No(R)Ma Anche No 2019: il percorso dell’IIS Casale

Incontri Tematici sulla Narrazione di Genere con 5 classi dell’IIS Gobetti Marchesini-Casale-Arduino di Torino

domitilla.pirro
No(r)ma anche no
2 min readMay 19, 2019

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«Non è questione di genere.
È questione di esperienza,
potere e visione.»
Per Angela Ahrendts, ex dirigente di Apple, non c’è dubbio: per noi nemmeno, ma la faccenda è molto più articolata di quanto uno slogan fortunato possa lasciar intendere. Per questo siamo felici che quasi cento studenti dell’Istituto Superiore Casale di Torino abbiano raccolto la sfida della comprensione con vivace curiosità fino a togliersi qualche dubbio e, soprattutto, aumentare esponenzialmente il loro grado di consapevolezza mappando con noi un percorso accidentato: quello del racconto mediatico (e non) delle differenze di genere, quello della computazione della pluralità identitaria.

Grazie al Fronte del Borgo della Scuola Holden di Torino, presso cui l’intero percorso è stato materialmente svolto, è stato possibile impartire queste trenta lezioni a titolo completamente gratuito: un piccolo, grande passo in una direzione che ci appassiona e ci commuove.

Il corpo, la famiglia, lo sguardo altrui…

Riservato agli studenti delle scuole superiori, il percorso che ho condotto insieme a Valentina Manganaro e Giuli Muscatelli — volto a conquistare una consapevolezza maggiore rispetto ai conflitti culturali e alle differenze di genere — ha alternato momenti di lettura partecipata, rielaborazione (creativa e non), scrittura e feedback professionale in aula attraverso esercitazioni, ricerca collettiva, sperimentazione, analisi letteraria e cinematografica, incursioni nell’arte, nel cinema e nella cultura pop.

Per farlo ci siamo fatte forti dell’esperienza maturata in corsi per adulti come questo o questo e percorsi laboratoriali per minori come questi, questi o questo; soprattutto, a un ricco esperimento di autofiction come questo, un testo le cui autrici hanno «usato la narrazione come strumento per liberarsi delle parole chiuse — ecco il loro nome — che per anni le hanno incastrate all’interno di definizioni errate»: Brave con la lingua, appunto.

Come spesso mi trovo a osservare, nulla è precluso agli under 18 — nulla è al di là della loro portata — se solo si corre il rischio di prenderli sul serio e dar loro voce. I testi raccolti qui sono il precipitato dell’elaborazione dei contributi individuali realizzati degli studenti durante il percorso; una panoramica sulla strada compiuta è invece fruibile qui. Buona lettura!

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