GIG TIGER, figata pazzesca o la più grande scammata della storia?

Marco Valle
Obaka79
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4 min readMar 27, 2024

Noi ragazzini cresciuti e sopravvissuti agli anni ’80 e ’90 dobbiamo fare i conti, che ci piaccia o meno, con una scomoda verità della nostra generazione. Noi, sebbene poi in grado di sviluppare un senso critico ed estetico degno di un vero essere umano, all’epoca ci siamo fatti fregare da quelle boiate nucleari dei Gig Tiger e dei giochi lcd vari a rimorchio!

Erano quegli gli anni del secondo vero e proprio boom dei videogames, dopo la caduta di stile del medium (non riesco proprio a togliermi questo termine hipster dal vocabolario!) nei primi anni ’80, che aveva relegato i videogiochi solo a un fenomeno da bar o appannaggio dei primissimi home computer, che comunque possedevano in pochi (almeno dalle mie parti). Nelle ultime battute del decennio rampante, Nintendo e Sega tornano alla carica con le loro prime home console a 8 bit, supportate dal pesante fuoco di artiglieria fornito dalla Commodore col mitico C64. Il videogiocare ritorna a essere una cosa davvero figa.

Naturalmente, i tempi erano molto diversi da quelli odierni e noi, pischelletti del tempo, non sempre ricevevamo un Master System o un C64 alla prima richiesta. Anzi, quasi mai. Il concetto di Day One (sia per giochi che per console) semplicemente non esisteva. A me hanno preso l’Atari 2600 nel 1987! per dire.

Vero anche che comunque lo scimmione videoludico era tantissimo, cosa che ci spingeva a sperperare le nostre paghette e millini vari estorti a nonni/e compiacenti, nei vari cabinati arcade nei retro di bar e circolini vari, cosa che ha sicuramente influito non poco sullo spaventosa tendenza all’alcolismo molesto sviluppata negli anni a venire.

Per ovviare al problema home entertainment le case produttrici di giochi , giustamente non paghe degli annuali tributi in acquisti di giocatoli che le nostre famiglie effettuavano nel periodo natalizio, decisero di venirci incontro commercializzando una versione portatile dei maggiori titoli in voga al momento.

Eh!? Portatile Cioè posso giocarci anche a scuola e ai giardinetti?? Stai parlando forse del Game Boy, fantastica console handheld Nintendo venduta in bundle con Tetris? No pezzente. Tolto che i termini handheld e bundle fatichi a comprenderli anche oggi che di videogiuochi ci scrivi, il Game Boy te lo comprerai solo a medie inoltrate.

I portatili di cui stiamo parlando erano in realtà i “mitici” Gig Tiger! Ovvero degli adattamenti alla bene e meglio dei vecchi schiaccia pensieri lcd, con cui a volte ci si sollazzava al posto di fare i compiti.

Certo, le scocche, praticamente tutte uguali come forma, portavano il logo ufficiale del brand videoludico, quindi erano “proprio quelli” e i fondali, per ovvie limitazioni tecniche, erano fatti di cartoncino colorato. Ma che figata arrivare a scuola con Simon’s Quest (Castlevania) e Out Run.

Che poi fossero dei semplici adattamenti, neppure troppo riusciti di “Pippo Saltapicchio” e “Gare di Macchine”, entrambi trovati nell’uovo ricevuto per la Santa Pasqua 1984, poco importava. Erano fighi ai nostri occhi! Poi, non appena si riusciva a mettere le mani su un videogioco serio, gli stessi Tigers finivano per essere usati, giustamente da fermaporte.

Ammetto che, preso dalla nostalgia, ho provato a rigiocarci, non agli originali fisici, che ho distrutto nel corso degli anni, ma con delle fedeli “emulazioni” disponibili anche per il più scalcinato smartphone. Gente, l’ORRORE. Atroci proprio. Mentre non mi riuscivo a spiegare come tali brutture potessero aver avuto successo ho avuto un’epifania, anzi due!

La prima è che il velo di nostalgia ingentilisce tutto. Tutto “nella perduta età dell’oro” viene idealizzato come “strafigo” mentre spesso era vera e propria spazzatura (ma a noi il trash piace comunque).

La seconda è che se tu proponi (anche con un dovuto aggiornamento tecnologico) una cosa del genere a un ragazzino di oggi, quello come minimo ti accoltella al fegato, altro che successo. Se siano viziati o più svegli di noi però, non ne ho idea.

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Marco Valle
Obaka79
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Scrivo di videogames, cultura pop e robe fighe. E, nonostante giochi ai videogiochi dal 1987, non sono diventato un serial killer. Non ancora...