#OpenBilancio 19. Elezioni a «bilancio aperto».

Ieri ho usato tre ore del mio sabato per limare alcuni testi di emendamenti da inviare ai nostri «driver». Come sapete, martedì le commissioni daranno i pareri e i gruppi parlamentari del Senato inizieranno a chiudere il cerchio sulle proposte correttive su cui scommettere. Anche noi abbiamo un cerchio da chiudere: emendamento fatto come si deve è verificato nella sua ammissibilità, sostegno politico per superare le fasi preliminari, non ostilità del governo, «awarness» del relatore che dev’essere informato sugli impatti politici della proposta. Guai se si scambia per una marchetta.

Come vi dicevo mi sono portato avanti col lavoro: domani mattina infatti devo essere in Campania, sarò di nuovo a Roma nel pomeriggio. Martedì invece avrò a disposizione la mattina presto e la serata: vi ho anticipato che sarò a Perugia per un seminario alla facoltà di Economia, dove sono relatore. Poi da mercoledì parte il «presidio» a Palazzo Madama. Anche se sono convinto che quest’anno i giochi veri si faranno in seconda lettura, alla Camera, a meno di sorprese.

Sorprese che potrebbero arrivare dalle urne, che si aprono oggi in Sicilia e a Ostia. Una tornata elettorale «a bilancio aperto» che potrebbe influenzare la discussione della «mamma di tutte le leggi». Ovviamente non sarebbe un’influenza diretta ma di sponda. Il crollo dei partiti di governo potrebbe persuadere ad un cambio di atteggiamento su alcuni temi cruciali, come ad esempio l’innalzamento dell’età pensionabile. Se si allargano i cordoni della borsa, parallelamente da altre parti andranno stretti, recuperando disponibilità finanziarie utili ad assicurare le coperture. E allora gli spazi di manovra per altre operazioni diventeranno molto stretti.