Il gioco per NES degli Sgorbions di cui non sapevi avere bisogno

Marco Valle
Obaka79
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5 min readMay 21, 2024

Come scrivevo qualche giorno fa sui miei social, nella fattispecie Facebook e Instagram, mi sono ultimamente imbattuto, in maniera totalmente randomica, in uno di quei videogames di cui non avevo la minima idea dell’esistenza, talmente trash da non aver ancora ben capito se sono stato fortunato ad averlo scoperto o, più probabilmente, se ne io ne il Mondo intero siamo realmente ancora pronti a un tale livello di WTF. Sto parlando del gioco in stile NES degli Sgorbions!

Garbage Pail Kids: Mad Mike and the Quest for Stale Gum, questo è il titolo completo del gioco in questione, è curioso esempio di revival videoludico in quanto, pur essendo uscito nel 2022 ad opera di Retrotainment Games su PC, Xbox One, Playstation 4 e Nintendo Switch, si presenta infatti in tutto e per tutto come un gioco per NES, disponibile oltretutto anche in versione cartuccia fisica per la storica console Nintendo sul sito di Iam8bit. Tanto per non far venir meno tutta l’atmosfera del periodo.

Se siete troppo giovani per ricordarvi degli Sgorbions, sappiate allora che stiamo parlando di una serie nate in USA a metà degli anni anni ’80 che prendevano palesemente per il culo una serie di bambolotti assai in voga in quel periodo, i Cabbage Patch Kids. Già a partire dal nome, i Garbage Pail Kids (letteralmente I Ragazzini del Cestino dell’Immondizia) si presentavano come una vesione degenerata e trashissima dei suddetti bambolotti, con un focus particolare sul “Effetto Schifezza” che tanto affasciva il ragazzetto maschio pre (ma molto pre) adolescente medio in quegli anni. Quel “sense of wonder” distorto che ti portava a considerare fichissimo e da vero capo del quartiere, tutto quello che concerneva sputii, vomito e catarro assortiti. Si, è vero, ci divertivamo veramente in maniera curiosa.

Come è facilmente intuibile, i Garbage Pail Kids in patria ebbero vita piuttosto breve, anche grazie ad alcuni convincenti letterine che la Topps, casa produttrice di cotanta arte, ricevette dagli avvocati dei produttori dei noiosissimi bambolotti amanti dei cavoli, pur lasciando comunque un segno indelebile nella cultura pop deviata di quella micro generazione di allucinati che siamo noi Xennials, tanto che il brand tentò un rilancio nel 2000, diede vita a svariati spin off e ottenne un “adattamento cinematografico” talmente trash da fare luce. Non male per una serie di figurine politicamente ed eticamente scorrettissime, blastata in sede legale pressochè immediatamente!

Da noi questa meraviglia arrivò all’alba degli anni ’90 sotto forma di album di figurine da attaccare, prendendo il nome di Sgorbions e traducendo praticamente tutti i nomi dei vari personaggi, scelta necessaria, visto che si tratta quasi sempre di giochi di parole, non sempre felice ma comunque in grado di dare alla luce chicche immortali quali Matteo Cappereo o Lorenzo Fetenzo. Il resto, si sa, è Storia.

Finita questa precisazione storica doverosa, torniamo pure a Garbage Pail Kids: Mad Mike and the Quest for Stale Gum, gioco che si presenta come un platform a scorrimento orizzontale che più classico non si può, nel quale prenderemo il controllo di ben quattro di questi bambocci disgraziati, ognuno dei quali dotato di attributi particolari da Sgorbions (c’è chi vomita, chi tira caccole ecc…).

Potrete cambiare liberamente personaggio durante l’azione, così da sfuttare al meglio le peculiari abilità di ognuno de vostri scherzi della natura. Comprensibilmente, ogni volta che verrete colpiti da qualche schifezza ambulante, perderete un punto vita, terminati i quali dovrete dire addio al vostro Sgorbion, procedendo per il resto del livello soltanto con i superstiti.

In game, sarà possibile anche scambiare le figurine dei vari personaggi con alcuni npc sempre piuttosto fuori di testa. Le figurine della vostra collezione non sono soltanto un vezzo o una simpatica trovata da mattacchioni, ma possono essere “giocate” durante la partita per ottenere abilità particolari, utili ad esempio per raggiungere parti altrimenti inaccessibili del livello.

Che dialoghi raga… Che dialoghi!

Il feeling di gioco è esattamente quello di un vero e proprio gioco per NES, sia nella grafica sia nella giocabilità “grezza” ma comunque godibile. Se non avessi fatto qualche semplice ricerca avrei potuto tranquillamente giurare che Garbage Pail Kids: Mad Mike and the Quest for Stale Gumsia un gioco uscito realmente nei primi anni ’90, quindi l’effetto nostalgia e revival è assicurato al 100%.

Quindi, tanto per capirci, se amate il retrogaming fedele ci siamo su tutta lalinea, ma se siete in cerca di un’esperienza di gioco più “evoluta”, allora questo non è decisamente il titolo per voi! Ma in una cosa Garbage Pail Kids: Mad Mike and the Quest for Stale Gum eccelle per davvero, senza se e senza ma: NEL TRASH!!

Si, il trash tipico di quegli anni, scorrettissimo, pesante e di una volgarità imbarazzante, scorre potente in ogni pixel di questo gioco. I livelli, oltre che a fare il verso alle tipiche ambientazioni da platform di quegli anni, sono piene zeppe di cacche, latrine, culi che scoreggiano, vomito ecc… un vero e proprio inno alla giosa indecenza che solo la stupidità giovanile da Bart Simpson degenerato può far apprezzare appieno, così come sono pieni di situazioni imbarazzanti degne veramente della scarsa sensibilità tipica dell’umorismo pesante di quegli anni.

In conclusione, Garbage Pail Kids: Mad Mike and the Quest for Stale Gum non è decisamente un gioco per tutti. Anzi, direi proprio che è un gioco per pochi, probabilmente apprezzabile solo e soltanto da chi quegli anni li ha vissuti davvero e gli Sgorbions se li andava a comprare in edicola, sacrificando parte della paghetta, già duramente messa alla prova dalla sala giochi di quartiere.

Provatelo, se ne avete il coraggio, lo si trova negli store digitali a pochi spicci, e poi fatemi sapere!

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Marco Valle
Obaka79
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Scrivo di videogames, cultura pop e robe fighe. E, nonostante giochi ai videogiochi dal 1987, non sono diventato un serial killer. Non ancora...