La mappa dell’empatia: da trucco à la Mad Men a… strumento di consapevolezza di massa

domitilla.pirro
No(r)ma anche no
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7 min readMay 19, 2019

Tra gennaio e maggio 2019, durante il nostro laboratorio No(R)Ma Anche No, Giuli Muscatelli, Valentina Manganaro e io abbiamo chiesto a 5 classi dell’IIS Casale di Torino (I A, I B, I C, I E, I F) di applicare le quattro aree di quesito della mappa dell’empatia (cos’è? Date un’occhiata qui!) a due adolescenti tipo: LEI e LUI, manco a dirlo. Quel che segue è il precipitato dei loro lavori, un condensato impietoso e ironico — rigorosamente non filtrato — di ciò che significa essere… in primo superiore, oggi:

  • Cosa pensa? Cosa prova? Cosa teme? Cosa conta veramente per lei/lui?

LEI: Pensa ad andare avanti con la propria vita qualunque cosa succeda, vuole avere un futuro decente. Pensa al sesso ma non lo dimostra. Prova ansia, stupore, orgoglio, eccitazione. Teme i ragni, gli insetti, le persone che possono fregarla. Tiene alla sua famiglia, agli amici, immagina il futuro. Pensa a fare amicizie ma anche a non ritrovarsi intorno persone false, antipatiche, che si atteggiano. Teme di apparire troppo timida o troppo truccata. Cerca di fare avvicinare gli altri attirando l’attenzione oppure spera che qualcuno le parli. Prova l’ansia di non essere accettata e la paura di non trovare veri amici. Ma anche simpatia, amicizia, felicità, allegria, affetto e soprattutto voglia di andare a scuola per stare con gli altri. Pensa costantemente al giudizio degli altri e lo teme perché le abbassa l’autostima. La cosa che più conta per lei è essere apprezzata. Pensa di dover essere bella per eguagliarsi alla massa. Teme che non sarà mai bella abbastanza. Prova diverse emozioni nell’arco della giornata, per lei conta apparire sicura di sé davanti agli altri. Avrebbe timore di non trovarsi bene con i compagni, spera di non fare figuracce e che nessuno abbia pregiudizi nei suoi confronti. Pensa ai culi dei maschi (al fisico in generale, ok), al sesso, al fatto che deve per forza depilarsi, alla linea, all’ansia, a Sephora. Al pene. Teme di ingrassare, di mangiare poco, di essere giudicata.

LUI: Pensa a quello che deve pensare senza far fatica, ad esempio pensa allo sport. Prova un botto di sentimenti che non ha voglia di esternare. Per lui contano i film o… lo sport. Teme i ragni. Pensa alle femmine, agli amici, alla famiglia, alla figa, a uscire. Allo sport! Teme di rompersi un osso importante, di ingrassare. Spesso è eccitato, pensa a fare colpo sulle ragazze. Pensa alle dimensioni, senza sapere che da sole non servono a nulla. Prova diversi approcci di emozioni per conquistare una ragazza. Teme di non essere accettato dalle persone che gli stanno attorno. Per lui conta essere bello e figo. Pensa ai suoi compagni, se siano maschi intelligenti e socialmente simpatici. Prova paura di non essere accettato e di non accettare gli altri; ha la curiosità di conoscere nuove persone. Teme di non trovare compagni con i suoi stessi interessi o alunni con comportamenti infantili. Può temere di essere l’unico ragazzo nella classe, spera di crearsi un gruppo per non essere escluso, teme di fare figuracce. Pensa che i ragazzi non debbano mostrare le proprie debolezze. Teme di essere goffo e di non essere all’altezza della ragazza che gli piace. Si sente a disagio di fronte a tutti gli altri ragazzi con la roba firmata.

  • Cosa dice? Come si comporta? E poi?

LEI: Se promette una cosa poi la mantiene. Inizialmente può cercare di attirare l’attenzione il meno possibile e non far troppo parte del gruppo, ma piano piano si integra. Oppure può attirare da subito l’attenzione e cercare di essere considerata. Può mettersi a guardare il cellulare senza dire nulla e mettersi da una parte con le cuffiette. Se inizialmente è la ragazza modello (molto educata, curata, gentile, cauta) col passare del tempo può prender confidenza e quindi far vedere quello che è davvero. Non si tira indietro di fronte alle difficoltà (si ripete delle frasi motivazionali del tipo: ce la posso fare). Tende ad allontanarsi dalle persone che le provocano fastidio. A volte può insultare le persone. Spera sempre di farsi nuovi amici e cerca di non avere da ridire con dei nuovi compagni di classe. Si fa spesso condizionare.

LUI: Promette, promette, poi non fa un cazzo. O appare carino all’inizio, dolce e gentile e dopo si rivela per un pervertito, oppure già dall’inizio pare un pervertito e dopo, dal vivo, è super timido (magari vuole farsi vedere sicuro di sé ma in realtà è bloccato). Se c’è un problema cerca di evitarlo, di non risolverlo, oppure di aggirarlo; però prima o dopo sarà costretto a risolverlo oppure a pagarne le conseguenze. Se è in un contesto nuovo si presenta, oppure è piuttosto timido e aspetta che gli altri comincino a parlare e a presentarsi, oppure ancora rinuncia proprio a socializzare. Dice cavolate e cerca di attirare l’attenzione oppure si aggrega agli altri e magari va a fare un giro con loro. Se è diventato più sicuro di sé li piglia per i fondelli. Sceglie di farsi vedere in vari modi: vestiti e altre cose. All’inizio di un nuovo rapporto, sia d’amicizia che altro, finge di non piangere mai. Sempre all’inizio si sente sempre in imbarazzo, poi per non essere diverso compra anche lui cose di marca. Finge costantemente di essere un’altra persona pur di piacere agli altri.

  • Cosa vede, a cosa assiste se si affaccia tra i coetanei?

LEI: Appena entra in un nuovo gruppo nota le persone più affiatate tra loro, quelle che si conoscono da molto, le più socievoli che magari vogliono fare nuove conoscenze. Assiste a persone che apparentemente possono sembrare antipatiche e quando ci si conosce possono rivelarsi molto simpatiche. Nota che spesso le ragazze più sicure di sé, che si curano, che sono magari formose, belle, ecc… vengono criticate o apertamente insultate (puttana). Mentre altre ragazze, magari più timide, chiuse e insicure vengono in ogni caso anche loro insultate in modo diverso (asociali, sfigate). Spesso le ragazze sono in concorrenza fra loro anche se amiche. Spesso si ritrovano davanti a immagini o situazioni cui non vogliono assistere (atti di bullismo, pornografia, violenza sessuale). Le ragazze solitamente vengono criticate dalle loro coetanee mentre con loro i ragazzi possono addirittura essere più gentili.

LUI: Assiste ogni giorno ai comportamenti di una banda di ragazzi che non sanno cosa fare della loro vita. Vede manifestazioni di fratellanza: i gruppi di amici più uniti sono quelli dei ragazzi. Assiste a scene di violenza e guarda un sacco di porno. Appena entrato in un gruppo di persone, nota che tipo di ragazzi ha davanti e nel caso siano simpatici socializza. Se non lo sono oppure hanno comportamenti infantili, invece, non li considera proprio. Nota che se uno fa il duro, le ragazze lo considerano. Vede le ragazze commentare il fisico di un altro ragazzo e altri ragazzi che commentano tra loro il prezzo dei propri vestiti. I ragazzi vengono molto giudicati in base a varie esperienze: hobby, interessi, modo di vestire, eccetera. Spesso ci sono delle generalizzazioni che li danneggiano: vengono etichettati tutti come traditori, cocchi dei genitori, pervertiti, insensibili, immaturi.

  • Cosa ascolta? Cosa sente dire (su di sé… e non) dalle persone che ha intorno?

LEI: Ascolta i compagni che fanno i poco intelligenti e le compagne coi loro problemi e cerca di aiutarle. Ascolta anche i giudizi che esprimono gli altri su di lei, anche se sa che altre ragazze invece non ascoltano nulla perché non gliene frega niente. Deve essere femminile, deve stare seduta composta, dev’essere educata. Deve pensare al suo aspetto, deve saper fare le faccende domestiche, deve essere naturale di trucco, ma allo stesso tempo deve essere truccata (non va bene essere troppo truccata ma neanche non esserlo, perché in entrambi i casi verrà giudicata male.) Ascolta i consigli delle sue amiche che ritiene più adatti o utili. Sente insulti o giudizi anche dalle persone più vicine a lei. Si sente consigliare di mostrare il suo corpo ai ragazzi anche se non vuole. Si giudica per l’aspetto fisico, si tiene conto della prima impressione che suscita e la si critica anche per il suo carattere. Sente intorno a sé un sacco di insulti, molto maschilismo, poco femminismo: sei figa, sei gnocca, sei magra, sei troia, sei cicciona.

LUI: Si sente dire non piangere. Devi giocare solo con le macchinine. Guai se fai danza. Tagliati i capelli. Devi essere gentile, educato; sei un ciccione di merda; devi essere stronzo ma non troppo. Deve essere sempre sicuro di sé, cuore di pietra, deve avere un bel fisico, dev’essere alto ma non troppo, indipendente, forte; deve avere stile, non deve sparlare. A volte non ascolta consigli e fa di testa sua, si sente dare insulti e pareri non richiesti. Sente parlare di cavolate, videogiochi e film. In certi casi non gli importa nulla del giudizio degli altri, in altri invece cerca di apparire perfetto in modo che non possano dirgli niente. I ragazzi sono spesso criticati dalle proprie ragazze per l’aspetto fisico e per il comportamento. Si sentono dire cose come Usa più il cervello che il cazzo. Non piangere, sembri una femmina. Sei uno sfigato. Se non vai in palestra sei grasso. Non hai la roba di marca. Alle ragazze non piacciono i ragazzi dolci.

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