La rivoluzione delle aule tematiche: com’è andata?

Redazione Olive & Taralli.
olive-taralli-giugno
2 min readMay 31, 2024

di Beatrice Santini, 1AL

Come avrete potuto notare, quest’anno nella nostra scuola Tartaglia-Olivieri, c’è stata una novità: per le classi prime e seconde, come nei film americani che vedete in TV, è stata adoperata la modalità di spostamento degli studenti per i corridoi per raggiungere le aule tematiche.

La definizione di “aula tematica” che Google gentilmente ci offre è: “aula dedicata a un percorso disciplinare specifico nella quale l’insegnante che insegna quella disciplina occupa”. Molte scuole si stanno orientando verso questo modello organizzativo, infatti è già in uso in molti paesi, e in Italia prende il nome di Gestione Aule Tematiche.

A mio parere questa nuova iniziativa ha sia un lato positivo che uno negativo. Un lato positivo è il dinamismo della mattinata, perché a me piace spostarmi nelle diverse classi invece che rimanere dentro una di esse, e anche perché gli studenti possono interagire di più con gli altri ragazzi di classi differenti. Poi possono essere allestite con materiali specifici per le materie insegnate, e sono anche meglio sorvegliate delle semplici aule per classi. Un lato negativo invece è che necessita di una maggiore sorveglianza in quanto gli studenti devono spostarsi tutti insieme all’interno della struttura ad ogni cambio dell’ora o di lezione, ciò provoca anche un dispendio di tempo. Un altro punto a sfavore è che quando bisogna fare il cambio di aula, gli studenti che devono entrare in classe si accalcano davanti alla porta, impedendo il passaggio di coloro che devono uscire.

Altri pareri sulle aule tematiche è che sono un’idea carina, ma che con il metodo delle classi italiane non è molto comodo. Si intende che per esempio in America, dove adottano questo sistema, ogni studente ha il suo orario, con le sue lezioni, e si sposta da solo in autonomia; mentre noi dobbiamo spostarci in “branco”, perché tutta la classe.

Altri ribadiscono il problema del tempo, poiché non sempre si riesce a prendere tutto il materiale in tempo per la lezione successiva durante il cambio.

Per altri invece è scomodo il fatto di avere le aule dei laboratori su piani differenti, considerando anche che abbiamo le cartellette con il materiale al loro interno.

Insomma, dopo aver ascoltato tutti i pareri dei compagni su questa novità, mi rendo conto che ci sono opinioni diverse e valide da considerare. Alcuni preferiscono la struttura tradizionale delle aule, mentre altri apprezzano la libertà e la creatività offerta dalle aule dedicate. Penso sia importante trovare un equilibrio tra questi due approcci, perché alla fine ciò che conta di più è il nostro apprendimento e il nostro coinvolgimento.

--

--

Redazione Olive & Taralli.
olive-taralli-giugno

In redazione: Addioui, Bassi, Berselli, Butturini, Cappa, Danesi, Marelli, Mazzucchi, Minotti, Pelin, Santini, Simoncelli, Sini, Zenocchini