Tuttapposto

Massimiliano Max Boschini
Note a margine
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2 min readApr 26, 2020
Due tazzine di caffè

Marco era un caffeinomane, di quelli che potremmo definire di qualità “robusta”. Era solito bere due caffè nell'arco di un’ora, il primo appena in piedi, in solitudine, il secondo una volta giunto in ufficio, in compagnia dei colleghi. Non era solo un consumatore passivo, ma gli piaceva anche il rito della preparazione, con la moca: pulizia della caldaia, del filtro e del raccoglitore, acqua naturale, riempimento e fuoco basso. Il riempimento, poi, era il suo forte e riteneva questa la fase più delicata: la montagnola va appena accentuata, non la si deve premere troppo ed è importante che il caffè sia distribuito per bene, ad occupare l’intero filtro. Si può dire che il caffè con la moca sia un’esperienza multi sensoriale, se vissuta nella sua totalità. Dopo la preparazione, senza fretta, si attende prima il gorgoglio e poi lo sbuffo di vapore, che preannunciano a tutti i sensi l’arrivo del liquido all'interno del raccoglitore. Era solito usare due sole tazzine, una che teneva nella cucina di casa e un’altra, che teneva in ufficio. È probabile che entrambe siano ancora al loro posto.

Posto a cui Marco teneva molto. Una sorta di rito nel rito, visto che per scaramanzia, era solito riporle sempre nello stesso luogo, auspicando di poterle riutilizzare il giorno dopo, per la medesima incombenza, per un nuovo caffè bevuto senza zucchero. Il caffè amaro è un po’ come la vita: tosto, ma con qualche sfumatura di cioccolata. Anche quella sera, prima di timbrare, aveva lavato per bene la tazzina, nonostante non si sentisse molto bene. Anche quella sera, aveva salutato la sua tazzina, sperando di poterla rivedere presto. Era solito ammalarsi ogni anno: tosse, mal di gola, febbre, si conosceva troppo bene per sapere che qualche giorno a letto non glieli avrebbe tolti nessuno.

Conosceva forse se stesso, ma non quella brutta bestia che circola nell'aria. Le tazzine non sono più al loro posto, qualcuno le ha fatte sparire. Marco non le potrà più usare. Anche lui, da qualche giorno, ha cambiato posto. Quando tutto sarà finalmente a posto, potrete passare per un saluto, per un fiore, per un pensiero. Se n’è andato da solo, senza il conforto di un amico, di un caffè. I suoi cari ci tenevano a farvelo sapere. A proposito, tutto a posto voi?

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Massimiliano Max Boschini
Note a margine

Scrittore, poeta ed agitatore. Sempre fuori tempo massimo, arriva su medium quando sembra essere… troppo tardi!