Friends will be friends

Massimiliano Gallo
Old man yells at cloud
2 min readFeb 8, 2009

Le serate che preferisco sono quelle con gli amici.

Prendete due persone, un interesse comune e un po’ di sano cazzeggio.

come stasera.

Elly è la mia collega a lavoro, una ragazza che definire splendida è dire poco.
E dire che quando l’ho conosciuta era solo una collega come le altre, finchè non annunciarono la data di uscita di un certo videogioco.
Halo 3 fu il legame che fece scaturire la scintilla di quella che sarebbe diventata la migliore delle amicizie che finora ho avuto.

Ma sto divagando.
(Anche se credo che un giorno scriverò di quanto fu delirante quel 26 settembre, ma ora forse non è il caso e se continuo con questa parentesi mi sa che perdo il filo del discorso quindi la chiudo qui e ciccia).

….

Dicevo? Ah sì, serate e deliri.
Insomma, sono qui a casa di Elly, deliriamo allegramente su quando abiterò nella casa nuova che è nella scala di fronte.
(Forse dovrei scrivere anche di questo. Mah, vedremo..)
In mezzo alle idee di carrucole tra i balconi e immaginari dialoghi sul Live (e se non sapete che diavolo è, cercate con Gugòl che mica posso mettere link ovunque, checcazzo), trova spazio il nostro passatempo preferito.
Diavolo, sta battendo Zakk Wylde in questo momento.
A Guitar Hero, ovvio, e dove se no?

Credo che questo post sia solo sintomatico dell’affetto che provo per le mie amicizie, quelle che quest’estate mi hanno salvato il culo, quelle che chiami alle 2 di notte e ci sono, quell’amicizia che sai che non scade o che non viene messa da parte appena c’è una novità (fidanzato/a, nuovo sport o canarino incinta del gatto del vicino).

(‘sta cosa delle parentesi in fondo non è malaccio, no?)

Tutto ciò mi ricorda che con Facebook la parola “amico” è stata forse svuotata del suo significato.
“Vuoi essere mio amico?” è una frase che non sentivo dai tempi delle elementari.
Un conto è avere tanti amici nella vita reale. Quelli di cui parlavo prima, quelli che ti stanno accanto nelle difficoltà eccetera eccetera.
Un altro è cercare gente di cui non te ne importa un cazzo dai tempi del liceo e avercele “amico” su FB fa crescere il counter sulla tua pagina perchè fa figo.
Onestamente trovo feisbùc utile per sentire gente lontana (vedi le mie amicizie in giro per l’Italia) e niente più.
Oh, e per sparare puttanate divertenti in una sola frase per divertire gli “amici”.

(Per la cronaca, sto facendo provare Prince of Persia a Elly. Che subito ha indicato il protagonista come incula asini. E non c’è alcool nel nostro corpo, ci tengo a precisarlo)

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