli per i diversi viaggiatori), ad avvolgere tutti sono stati vento e la contrastante sensazione di aver finalmente raggiunto una meta che, in realtà, era solamente un punto di partenza.

Ioannina

Prima tappa: Ioannina, cittadella nel centro-nord della Grecia. Le onde del lago provocate dal forte vento che si scagliavano sugli scogli sono state un po’ il riassunto di questo piccolo paese, abbandonato apparentemente a se stesso, ma che nasconde una particolare bellezza. Camminare in quelle vie è stato per i ragazzi il punto di incontro con la ossimorica situazione della Grecia, ancora devasta dalla crisi dell’ultimo decennio ma che inconsciamente preserva le sue perle, come la moschea e il complesso che la contiene o alcune abitazioni che nella semplicità attirano l’attenzione.

Altri incontri e momenti della visita dell’antica città Ottomana di Ioannina — Ph. Kamaldeep Kaur

Con l’arrivo in una Salonicco trasandata e popolata da cani randagi, dopo una doccia rigenerante i ragazzi hanno partecipato al meeting, cuore del viaggio, nella sala conferenze dell’hotel. I temi delle migrazioni antiche e attuali sono stati affrontati attraverso immagini e video preparati da ogni scuola e ascoltando il confronto tra istituzioni italiane e greche, che da anni si battono per l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati. Il tutto è stato suggellato dalla toccante testimonianza di Bamba, un ragazzo proveniente dalla Costa d’Avorio, che ha lasciato la platea commossa con un messaggio di speranza.

La visita della città ha confermato e sconvolto al contempo i pareri che tutti si erano fatti osservandola con occhi critici e diffidenti la sera prima. Aldilà degli accenti sbagliati dalle guide e del cibo molto diverso rispetto alla buona cucina italiana, tutti hanno scoperto il lato più intimo di Salonicco, quello che contiene la luce troppo spesso non esaltata. La giornata si è felicemente conclusa con un concerto, o meglio una festa, che sulle note di Fabrizio De André ha dato spazio ad una condivisione tra ragazzi italiani e richiedenti asilo in Grecia. Basta la buona musica per riaccendere il senso di fratellanza troppo spesso soffocato nella nostra società.

E poi c’è ancora spazio per le migrazioni da un altro punto di vista, per i molti siti archeologici, le infinite visite, il desiderio di cultura con alti e bassi. Ma anche per le ore di sonno perse perché condivise con gli amici, in un viaggio che ha messo al centro l’incontro fra i popoli e ha unito anche i 360 studenti delle scuole Brescia.

di Andrea Francesconi e Michela Facchi

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