“Un obiettivo ben definito è per metà raggiunto”
Frasi come queste si trovano spesso nei libri o nelle conferenze del noto autore americano Zig Ziglar. Nel suo bestseller Ci vediamo sulla Cima ha dedicato un intero capitolo alla definizione degli obiettivi, consigli e storie scritte anni fa che sono ancora in grado di stimolarci:
Attività o Risultato
John Henry Fabre, grande naturalista francese, ha condotto un esperimento insolito con alcuni bruchi delle processionarie. Questi bruchi seguono ciecamente il bruco che hanno davanti, di qui il loro nome. Fabre li ha disposti in un cerchio perfetto in modo che l’ultimo toccasse direttamente il primo della fila; posizionando infine al centro della formazione aghi di pino, l’alimento di cui si nutrono questi bruchi.
Per ben 7 giorni e sette notti i bruchi si sono inseguiti a vicenda fino a cadere morti per la fame e la fatica. Con una grande quantità di cibo a pochi centimetri, sono morti confondendo l’attività con il risultato.
Molte persone purtroppo fanno lo stesso errore mietono solo una minima parte del raccolto che la vita può offrire. Seguono ciecamente la folla, non si fanno domande, adottano metodi e procedimenti solo perché “è sempre stato così”.
Vediamo 4 punti fondamentali per definire i nostri obiettivi e vivere in funzione dei nostri desideri:
1. Grandi obiettivi
Quando definiamo quello che vogliamo raggiungere, qualcosa dentro di noi inizia a dire: “Andiamo, andiamo” la mediocrità o il rimanere alla pari con chiunque altro, di solito non genera entusiasmo. Per questo abbiamo bisogno di imporci obiettivi entusiasmanti che ci diano lo stimolo di fare del nostro meglio.
Nel mondo dello sport è stato accertato che un atleta offrirà una performance migliore contro rivali agguerriti piuttosto che con quelli mediocri. Il calciatore, tennista o pugile tenderà a sottovalutare rivali scadenti. Questo è uno dei motivi per cui ci sono spesso risultati inaspettati.
2. Gli obiettivi devono essere a lungo termine
Senza obiettivi a lungo termine, è molto probabile trovarci sopraffatti da frustrazioni a breve termine. Di tanto in tanto sorgono circostanze che sfuggono al nostro controllo e che ci rallentano o fermano temporalmente: problemi familiari, malattie o circostanze che non possiamo affatto controllare.
Eventi o persone possono fermare temporaneamente il nostro cammino verso un traguardo, ma siamo noi stessi gli unici a poterlo fare in modo permanente.
Quando abbiamo un obiettivo a lungo termine tutto diventa più semplice perché andremo avanti solo fino a dove riusciamo a vedere e quando arriviamo a quel punto potremmo sempre vedere più lontano. In altre parole, se aspettiamo che tutti i semafori siano “verdi” prima di partire da casa, non inizieremmo mai il viaggio fino al nostro traguardo.
3. Obiettivi quotidiani
Se non abbiamo obiettivi quotidiani, abbiamo sicuramente i requisiti per essere ottimi sognatori. I sognatori vanno benissimo purché costruiscano un fondamento sotto i loro sogni lavorando quotidianamente.
La differenza fra una persona grande ed una che è quasi grande è la presa di coscienza che se ci aspettiamo assolutamente di avere successo alla grande, dovremmo lavorare per raggiungere i propri desideri ogni singolo giorno.
Sarà la nostra dedizione e disciplina a permetterci di costruire le fondamenta che permetteranno al nostro sogno di diventare il nostro destino.
4. Gli obiettivi devono essere specifici
Non importa quanta potenza, genialità o energia possediamo, se non la concentriamo tutta su un oggetto specifico e non perseveriamo, non riusciremo mai a realizzare quello che meritiamo in virtù delle nostre proprie capacità.
Dobbiamo assolutamente essere specifici, per esempio: “voglio acquisire nuovi clienti” non è un obiettivo specifico, “voglio lavorare per 3 aziende del settore food entro la fine dell’anno” è una dichiarazione concreta.
Piccoli passi
Molte aziende americane che operano nel settore commerciale spesso utilizzano con i propri dipendenti una tecnica molto semplice quanto efficace per il raggiungimento degli obiettivi:
Ogni singolo venditore sceglie il mese in cui ha raggiunto il fatturato più alto nel corso della sua carriera. A questa cifra aggiunge il 10% in questo modo ha appena stabilito il nuovo obiettivo. Di seguito divide il fatturato mensile in fatturato giornaliero, adesso conosce alla perfezione quanto deve produrre ogni giorno per poter raggiungere l’obiettivo prefissato.
Chiaramente tutti sappiamo che possono emergere circostanze che non potremmo controllare e che a questo metodo “americano” dovremmo spesso apportare rettifiche; ma una volta che ci siamo assunti l’impegno faremmo sicuramente meglio di prima.
Il successo genera successo quindi se lo vogliamo raggiungere quanto prima, è importante iniziare dando il primo passo.
Aprire le porte per raggiungere gli obiettivi
Houdini era un mago nonché un fabbro fantastico. Si vantava di poter fuggire dalla cella di qualunque carcere del mondo in meno di un’ora, a condizione di poterci entrare indossando i suoi abiti normali. Una piccola città della Gran Bretagna costruì un nuovo carcere, di cui gli abitanti erano estremamente fieri. Essi lanciarono la sfida a Houdini: “vieni a provarci”.
Houdini non ci pensò due volte, al suo arrivo appariva estremamente sicuro di se, entro nella cella, si tolse la giacca e si mise subito al lavoro.
Il trucco stava nella sua cintura: infatti nascondeva un pezzo d’acciaio di venticinque centimetri, flessibile e resistente con il quale lavorava per aprire le serrature.
Dopo due ore Houdini pieno di sudore e senza esito positivo, crollò letteralmente contro la porta che si aprì all’istante. In realtà questa non era mai stata chiusa tranne che nella mente del prestigiatore.
Spesso noi abbiamo bisogno di una piccola spinta per aprire le porte delle opportunità che abbiamo di fronte a noi. La maggior parte delle porte sono chiuse solo nella nostra mente.
Dal libro Ci vediamo sulla Cima, sei nato per vincere / Zig Ziglar / Gribaudi.
Articolo di Leonardo.