Meno mimose, più diritti

Oleggio Grande
Oleggio Grande
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3 min readMar 7, 2024

L’otto marzo visto da noi

I diritti delle donne sono diritti UMANI! (Foto di Gayatri Malhotra su Unsplash)

Certe “feste” internazionali, o meglio certe Giornate Internazionali esistono per mantenere viva una memoria storica e dei sentimenti che accomunano i popoli. Una memoria storica che ci riporta a situazioni di sfruttamento, diritti violati e calpestati, che hanno portato a veri sacrifici umani.

L’8 marzo è un giorno fondamentale da ricordare, non solo per le donne. Questa data riporta ad avvenimenti importanti, che si accostano sempre alle parole, diritto, lavoro e libertà, sin dai primi movimenti femministi, sorti nei paesi anglosassoni. La lotta per la parità di genere non nasce oggi, è iniziata verso la fine dell’Ottocento, ha attraversato gran parte del Novecento e oggi continua.

La memoria storica riporta alla nostra mente diritti violati, oppressione, disuguaglianze, fratture sociali. Questi e altri i motivi che ci spingono a ricordare l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, questi i motivi per cui auspichiamo un “Lotto marzo”, fatto più di azioni politiche e sociali e meno di rami di mimosa strappati e donati, o peggio venduti.

Vogliamo ricordare e ribadire che diritti naturali, come libertà e uguaglianza e diritti che dovrebbero essere acquisiti, il diritto di esprimere la propria opinione senza essere giudicati in base al genere o a canoni estetici, il diritto ad un salario equo e senza discriminazioni di genere, il diritto di vivere senza essere vilipese, molestate, violentate ed uccise, valgono per tuttə. Vogliamo rivendicare il diritto al lavoro, ad un lavoro sicuro, garantito a tuttə, senza discriminazioni per donne in stato di gravidanza o con figli.

Le donne come gli uomini devono essere messe in condizione di ricoprire i ruoli che più meritano, per capacità e competenza, senza dover chiedere scusa, elemosinare qualcosa a qualcuno o essere costrette a compromessi umilianti, più per chi li chiede che per chi li rifiuta.

Purtroppo, negli ultimi tempi, vediamo svanire diritti che ci sembravano acquisiti, ce ne accorgiamo ogni giorno. Piccoli passi indietro, destinati ad accumularsi e diventare salti degni di una macchina del tempo. Non è questo che vogliamo, non è questo che dovrebbe accadere in una democrazia matura e compiuta. Se questa è una guerra dei sessi, tra uomini e donne, le perdite non sono le stesse, le ingiustizie non sono alla pari, per le donne è sempre qualcosa di più, e non è un Bacio, è il peggio.

Vogliamo dare i numeri? Dai dati Inps è evidente ancora il divario, il gender pay gap, la differenza di stipendio, che si trascina dalle giovani lavoratrici alle pensionate. Politiche a sostegno della forza lavoro femminile vengono sbandierate ad ogni campagna elettorale e sono il vanto di molte aziende, ma sono spesso solo parole. Le donne con figli sono penalizzate, mentre tra gli uomini con figli si registra il tasso di occupazione più elevato (90%). L’Italia, è il secondo stato membro dell’UE con il divario più ampio: quasi 20 punti percentuali di occupazione.

Vogliamo parlare di interruzione di gravidanza? In Italia oltre il 70% dei medici è obiettore, dati del 2022. E mentre in Francia il diritto all’aborto è entra nella Costituzione, perchè è un diritto alle cure e alla salute, da noi nella pratic è impossibile abortire.
E taciamo su femminicidi, violenze in famiglia, molestie, cat calling e body shaming? Nel 2023 90 donne hanno perso la vita in ambito familiare/affettivo e 58 sono state assassinate da partner/ex partner, in un decennio c’è stato un incremento del 105% dei maltrattamenti contro donne familiari e conviventi. Nel 2022 il 91% delle vittime di violenza sessuale sono donne, quasi una donna su cinque è stata vittima di molestie.

E, dopo questi numeri, davvero desolanti, e proprio a causa di questi numeri desolanti, vi invitiamo a un “LOTTO MARZO” per tuttə.
Meno mimose, gelati e sorrisi, più consapevolezza, rispetto e azioni serie.

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