Venerdì 17, cazzo che sfiga!

Massimiliano Max Boschini
Note a margine
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2 min readApr 17, 2020

Anna è superstiziosa, tanto che non apre mai un ombrello in casa, non appoggia mai cappelli sul letto ed è attentissima a non rovesciare l’olio per terra e il sale sul tavolo. Ama i gatti e con lei, in casa, vivono un micio chiamato Omero e un individuo di sesso maschile. Entrambi sono di razza europea e non sono neri, questo per la cronaca e per evitare si parli di sfiga.

Oggi è venerdì 17, l’anno è bisestile e Paolo Fox ha detto che la giornata, per il suo segno, non promette nullo di buono. Per esorcizzarne gli effetti, Anna ha deciso di dedicarsi alla cucina, preparando qualche piatto sfizioso e diverso dal solito. Tendenzialmente nulla che non sia carne al sangue è molto gradito in casa, ma ogni tanto cambiare non guasta. Ha iniziato a spignattare già a metà mattina, con una cura e una dedizione ammirevoli, di quelle che di solito si riservano agli affetti più profondi.

Lui ha dormito tutta mattina, stiracchiandosi ogni tanto ed evitando qualsiasi contatto con gli altri componenti della casa. Non ha molto da fare, si accontenta di ciò che passa il convento, senza grandi pretese: quarantena o non quarantena, la sua vita è cambiata ben poco dal trantràn abituale. Solo ad un certo punto, stimolato dai profumi provenienti dalla cucina, ha abbandonato il letto per la poltrona, in attesa che gli si riempisse il piatto. A mezzogiorno in punto, ha preteso di essere servito, con quella insistenza tipica che hanno i componenti della sua razza.

Purtroppo per Anna, sul più bello, è incespicata, rovesciando l’olio sul pavimento e facendo cadere il boccettino del sale, il cui contenuto che si è sparso in lungo e in largo sulla tavola da pranzo. Cazzo, che sfiga!

L’animale non c’ha più visto, in un impeto di rabbia incontrollabile ha perso il controllo e si è incazzato di brutto, usandole violenza. Una decina di secondi dopo, tutto è finito. Di terminare il pranzo non se ne parla proprio, di mangiare nessuno ha più voglia. Ognuno, a suo modo, torna alle solite cose: lui ai propri fantasmi, lei a sentirsi in colpa.

Era destino, era destino che questo venerdì 17 fosse così mortifero. Anna lo sapeva e ora si interroga sulla sua sfortuna. Non è colpa sua, non è colpa nemmeno di quello là, è colpa dell’anno bisestile, del venerdì 17, dell’olio e del sale rovesciati. Cazzo che sfiga!

Domani è un altro giorno e probabilmente sarà colpa di qualcosa d’altro, della reclusione forzata tra le quattro mura, del suo umore nero, della crisi, del coronavirus, degli ormoni, del governo, dei negri che gli rubano il lavoro… cazzo, che sfiga!

Omero continuerà a volere bene ad Anna, a farsi coccolare e a fare le fusa.
In fin dei conti è un gatto, non un animale.

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Massimiliano Max Boschini
Note a margine

Scrittore, poeta ed agitatore. Sempre fuori tempo massimo, arriva su medium quando sembra essere… troppo tardi!