massimo
Scolpendo gli Affreschi
4 min readFeb 14, 2015

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Questo pezzo è il frutto di uno scambio di idee tenuto con Omar.
Idee e parole sono da attribuire a entrambi in ugual misura.

Grazie Omar.

La Fattoria dei Re.

Ingiustizie e moderne aristocrazie.

Dopo l’attentato al magazine francese Charlie Hebdo, Omar mi raccontò di aver avuto una interessante conversazione su quei fatti con alcuni suoi conoscenti francesi.
La conclusione che mi propose fu che la libertà di stampa deriva dalla libertà di opinione e la libertà di opinione è il diritto di dire quello che si pensa. È il diritto di dire anche “non sono d’accordo” a chi la pensa diversamente da me nello stesso modo con il quale l’altro ha espresso le sue idee. La libertà di opinione deriva dal rispetto delle opinioni. I terroristi hanno detto “NON SONO D’ACCORDO” in maniera sbagliata. Charlie Hebdo ha espresso la propria opinione in maniera sbagliata.

Omar continuò ad alimentare, con un brillante calcolo, il ‘motore del dibattito’:

Noi -gli occidentali- eravamo così 622 anni fa e gli islamici contano l’inizio dalla loro era dall’ Egira, -la fuga del Profeta da La Mecca a Medina-: 2015- 622 = 1393. Profondo medioevo, noi evangelizzavamo con le lance e le balestre, loro con i kalashnikov.
La sottile differenza.

Trovai l’osservazione appropriata, al di là di eventuali e puntigliose verifiche storiche, e provò quanto Omar ragionasse in termini obiettivi, riconoscendo quindi che la violenza e il terrorismo, non sono legati oggi all’Islam più di quanto non lo siano stati ieri ad altre religioni o ideologie. Le guerre di religione, le crociate, si sono sempre dichiarate nel nome di qualche dio e della evangelizzazione attinente, ma davvero si è trattato di evangelizzare? Sono sicuro che la risposta é no. Si è trattato di potere: territori, oro, materie prime, aree coltivabili… POTERE. Si è trattato di arricchire Re che poi hanno arricchito aristocratici ed ecclesiastici a loro vicini.

La democrazia non è naturale

Oggi osserviamo lo stesso meccanismo, tuttavia è un’altra fazione ad usare la religione nell’intento. Noi occidentali, evoluti, dichiariamo guerre nel nome della libertà, della democrazia e dei diritti civili. Sappiamo che la guerra è sempre un grande affare: prima per distruggere, poi per ricostruire: Industria pesante, costruzione, finanziamento, consulenza. Tutti a spartire il bottino.

Sono sempre gli occidentali ad andare a battere alle porte degli altri continenti con la scusa che hanno dei bei principi da portare a loro: oggi la democrazia e la libertà; nell’Ottocento il libero mercato; ancora prima il Cristianesimo.
Tiziano Terzani

E il bottino rimane in mano di pochi: il recente report della Oxfam accerta una costantemente crescente disparità nella distribuzione della ricchezza nel mondo: Richest 1% will own more than all the rest by 2016.

Quell’1% è la parte visibile di una nuova aristocrazia, che superati i limiti territoriali convenzionali si distribuisce nei 5 continenti, fa lobby, fa accordi, trae beneficio dai conflitti.
Quell’1% è anche una moderna accezione di monarchia. Non si chiamano Re, ma ne sono degni eredi tramandando imperi di padre in figlio come fedeli ad antiche leggi di successione dinastica.

Sembra, oggi, che gli ardori repubblicani e democratici del secolo scorso siano svaniti. Svaniti gli ideali di uguaglianza, di sovranità del popolo, di cultura universale, svaniti tutti.

La democrazia non è cosa dell’uomo, l’uomo è fatto per rubare o per farsi derubare da qualcun’altro.

La democrazia è troppo difficile da mantenere, ci impegna troppo: è necessario essere buoni, bravi e rispettosi. Risulta molto più naturale essere cattivi, egoisti, fare ogni sorta di malefatta per poi chiedere perdono a Dio.

La democrazia non è naturale! Anche se a me questo concetto piace moltissimo, bisogna ammettere che in natura non esiste (come non esitono la libertà, la giustizia e tante altre NOSTRE bellissime INVENZIONI).È come una reazione chimica endotermica: non avviene spontaneamente, ma solo se gli forniamo l’energia necessaria; appena smettiamo di fornirgli energia, la reazione si inverte e dai prodotti di reazione si riformano i reagenti! Ovviamente come tutte le reazioni chimiche il risultato finale (la reazione COMPLETA) è un asintoto teorico non raggiungibile, quello che si può ottenere è un EQUILIBRIO DINAMICO di un certo stato intermedio che dipende anche dalla quantità di energia fornita. Perciò smettiamola di dire che la democrazia non funziona, perché non l’abbiamo mai provata! Piuttosto cerchiamo di fornire, ognuno di noi, l’energia necessaria a mantenerne un livello elevato, anche se non assoluto.L’energia da fornire al sistema, per aumentare il grado di democrazia, è formata da un miscuglio di competenza, onestà, affidabilità e, dato che la realtà e sempre più complessa di quello che possiamo immaginare, un pizzico di buon senso….è faticoso ma ne vale la pena! [Cit. da Facebook, Commento a post di Natalino Balasso.]

L’ideale di democrazia, di uguaglianza, fallisce sempre. Il comunismo, il socialismo, il nazionalsocialismo, tutte portano con se valore nei principi, ma poi le lobbies, il nepotismo, il classismo prendono il sopravvento indipendentemente dal sistema politico-ideologico di base.

La Repubblica diventa Aristocrazia.

I càtari avevano ragione, dice Omar: l’uomo è creatura di Dio ma con spirito animale e, si sa, la volpe da sempre ruba le galline. Non c’è dubbio.
Tuttavia ci sono alcuni uomini, solo alcuni, che sono meno animali degli altri, ma purtroppo la maggioranza vince sempre: cambiano le armi, gli scenari, le politiche, i mezzi…

Il caos che viviamo è la deriva di quella fattoria democratica che organizzarono alcuni uomini buoni dopo le guerre, ma i maiali sono maiali, i cani sono cani e alla fine, come nel romanzo di Orwell, la democrazia svanisce nell’individualismo.

Photo Credit Gratisography.com

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Scolpendo gli Affreschi

scrivo perchè mi piace un sacco leggermi, trovi il mio alter-ego su www.massimobrotto.com