Gente Indie che filma gente Indie — Indie Game: The Movie

Massimiliano Gallo
Old man yells at cloud
3 min readJan 9, 2013

Parlare di Indie Game: The Movie in quattro parole è semplicissimo: è un film indipendente, con registi sull’hipster andante che parla di giochi indipendenti fatti da gente sull’hipster andante.
Detta così, sarete già pronti a bollarlo come “cagata del 2012”, ma le cose non stanno esattamente così.

Il documentario, che di questo si tratta, segue la produzione di due giochi che hanno sbancato sull’Xbox Live e cioè Super Meat Boy e FEZ, con dei simpatici pezzi d’intervista a quel sociopatico piccolo genio di Johnatan Blow, l’autore di Braid.
Carne al fuoco, quindi, ce ne è parecchia e non vi nascondo che è emozionante seguire le vicissitudini personali di questi quattro programmatori durante l’ultimo anno di programmazione dei loro rispettivi giochi.
Chi segue con attenzione il mondo dei videogames ha un piccolo svantaggio, cioè quello di sapere già come va a finire e quanto successo avranno i titoli in questione.

Il film si apre con Tommy Refenes del Team Meat che accende la sua Xbox nel giorno dell’uscita del loro prodotto, Super Meat Boy, cercandolo in ogni anfratto del Marketplace della console senza successo.
Già solo questa scena ci spiega qual è, in realtà, il fulcro del film: non tanto spiegare il processo creativo dietro alla produzione di un videogioco fatto alla maniera degli anni ’80, quanto di far capire quanta passione e quanta anima questi programmatori ci mettono dietro ad ogni titolo.

I momenti di stanchezza, il cosiddetto crunch time, la depressione che causa il più piccolo problema, sono solo alcune delle avversità che un team spesso composto da due persone deve affrontare.
Negli studios più grandi c’è sempre la sicurezza di essere in qualche modo protetti dalle major dell’industria, mentre questi piccoli sviluppatori impiegano tutte le loro risorse economiche o quasi nella realizzazione del loro sogno.
Ovviamente ci sono anche i drammi personali che ognuno di loro si porta appresso, con Fish che si erge a vincitore come “L’Uomo con la Sfiga Cucita Addosso”, che si ingigantiscono proprio per il grosso stress che ognuno dei tre sta passando.

La regia è molto curata, pulita e senza troppi fronzoli, ma evidentemente fatta con il pubblico del Sundance come target (senza offesa, eh) quindi con riprese a spalla intercalate da vedute statiche su paesaggi ora urbani, ora bucolici, a seconda del protagonista della clip.
Non che sia un male, per carità, ma mi ha fatto sorridere immaginare questi registi in sala montaggio che si maledicevano per non aver potuto mettere qualche filtro di Instagram sul documentario.

In sostanza, il film è godibilissimo, consigliato a chi vuole dare uno sguardo a due dei successi videoludici indipendenti più grossi degli ultimi due anni (Super Meat Boy è del 2010 e Fez è del 2012) o a chi è tentato di mettersi a vomitare codice per produrre un gioco.

Scheda IMDB

I giochi sono disponibili sulle seguenti piattaforme:
Super Meat Boy: Xbox Live Arcade, Steam
Fez: Xbox Live Arcade

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