Semplice, ibrido, bello. I trend 2020 per il futuro della smart home.

Il meglio di IFA 2019 secondo Enhancers

Luca Zanin
Nulla di personale
4 min readSep 16, 2019

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Photo by Rustic Vegan on Unsplash.

Antefatto: siamo stati all’IFA di Berlino — il più importante evento europeo dedicato a consumer electronics e home appliance — come partner tecnologici di Haier Europe per trasformare il mondo degli elettrodomestici connessi. Torneremo presto su questo con approfondimenti. Mentre eravamo in fiera abbiamo esplorato le novità, incontrato persone e ci siamo fatti un’idea sulle direzioni evolutive dello smart living.

Abbiamo visto comodini che ricaricano lo smartphone, specchi magici, applicazioni in realtà aumentata per la cottura perfetta e pure un armadio che può diventare una lavatrice (su questo poi ci arriviamo); ma più in generale abbiamo individuato alcuni trend che guidano l’evoluzione tecnologica e modificheranno gli spazi del nostro vivere.

“Potrete avere una casa davvero smart e tecnologica e non sarà diversa da come la conoscete”

Questo sembrano dirci le aziende partecipanti all’IFA. I big asiatici, per esempio, stanno acquisendo i marchi tradizionalmente detentori di una maestranza artigiana per creare soluzioni che siano insieme tecnologicamente avanzate ed esteticamente stupende. Nel passeggiare per la zona espositiva della fiera nel settore dell’home living sembra infatti di stare al Salone del Mobile di Milano. Con forme bellissime e momenti di interior design ricreati per l’esposizione della tecnologia.

Il risultato è un trend forse inaugurato da Samsung qualche anno fa con The Frame, la tv che da spenta rassomiglia a un bellissimo quadro con cornice, dove la tecnologia si fonde con le forme tradizionali della nostra casa per creare soluzioni rassicuranti e calde. Un percorso di riestetica e detecnologizzazione della tecnologia, quindi. L’attenzione sempre più decisiva verso il calore guida, per forza, anche le interfacce degli oggetti smart che entrano nelle nostre case.

Lo smart hub Mui si inserisce si presenta come una mensola minimale.

Schermate che si orientano non solo verso l’e-ink e la pulizia (come si può notare nelle HMI degli elettrodomestici), ma anche alla simbiosi definitiva con gli oggetti stessi. Scompaiono gli schermi e le superfici controllabili diventano ora specchi o tavole di legno, nel tentativo di rendere oggetti analogici smart, navigabili e touchables. Quando presenti, le interfacce abbandonano lo stile flat e gli accenti visivi più tecnologici e freddi per abbracciare linguaggi più humanist, con dettagli arrotondati e animazioni rassicuranti, adeguandosi al carattere accogliente e “morbido” degli spazi domestici.

Una tecnologia bella, integrata e che trasformi gli elettrodomestici in oggetti ibridi da mostrare al pubblico. In questo contesto i comodini diventano convergenza di funzionalità, tra le quali purificatori per l’aria e caricatori per il proprio smartphone (rigorosamente wireless). Una soluzione fra tutte è l’Air dresser di Samsung, un armadio compatto che si inserisce facilmente nel contesto della propria camera da letto e permette, all’occorrenza, di purificare e stirare gli abiti attraverso vapore e rimozione di odori. Chiaramente controllabile tramite applicazione smartThing e connesso con il resto della casa.

La maggior parte delle aziende ha predisposto per i propri oggetti una integrazione con Alexa e con i servizi DRS di Amazon per il riordino automatico. Ecco quindi che attraverso un comando vocale si può ormai usufruire di tutte le funzionalità di smart living, in alcuni casi anche espanse: come l’avere informazioni sulla qualità dell’aria respirata. L’attenzione si è spostata infatti anche verso l’atmosfera della propria casa: come già detto, i comodini diventano anche purificatori (oggetto davvero di tendenza) e ora all’interno del proprio connected hub si possono inserire app connesse a sensori, come Tado, che fornisce importanti dati predittivi e in tempo reale sulla qualità dell’aria, per aiutare a ridurre l’esposizione agli agenti inquinanti.

Tado, App store.

La tendenza, che potrebbe essere guidata dal tentativo della tecnologia di nascondersi all’interno degli spazi che conosciamo, in realtà piega verso un percorso di trasformazione che sta avvolgendo il mondo del design degli interni e che interessa anche fattori sociali. Lo smart living investe ora, come abbiamo visto all’IFA, le home appliances e gli spazi “vuoti” della casa; si muove però all’interno di una profonda modificazione degli spazi stessi e del modo di viverli. Quali le conseguenze? Di questo, parleremo presto.

Luca Zanin lavora nel dipartimento di Content e UX Writing di Enhancers, dove si occupa in particolare di conversation design e ricerca. È nato in Veneto. Ha vissuto a Jaisalmer, India. È diplomato al master in Transmedia e Interactive Storytelling della Scuola Holden di Torino.

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