Berlino: un centro d’arte che può diventare travolgente!

Gaia Ammirata
Omioo
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5 min readSep 27, 2016

Con 400 gallerie e 6000 artisti con sede nella capitale tedesca, la scena artistica di Berlino ha sicuramente molto da offrire durante tutto l’anno, ma sono abbastanza certa che hai passato la settimana scorsa finendo con avere arte per colazione, pranzo e cena.

La Galerie Martin Martens alla Positions Art Fair

Se non sei un amante delle arti, non prendere nemmeno in considerazione la possibilità di visitare Berlino intorno a metà settembre. La chiusura della Biennale coincide con la sempre più apprezzata Berlin Art Week, causando una notevole sovrapposizione di eventi artistici diversi. Da feste private sui rooftop della città a concerti all’aria aperta, cocktail di inaugurazione in ex stazioni ferroviarie a semplici mostre in location non convenzionali, non si riesce a fare due passi per la città senza incappare in uno stuolo di artisti.

La Biennale di Berlino, a cura del collettivo Newyorkese DIS, ha chiuso i battenti domenica scorsa, 18 settembre, lasciando però aperte diverse questioni sugli sviluppi del post-digitale. Ammettendo che la video art tenda a non essere il mio ambito elettivo, ho trovato però spunti interessanti in diverse posizioni. Solo per citare un paio di artisti, dal KW For Contemporary Art vorrei ricordare i collage di Lucie Stahl e l’installazione di Shawn Maximo, che ha ristrutturato un bagno dell’edificio per costruire l’ambiente ideale dove proiettare il suo video su uno schermo.

Akademie der Künste

Al piano terra della maestosa Akademie der Künste, sono stata colpita dall’acuta proposta dell’artista concettuale Adrian Piper: invitato da un cartello con la biografia dell’artista, il visitatore scende alcuni gradini e istintivamente cerca di aprire la porta che si trova davanti. La porta è però chiusa a chiave: ci si ritrova a fissare la porta, dove su un cartello di divieto di sosta sono riportate le lettere della parola Howdy. Questo semplice ostacolo porta l’osservatore a riflettere sui limiti convenzionali e sulle determinanti sociali.

Salendo i piani di questo capolavoro architettonico è un continuum di nuovi input audiovisivi e, come sempre nella videoarte, il visitatore deve offrire la propria fiducia all’artista e impiegare il proprio tempo nell’osservazione dei vari prodotti artistici.

Jon Rafman, The Swallower Swallowed, sul tetto della Akademie der Künste

Dopo aver osservato attentamente le sculture di Jon Rafman dei predatori inghiottiti nelle fauci delle prede (The Swallower Swallowed) sul balcone soleggiato al piano superiore, mi sono ritrovata nel buio del piano interrato per godere dell’interessante proiezione di Hito Steyerl.

Ma questa è solo una piccola fetta della torta che è la scena artistica berlinese nel mese di settembre, e faresti meglio ad indossare un bel bavaglio, dal momento che sarà molto facile sporcarsi!

Durante la Berlin Art Week, dovrai accettare di non poter essere ovunque, ma dovrai fare del tuo meglio per selezionare alcuni place-to-be e considerarti soddisfatto del tuo programma. La 5 ° edizione di questo progetto, ogni anno più internazionale, ha vissuto anche una crescita di pubblico e nel numero dei suoi sostenitori. I due pilastri principali della manifestazione sono senza dubbio le fiere d’arte, ABC Contemporary e Positions.

Mentre ABC ottiene adesioni da gallerie interessanti e per lo più ben note, raccogliendole presso Gleisdreick, la più giovane fiera d’arte di Berlino, Positions, si è spostata quest’anno nella bellissima sede di Postbahnhof am Ostbahnhof. 74 gallerie hanno preso parte alla fiera, dividendosi gli stand e le prospettive di vendita, sembrerebbe interessanti.

Galerie Gerken alla Positions Art Fair

Divertente a dirsi, a Positions si viene accolti in un cortile dove è possibile mangiare un burrito o un mango Iassi, ma non si deve aspettare molto perchè l’arte si faccia vedere. Al secondo piano il mio sguardo è stato particolarmente colpito dalle opere provocatorie e colorate di Anja Fussbach e Kinki Texas, entrambe rappresentate dalla Galerie Gerken. L’estetica perfetta dei corpi delle bambole viene letteralmente mutilato e concettualmente distrutto da alterazioni materiche e cromatiche, proprie delle creazioni a tecnica mista della Fussbach.

Se il solo giorno non è sufficiente per immergervi nel mond dell’arte, non preoccupatevi: potete sempre partecipare agli eventi serali e notturni, come la Gallery Night e (un po’ più riservata) la maratona di 13 ore di film d’artista presso il International Kino di Karl Marx Allee. E se vuoi scoprire luoghi nuovi e nascosti, potrai anche visitare personalmente alcuni studi degli artisti, che apriranno le loro porte durante questa settimana, come quello della giapponese Chiharu Shiota a Potsdamer Strasse, anche se posso immaginarmi alcune di queste location fin troppo affollate.

Ogni evento d’arte che porti questo nome non può concludersi senza qualche cerimonia di premiazione: alla Berlinische Galerie, Andreas Greiner ha vinto il GASAG Art Prize (alla sua 4° edizione), per celebrare la sua posizione innovativa ai confini tra arte e scienza.

Diversi project spaces hanno vinto il The Project Space Art Award, tra cui Errant Bodies — Sound art space, Kulturpalast Wedding International e la Neue Berliner Räume, solo per citarne alcuni.

Così, dopo essersi fatti travolgere dall’arte per una settimana intera, tra fiere e artisti, vernissage e finissage, proiezioni e project spaces, premi e installazioni, si può finalmente tirare un sospiro di sollievo dalla cultura e dedicarsi ad un po’ di sano shopping, magari sprofondando in un bel divano per dedicarsi ad una rilassante esperienza di shopping online.

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