SmartCoach4Music: BPER Banca ed Eggup insieme per dar credito al talento

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Grazie alla visione di BPER Banca e alle competenze del team di Eggup, ha preso vita SmartCoach4Music, un percorso di consapevolezza, basato sulla valutazione dei tre pilastri fondamentali per un musicista di successo: disciplina, potenziale e talento musicale.

Il progetto nasce con l’obiettivo di affiancare gli studenti musicisti, fornendo supporto organizzativo e di sviluppo personale attraverso contenuti personalizzati di micro-learning, quali film, libri, canzoni, corsi, podcast, biografie di personaggi famosi, ecc…

“Crescita, sviluppo e sinergia di tutti i partecipanti!” così Andrea Cuppini, Chief Process Officer presso Eggup, introduce la sperimentazione vissuta insieme al team interfunzionale, nel corso dell’intervista insieme a Roberta Catarisano e Rossella Aiello, specialiste Open Innovation di BPER Banca e Fabrizio Barrano, Project Manager Innovazione di BPER a cura di Noemi Leone, Junior Talent del progetto.

1. Come nasce il coinvolgimento di BPER Banca e di Eggup all’interno del programma OPEN ITALY e cosa vi ha spinti ad accettare la sfida della co-innovazione?

Il coinvolgimento corporate/startup è frutto di un percorso strutturato in più fasi, che parte dalla generazione dei needs e attraverso lo scouting delle startup e il matching tra domanda-offerta e si conclude con la realizzazione di un progetto di co-innovazione” introduce Roberta Catarisano.

Andrea Cuppini invece ci racconta di essere entrato in contatto con l’ecosistema innovativo di ELIS nel 2018, prima ancora di far parte di Eggup. Il suo ingresso nella realtà innovativa ha permesso quindi un coinvolgimento maggiore nel programma, che come ricorda è: “Una realtà di crescita e co-innovazione che rappresenta una fiducia reciproca tramite la collaborazione e la creazione di nuovi progetti e di percorsi inesplorati”.

2. Quali sono i pregi e i difetti della collaborazione in un team interfunzionale? Cosa hai apprezzato maggiormente e quali sono le criticità emerse durante la co-creazione con le Corporate/startup?

Partendo dall’illustrazione dei pregi, Rossella Aiello mette in evidenza il valore del confronto tra realtà diverse, delle conoscenze eterogenee e dell’uscire dall’ordinario. Aggiunge poi: “Abbiamo chiesto a tutte le persone della nostra banca di inviare una candidatura spontanea per affrontare questa sfida. Il risultato è stato un team interfunzionale di persone altamente motivate dal tema più che dal proprio ambito di esperienza. Ci hanno aiutato anche funzioni non coinvolte in prima persona ma il cui contributo è stato indispensabile: il legal, il DPO, il servizio data & analytics, la comunicazione esterna.”

Andrea Cuppini cita la grande sinergia evinta in merito alle prospettive del progetto. In relazione alle criticità riscontrate, invece, condivide: “Il progetto vede inevitabilmente delle difficoltà, come quella di far convergere le idee in un unico punto di fuoco. Nel nostro caso la corporate era costituita da un gruppo numeroso di teste pensanti, tante interfacce a cui spiegare e a cui rivolgersi”. Questo infatti l’unico ostacolo incontrato, ma che grazie alla conoscenza e alla costruzione di una reciproca fiducia, si è trasformata in un punto di forza e in sinergia costruttiva.

3. Quali sono stati i maggiori benefici ottenuti da questo viaggio nell’innovazione?

“La Corporate ha rappresentato per noi una guida e ci ha permesso di affrontare nuove sfide e nuovi percorsi”, queste le parole di Andrea Cuppini, che ha definito l’esperienza come un esercizio di fiducia per dimostrare la maturità di Eggup.

Roberta Catarisano condivide “Da questa esperienza abbiamo compreso che le startup hanno un’agilità nel loro modus operandi che ci ha aiutato ad affrontare sfide complesse, cogliendo appieno i vantaggi dell’Open Innovation in termini di riduzione del time to market ed esternalizzazione nello sviluppo della tecnologia.”

4. Quali sono le tue impressioni su questa collaborazione fully digital?

Eggup è un’azienda che opera quotidianamente in modalità fully digital e remote working, e che ha potuto quindi apprezzare il momento per conciliare le diverse esigenze. In merito alle criticità riscontrate, Andrea Cuppini ha condiviso: “Sicuramente la paura più grande ha riguardato la creazione dei rapporti, la connessione emotiva e l’empatia, che non hanno tardato ad arrivare insieme a momenti di piacevole collaborazione e a naturali momenti di sana tensione, ma che ha contribuito alla creazione di una soluzione condivisa”.

“Siamo partiti in vantaggio” afferma Fabrizio Barrano e continua: “Quando abbiamo scelto di aprire la partecipazione a tutti i colleghi desiderosi di contribuire, abbiamo messo in conto la collaborazione a distanza. Tutti i membri del team si sono trovati a lavorare da zone geografiche diverse e sono stati in grado di restare uniti grazie a un unico valore condiviso: l’obiettivo” .

5. Dai un motivo ad una corporate, ad un junior e ad una startup per partecipare ad OPEN ITALY.

Andrea Cuppini racconta il valore del percorso di 12 settimane di co-innovazione, come un’ottima opportunità per poter dare un booster a quelle che sono idee nuove, un buon banco di prova. In particolare condivide: “Il primo motivo per cui consiglierei a una corporate di partecipare al programma è sicuramente quello di mettersi in gioco e potenziare le proprie capacità anche a livello di processo e core business. Inoltre questa esperienza rappresenta un’opportunità di entrare in un’arena: una realtà filtrata da una grande professionalità e quindi apporto di grandi competenze.”

Fabrizio Barrano allo stesso tempo conferma quanto detto da Andrea Cuppini, rivolgendosi direttamente alle Corporate: “Guarderete i progetti da un’altra prospettiva e riuscirai a realizzarli in tempi brevi.”

Volgendo lo sguardo alle figure Junior che hanno accompagnato questo viaggio, Andrea Cuppini e condivide: “Per loro è un momento fondamentale di passaggio da una realtà universitaria e accademica a una realtà pratica, dove spesso ci si trova tra due fuochi e si entra nel vero contatto con il lavoro da svolgere. Rappresenta una vera e propria esperienza lavorativa perché i giovani talenti sono parte attiva e un punto chiave” e rivolgendosi direttamente a loro, afferma: “Per voi è un “triplo salto” grazie al quale si ha un riscontro delle materie studiate, finora, solo in teoria”. Nello stesso modo Fabrizio sottolinea: “Apprenderai una modalità di lavoro che ti porterai dietro nel tuo percorso professionale e farà la differenza.”

Infine, il consiglio che desiderano lasciare rispettivamente Roberta Catarisano e Andrea Cuppini alle startup è: “Vedrai nuove possibilità di applicazione della tua idea. Per la Startup è un’occasione unica dove possono essere non solo colti, ma anche ampliati i propri ambiti di sviluppo.”

“Immergetevi in questa realtà piena di spunti e opportunità per riuscire a dimostrare tutte le potenzialità dell’innovazione, anche rispetto ai diversi ambiti che l’ecosistema di OPEN ITALY offre”, questo il suggerimento che il Chief Process Officer di Eggup lascia in conclusione all’ecosistema innovativo.

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l’alleanza di Corporate nata per supportare il potenziale dell’ecosistema dell’innovazione italiano