YMCA, dove “noi” e “loro” sono una cosa sola

La differenza non sempre è sinonimo di incomprensione

Martina Pietra
Next Stop Salonicco
2 min readMar 24, 2019

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Questo è ciò che ci ha dimostrato l’esperienza all’Ymca di Salonicco, un’organizzazione che si occupa di fornire attività di doposcuola a bambini e adolescenti rifugiati provenienti da Siria, Afghanistan e Palestina.

L’accoglienza da parte dei ragazzi ha prevalso sull’apparente imbarazzo percepito nelle prime espressioni e, attraverso varie attività di gruppo, si è sprigionata una forte sintonia che ha consentito di penetrare nell’anima dell’altro fino ad escludere il confine tra “noi” e “loro”.

Dapprima, abbiamo conosciuto i ragazzi attraverso presentazioni creative, che ci hanno permesso di conoscere meglio la loro personalità: nonostante la timidezza di qualcuno, siamo riusciti a creare complicità. L’attività seguente, invece, molto più movimentata, ha consolidato ulteriormente l’intesa attraverso l’inesorabile gioco di sguardi sviluppatosi.

L’ultima attività, prevedeva l’aggiunta di un particolare all’abbozzo di un ritratto precedentemente iniziato da un’altra persona, fino a completarlo. Il simpatico risultato ha lasciato spazio a sorrisi e risate, che sono state seguite dai calorosi abbracci, che hanno caratterizzato la fine dell’incontro.

Alla freddezza e al distacco del clima iniziale, quindi, si è sostuito il dispiacere provocato dalla consapevolezza di doversi salutare.

L’incontro, seppur breve, ha lasciato un profondo segno in ognuno di noi.

di Martina Pietra, Laura Iamartino e Benedetta Fasani

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