Il denaro che non compra

Omar Cristofari
Scolpendo gli Affreschi
2 min readSep 7, 2016

lo penso da un po’.

Smettere di aver a che fare con il denaro, mollare tutto e vivere di volontariato. Fare senza la controprestazione monetaria in cambio, senza l’assillo del profitto, senza la spada di Damocle del prodotto.

Il mio rapporto con il denaro è sempre stato bipolare: sparagnino fino alla tirchieria da un lato, mani bucate quando si tratta di fare regali alle persone a cui tengo dall’altro. Non solo in occasioni programmate, non solo quando il calendario ricorda un avvenimento, anzi. Spesso senza motivo, semplicemente perchè in quell’attimo ho pensato a quella persona, a quell’amico e ho comprato la cartolina, ho conservato la moneta, ho raccolto un sasso.

Spesso cinque centesimi al momento giusto rendono felice una persona molto più di quattromila euro. Non è l’importo, ma il significato che assume l’oggetto donato.
Il denaro vero non compra le sensazioni, al massimo le può avvicinare mentre quello simbolico, quello che non compra ha un valore nascosto che va al di là dell’economico, dell’immediato: rappresenta i Valori con la V maiuscola. I Valori in cui crede chi il mittente del gesto.

Dimenticati, abbandonati. Il denaro che non compra sono le esperienze, e tutte le esperienze segnano. Il denaro che non compra sono le persone. E ciò che di esse penetra in te e ciò che di te rimane in esse. Il denaro che non compra non può acquistare, ma può acquisire. Può farti acquisire esperienze.

Voglio vivere di denaro che non si compra. Vivere di persone e di sensazioni vivere di esperienze e di valori.

La mia stessa vita avrebbe più valore.

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