Sciacalli acchiappaclick all’opera

Francesco Leonetti
Nuovi Media NuovaMente
2 min readOct 9, 2017

Ecco come approfittare di un brutto fatto di cronaca per raccogliere click - e dunque soldi - in particolare da insegnanti indignati e preoccupati.

Mercoledì, 4 ottobre 2017, presso un istituto alberghiero di Monserrato, in Sardegna, un’insegnante viene aggredita da un alunno dopo che questi aveva subìto un rimprovero e la richiesta di consegnare il cellulare.

Il riferimento al cellulare ha ovviamente riattizzato tutti coloro che si erano scandalizzati alla notizia dell’uso didattico dello smartphone. Ma non è di questo che voglio parlare, lasciamo perdere. Chi sta in classe ogni giorno sa bene che ragazzi “difficili” di quel tipo possono reagire in quel modo per qualunque altro pretesto. Il cellulare non c’entra niente.

Piuttosto vorrei puntare il dito contro gli sciacalli della notizia e dell’indignazione.

Sabato, 7 ottobre 2017, il sito di news “L’Unione Sarda” pubblica una testimonianza dell’accaduto resa dalla stessa insegnante. Ecco il link.
L’articolo spiega bene il punto di vista dell’insegnante, di cui tace il nome, a sua tutela e quella dei minori coinvolti, citando solo le iniziali: S. L.

Domenica, 8 ottobre 2017, il sito di news specialistico “Tecnica della scuola” pubblica, come dal titolo: “la lettera della docente presa a pugni dal suo alunno”. Segue virgolettato: “ragazzi figli di una classe genitoriale troppo permissiva”.

Dunque, cosa capite voi dal titolo? Che l’insegnante aggredita ha scritto una lettera-denuncia con la tesi di essere stata vittima di una classe genitoriale troppo permissiva.

Non metto il link al sito di tecnica della scuola, perché non voglio contribuire al suo gioco, che è proprio acchiappare il mio e il vostro click per incassare dagli inserzionisti pubblicitari.

Ecco lo screenshot della pagina, catturato oggi lunedì, 9 ottobre 2017 alle ore 9.10:

lettera della docente o di uno che ne ha “vestito i panni”?

Capito l’inghippo? Contrariamente a quanto affermato nel titolo, la lettera non è dell’insegnante protagonista del fatto di cronaca, bensì di tale Claudia Pepe che ne ha “vestito i panni”, immaginando cosa abbia potuto dire l’insegnante aggredita, con tanto di virgolettato.

Al di là di ogni considerazione di merito, è un modo che trovo scorretto e squalificante di porgere notizie, specie quando queste vengono divulgate nei social dove molto spesso ci si ferma solo a leggere titoli, mettere like, indignarsi e condividere acriticamente.

Morale: osservate con occhio critico quello che leggete. Contate fino a dieci prima di condividere e indignarvi. C’è gente senza scrupoli che vuole manipolarvi.

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Francesco Leonetti
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Esperto in tecnologie web e nell'uso didattico del web. Autore e sviluppatore di www.epubeditor.it (sito personale: www.francescoleonetti.it)